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Pedofilia, un commissario per i Legionari di Cristo
Su mandato di Ratzinger, congregazione al setaccio
di FRANCA GIANSOLDATI
CITTA’ DEL VATICANO
L’indiscrezione girava da qualche tempo. Ieri, verso mezzogiorno, è arrivata la conferma. Papa Ratzinger ha dato mandato a monsignor Velasio De Paolis, attuale presidente dell’Apsa, l’amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, di intervenire a suo nome per mettere ordine nella Congregazione dei Legionari di Cristo.
E’ un commissariamento in piena regola. Il che significa che da oggi la Legione verrà passata a setaccio da questo giurista di fiducia, esperto canonista. In qualità di delegato pontificio avrà il compito di purificare la congregazione fondata nel 1941, in Messico, da padre Maciel Macial Degollado, il sacerdote messicano morto due anni fa in isolamento per gli abusi commessi contro seminaristi, ragazzini e persino su due suoi figli, entrambi frutto di una lunghissima e stabile relazione segreta con una donna messicana. I capi di imputazione che indussero Papa Ratzinger - nel 2006 - a punirlo (ma non a ridurlo allo stato laicale) riguardano innumerevoli violenze sessuali, violenze psicologiche, diversi episodi di corruzione all’interno della curia (grazie alle enormi disponibilità finanziarie di padre Maciel), l’uso sistematico di sostanze stupefacenti, i figli.
Fu talmente abile, padre Maciel, da riuscire a vivere esistenze parallele, tenendo all’oscuro delle violenze che commetteva, la quasi totalità dei membri dei Legionari di Cristo così come del Regnum Christi, il movimento laico che annoverava al suo interno generosi benefattori, i quali, nel corso di decenni e decenni, non gli hanno mai lesinato aiuti finanziari.
Le voci sui crimini di padre Maciel andavano avanti da tempo, ma essendo un protetto di Papa Wojtyla, del cardinale Sodano e del cardinale Dziwisz, finivano sempre nel dimenticatoio.
Padre Maciel era sostanzialmente un intoccabile. Lo stesso Papa Ratzinger, da cardinale, non ebbe ampi spazi di manovra.
Solo con la sua elezione a Papa potè dare l’avvio ad una accurata indagine, terminata nel 2006 con l’imposizione a questo sacerdote ultra ottantenne di rispettare una vita di silenzio e di preghiera, senza poter dire messa in pubblico e senza nemmeno avere un funerale pubblico una volta morto. In molti si interrogano ancora sul perchè non fu ridotto allo stato laicale. Ancora una volta furono le pressioni esercitate dal cardinale Sodano, ancora Segretario di Stato, a suggerire a Papa Ratzinger di punirlo ma senza arrivare a tanto, tenendo conto dell’età avanzata ma soprattutto per non umiliare troppo un ordine religioso così importante e radicato nel mondo.
La sua morte, nel 2008, ha aperto la strada ad un secondo supplemento di indagine da parte di tre visitatori conclusosi con l’orientamento di commissariare l’ordine. Una bella gatta da pelare per monsignor De Paolis.
In attesa del decreto che definirà nei termini canonici l’incarico, così come coloro nell’attesa di individuare gli esperti che lo aiuteranno nell’ impresa, in Vaticano si dà per scontato che i Legionari di Cristo cambieranno nome, così come che i vertici verranno spazzati via.
© Copyright Il Messaggero, 10 luglio 2010
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