mercoledì 14 luglio 2010

Sinodo Anglicano, mons. Andrew Faley: La decisione sulle donne vescovo allontana dall'eredità cattolica. L'ooportunità della “Anglicanorum coetibus”


Vedi anche:

COSTITUZIONE APOSTOLICA "ANGLICANORUM COETIBUS" CIRCA GLI ORDINARIATI PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA: LO SPECIALE DEL BLOG

Nesso tra onde elettromagnetiche e tumori, la Radio Vaticana presenterà le controdeduzioni del professor Veronesi

Secondo La Spina la pesante eredità di Wojtyla oscurerebbe la popolarità e il carisma di Papa Benedetto le cui mani sarebbero fragili. Vabbè...

Giuseppe De Carli nel bellissimo ricordo di Lucio Brunelli

Con un santone come don Verzé, meglio le cene di Bertone (Ferrara)

Un finanziere (e canonista) per i Legionari di Cristo: il commento di Frédéric Saliba per Le Monde (che meritetebbe una risposta)

Ciao, Giuseppe! Il bellissimo e toccante ricordo di Angela Ambrogetti

Un omaggio a Giuseppe De Carli: L'ultima intervista da cardinale di Joseph Ratzinger

La scomparsa di Giuseppe De Carli: servizio di Rome Reports

Card. Bagnasco: da Benedetto XVI un'immensa forza rinnovatrice per una nuova generazione di laici (Osservatore Romano)

Vari esperti concordano sul fatto che il rinnovamento dei Legionari deve passare per l'azzeramento degli attuali vertici (El Milenio)

Vaticano 1, Legionari 0 (Roberto Blancarte per El Milenio)

Il sì alle donne vescovo irrevocabile per il Sinodo di York (Osservatore Romano)

Cordoglio per la morte a Roma del vaticanista e scrittore Giuseppe De Carli (Radio Vaticana)

Se Polanski fosse stato un cardinale: il commento di Ferdinando Cotugno (Riformista)

Il Papa: Cattolici discriminati anche dove non sono minoranza. La libertà religiosa è via per la pace contro i fondamentalismi (Izzo)

L'appello di Gesù alla conversione nel Vangelo odierno: alcune riflessioni di Benedetto XVI (Radio Vaticana)

L'Herald Tribune (NYT versione internazionale) arriva oggi ad accusare il Vaticano (chi?) per il caso Bruges e punta l'indice sul card. Danneels

Rivista San Francesco: E' morto Giuseppe de Carli, giornalista RAI e collaboratore della nostra rivista

E' morto il giornalista Giuseppe De Carli (Izzo)

Caso Polanski, Le Le Monde registra solo dichiarazioni di giubilo. Del Ministro della cultura Frederic Mitterand ("Polanski può finalmente riunirsi alla comunità degli artisti"). Del Ministro degli esteri Kouchner. Dell'ex Ministro socialista Jack Lang. Del dirigente del Festival di Cannes Fremaux. Dello scrittore Bernard-Henri Levy. Del Presidente dell'Associazione cineasti polacchi Bromski

Capitolo Generale Straordinario per i Legionari

Presentato il tema scelto dal Papa per la 44.ma Giornata mondiale della pace: "Libertà religiosa, via per la pace"

Il panegirico di Roman Polanski composto da Federico Rampini per "Repubblica". Due pesi...due misure!

L'incredibile intervista concessa da Polanski a Parigi nel 1979. All'epoca si potevano dire certe enormità? Sono davvero cambiati i tempi?

