giovedì 1 luglio 2010

Portano il segno diretto di Benedetto XVI le nomine varate ieri in vaticano, che rivoluzionano una buona fetta del vertice della Curia (Marroni)


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Promosso il ratzingeriano Ouellet

Carlo Marroni

Portano il segno diretto di Benedetto XVI le nomine varate ieri in vaticano, che rivoluzionano una buona fetta del vertice della Curia. Come previsto il Papa ha nominato il cardinale canadese Marc Ouellet, 66 anni, finora arcivescovo di Québec e primate del Canada, nuovo prefetto della Congregazione per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l'America latina.
Ouellet succede al cardinale Giovanni Battista Re, uno dei pilastri del pontificato wojtyliano, che era a capo del dicastero dal 2000 e che lascia l'incarico per raggiunti limiti di età. Il nuovo capo del potente dicastero – che gestisce le nomine e la carriere degli oltre 5mila vescovi cattolici nel mondo – è un ratzingeriano di ferro, sia sui temi di bioetica che in teologia (entrambi seguaci di von Balthasar) e difese il Papa durante la crisi del 2009 dei lefebvriani. Oggi sarà nominato un altro presule voluto direttamente da Ratzinger: l'arcivescovo di Basilea Kurt Koch andrà alla guida dell'ecumenisnmo e rapporti con l'ebraismo.
Come previsto poi il Papa ha nominato l'arcivescovo Rino Fisichella presidente del nuovo Pontificio consiglio dedicato alla promozione della nuova evangelizzazione dell'Occidente, la cui creazione è stata annunciata dal Papa lunedì scorso, e al quale non sono state affidate deleghe precise. Fisichella, 59 anni, era finora rettore della Pontificia università lateranense e presidente della Pontificia accademia per la vita, oltre che cappellano della Camera dei deputati: per lui si tratta comunque di una promozione visto che d'ora in poi parteciperà alla riunione dei capi dicastero. All'Accademia per la vita andrà Ignacio Carrasco de Paula, finora cancelliere della medesima Accademia: ha 73 anni, è spagnolo e appartiene alla prelatura dell'Opus Dei. Alla guida dell'Università lateranense è stato designato il salesiano don Enrico Dal Covolo. Nomina importante anche in campo diplomatico: l'arcivescovo Celestino Migliore, finora osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di New York, è nuovo nunzio apostolico in Polonia: al suo posto nessuna designazione, ma indiscrezioni indicano l'attuale nunzio in Kenya, il francese Paul Lebeaupin, stimato in Segreteria di stato e giudicato molto battagliero per un incarico "multilaterale". Ora sono attese altre due nomine-chiave in Curia, forse entro l'estate: vanno infatti in pensione i cardinali Cláudio Hummes (clero) e Franc Rodé (religiosi). In ogni caso in Curia si conferma una forte presenza dei prelati italiani, nonostante da tempo venga accreditata la volontà del papa di garantire una presenza alle diverse aree geografiche del mondo.
E sempre ieri il Papa, in occasione del cinquantesimo dell'ordinazione sacerdotale, ha espresso al Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, stima e gratitudine per il «grande impegno e perizia» impiegati come suo più "vicino collaboratore" specie ora che «attraversiamo tempi difficili». L'attestazione di stima – già ribadita nella conferma nell'incarico, lo scorso gennaio – è arrivata attraverso una lettera pubblicata sulla prima pagina dell'Osservatore romano.
Tempi difficili segnati anche dallo scandalo pedofilia, di cui si è parlato nell'udienza concessa dal Papa a André-Joseph Léonard, arcivescovo di Malines-Bruxelles e presidente della conferenza episcopale belga.
Infine si registra un clima maggiormente disteso da parte di Crescenzio Sepe (indagato nell'inchiesta sugli appalti per il filone su Propaganda Fide): il cardinale ha commentato positivamente la nota vaticana con la quale è stata ribadita fiducia e stima all'arcivescovo di Napoli. Segno, a quanto pare, della nuova linea del Papa di gestire con mano ferma i troppi conflitti all'interno della Chiesa.

© Copyright Il Sole 24 Ore, 1° luglio 2010 consultabile online anche qui.

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