È morto questa mattina il vaticanista Giuseppe De Carli

COMUNICATO: TEMA DELLA 44a GIORNATA MONDIALE DELLA PACE: “LIBERTÀ RELIGIOSA, VIA DELLA PACE”

"Libertà religiosa, via per la pace": è questo il tema scelto da Benedetto XVI per la celebrazione della 44° Giornata mondiale della Pace del 2011

Una brutta notizia: è morto il vaticanista Giuseppe De Carli

L’ostensorio monumentale della Cattedrale di Toledo sarà usato per l’adorazione eucaristica della veglia della GMG 2011

La psicologia degli umori e il pessimismo che non c’è: Sequeri risponde a Citati

Arguto e pungente commento di Renato Pierri all'articolo di Citati

Daniel Hamiche: A un anno dall'incontro tra il Papa e Obama freddi i rapporti tra Santa Sede e Usa

Secondo Citati la coscienza del peccato, che colma il cuore di Benedetto XVI, può essere pericolosa (Repubblica). L'autore legga Messori!

La Svizzera si aggrappa ad un cavillo e libera Polanski (Tedoldi)

Caso Polanski, la giustizia non può essere uguale per tutti, se trattasi di artista

Il colpevole Polanski e l'innocente Papa Benedetto: lo showbiz di sinistra mostra la sua ipocrisia (Monumentale commento di Cristina Odone)

L'incredibile "caso" Polanski ed i "due pesi e due misure" di mass media, politici ed intellettuali: fango sulla Chiesa, panegirici per il regista
_______________________

SINODO ANGLICANO - Un'identità che cambia

La decisione sulle donne vescovo allontana dall'eredità cattolica

Con il via libera dato il 12 luglio all’ordinazione delle donne vescovo la Chiesa di Inghilterra ha di fatto confermato la decisione presa due anni fa. Sulle donne vescovo, come anche sui pastori omosessuali, la Chiesa di Inghilterra e la comunione anglicana più in generale rimangono profondamente divise, con parrocchie, diocesi e province anglocattoliche contrarie alle donne e altre più protestanti a favore. A questa situazione di crisi il Papa ha risposto dando vita con la costituzione apostolica, “Anglicanorum coetibus”, a degli Ordinariati per permettere a ministri e fedeli anglicani di entrare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica, conservando elementi dello specifico patrimonio spirituale e liturgico anglicano. SIR Europa ha posto alcune domande a mons. Andrew Faley, responsabile per l’ecumenismo della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, ha partecipato, da osservatore cattolico, al sinodo anglicano che si è concluso il 13 luglio a York.

Quali sono le conseguenze di questa decisione?

“La Chiesa di Inghilterra ha dimostrato, con questo voto, di pensarsi sempre di più come Chiesa protestante. La decisione che ha preso va al cuore stesso della sua identità, quello che la chiesa sceglie di essere. La Chiesa di Inghilterra si vede come una chiesa sempre più protestante, riformata che si allontana dall’eredità cattolica, sempre meno disposta ad accomodare chi si rifà alle radici cattoliche”.

Cosa sarà, adesso, degli anglicani contrari all’ordinazione delle donne?

“Si ritroveranno sempre di più senza spazio all’interno della loro Chiesa. Quando il sinodo votò a favore delle donne pastore nel 1992 vennero pensati dei vescovi autonomi per le parrocchie contrarie”.

Una simile garanzia per chi è contrario alle donne vescovo non è possibile ora?

“Era questo il senso della proposta che i due arcivescovi di Canterbury e di York, ai vertici della gerarchia della Chiesa di Inghilterra, volevano introdurre con il loro emendamento che sabato il sinodo ha bocciato. Rowan Williams e John Sentamu chiedevano che i vescovi diocesani fossero obbligati a scegliere un altro vescovo uomo che si occupi delle parrocchie contrarie all’ordinazione delle donne vescovo”.

Alla luce del Sinodo, quando si potranno vedere le prime donne vescovo?

“La legislazione, che regola il modo in cui le donne vescovo verranno introdotte, sarà presentata alle varie diocesi per una ulteriore discussione e poi tornerà al Sinodo per l’approvazione finale. Non penso che vedremo donne vescovo ordinate fino al 2014”.

Come pensa reagiranno le diocesi anglicane?

“È difficile dirlo perché le diocesi variano molto, alcune sono più cattoliche, altre più evangeliche, altre una via di mezzo. Dobbiamo anche tenere conto del fatto che un nuovo sinodo generale verrà eletto nel novembre del 2010 e si incontrerà per la prima volta a febbraio dell’anno prossimo. Si tratta di un cambiamento significativo”.

Perché?

“Nessuno può dire che tipo di sinodo sarà. Potrebbe avere una composizione diversa da quello attuale. Contenere più persone contrarie all’ordinazione delle donne vescovo. Il sinodo generale è importante perché lì si decide la legislazione. Le diocesi possono soltanto inviare dei commenti e, votando i loro rappresentanti al sinodo, influenzare il processo ma non hanno nessun diritto di cambiare la legislazione. La Chiesa di Inghilterra sostiene che vi sarà un codice di comportamento che proteggerà le parrocchie contrarie all’ordinazione delle donne vescovo. Uno dei punti deboli di questo sinodo è stato proprio l’assenza del codice di comportamento. Il comitato di revisione che ha steso la legislazione per introdurre le donne vescovo, per ragioni di tempo, non ha preparato il codice e quindi non si sa che cosa conterrà”.

È una garanzia adeguata per chi è contrario alle donne vescovo?

“Non credo, perché non esiste protezione nella legislazione stessa come avrebbe voluto l’arcivescovo di Canterbury. Il risultato è che chi è contrario verrà messo ai margini e tollerato sempre di meno all’interno della chiesa anche perché la composizione della Chiesa e del sinodo cambierà a favore delle donne e vi saranno sempre più spesso donne vescovo e anche i due arcivescovi potrebbero in futuro essere donne”.

Che impatto avrà il voto del sinodo sui rapporti con la Chiesa cattolica?

“La posizione cattolica è stata chiarita dal card. Kasper ai vescovi della chiesa di Inghilterra nel 2006 e alla ‘Lambeth conference’, che riunisce, ogni dieci anni, tutte le province della comunione anglicana nel luglio di due anni fa. ‘La Chiesa cattolica non pensa di avere l’autorità di ordinare le donne e quando la Chiesa di Inghilterra ha deciso di procedere con questa ordinazione si è allontanata in una direzione protestante’, ha detto Kasper, ‘l’ordinazione delle donne di fatto blocca definitivamente un possibile riconoscimento degli ordini anglicani da parte della Chiesa cattolica’”.

A quando l’istituzione di un ordinariato come previsto dalla “Anglicanorum coetibus”?

“Un ordinariato verrà senz’altro stabilito ma quando è difficile dirlo come è impossibile dire quanti membri della Chiesa di Inghilterra stanno pensando di diventare cattolici”.

© Copyright Sir Europa

2 commenti:

A.R. ha detto...

Può essere triste e faticoso per gli anglo-cattolici vedere che la Chiesa d'Inghilterra va ormai decisamente verso l'episcopato femminile, ma è in realtà liberante per loro il fatto che il Sinodo non abbia accettato compromessi che sembrano veri e propri alambicchi. Chi non accetta il ministero ordinato femminile e chi lo promuove, non possono evidentemente far parte della stessa Chiesa. Gli anglocattolici erano tentati dal quieto vivere, rimanere con le loro idee, ma senza mescolarsi agli altri. Sarebbe stata una menzogna. Questo mostra che molti anglocattolici, sono cattolici solo nelle forme liturgiche, ma poi preferiscono pensare in modo latitudinarista, fino a quando possono farlo liberamente. E' più difficile essere cattolici nella Chiesa di Roma che essere cattolici-senza-papa nella chiesa anglicana. Adesso è ora di decidere: se vogliono essere anglicani accetteranno anche le donne-vescovo, se vogliono essere cattolici, saranno felici di trovare la verità e non i compromessi.

Raffaella ha detto...

Grazie per queste belle ed intelligenti osservazioni :-)
R.