mercoledì 4 agosto 2010

Appello del Papa per le popolazioni di Pakistan, Afghanistan e Russia colpite da gravi calamità naturali (R.V.)


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Appello del Papa per le popolazioni di Pakistan, Afghanistan e Russia colpite da gravi calamità naturali

Al termine dell’udienza generale, Benedetto XVI ha lanciato stamani un accorato appello per le popolazioni di Pakistan e Afghanistan, colpite da alluvioni e inondazioni che hanno causato in questi giorni oltre 1400 morti e centinaia di migliaia di sfollati. Il Santo Padre ha ricordato anche un altro dramma, quello degli incendi che in Russia hanno provocato la morte di almeno 48 persone. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il pensiero del Papa è andato alle popolazioni colpite, in questo periodo, da gravi calamità naturali, che hanno causato perdite di vite umane, feriti e danni, lasciando numerose persone senza tetto:

“In modo particolare, penso ai vasti incendi nella Federazione Russa e alle devastanti alluvioni in Pakistan e in Afghanistan. Prego il Signore per le vittime e sono vicino spiritualmente a quanti sono provati da tali avversità. Per essi chiedo a Dio il sollievo nella sofferenza e il sostegno nelle difficoltà. Auspico, inoltre, che non venga a mancare la solidarietà di tutti”.

Le inondazioni in Pakistan hanno portato orrore e devastazione come sottolinea la suora domenicana di Santa Caterina da Siena, suor Gabriella Seganti, raggiunta telefonicamente a Faisalabad:

R. – Tutte le zone che sono attorno ai grandi fiumi, sono allagate. L’acqua è molto alta e distrugge tutte le case, specialmente nelle campagne dove ci sono parecchi morti, perché le persone non fanno in tempo a scappare. Naturalmente, chi scappa ha perso tutto: la casa, gli animali, i raccolti sono completamente distrutti. Ora la pioggia continua ed è questo il guaio.

D. – Cosa state facendo voi come missionari per cercare di aiutare la popolazione?

R. – Quelle famiglie che possiamo raggiungere le raggiungiamo, ma ci sono anche tanti parenti delle nostre suore di cui non si sa cosa sia successo. Cercano di stabilire contatti in qualche maniera, ma a molti parenti non si sa cosa sia successo e dove siano. Per noi è impossibile andare in quelle zone dove l’acqua è alta. Durante questo periodo ci sono i monsoni che vengono dall’India, ma una situazione così distruttiva come questa volta non si era mai verificata.

D. – E poi c’è anche grande preoccupazione per il rischio di carestie…

R. – Sono morti tanti animali ... Ci vuole anche l’assistenza, le medicine. La gente che ha perso tutto è tanta e non so come faranno. E’ un problema molto grande. Bisogna capire come alloggiare, come vestire, come dare da mangiare a tutte queste migliaia di persone che hanno perso tutto.

D. – Come suore missionarie domenicane in Pakistan, volete lanciare un appello?

R. – L’appello è che chiunque può dare qualche aiuto economico intervenga con urgenza. Speriamo che ci sia un po’ di tranquillità per poter poi raggiungere le persone e aiutarle.

Un altro Paese devastato da calamità naturali è la Russia. Il Patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, ha chiesto ai vescovi delle diocesi colpite dagli incendi di organizzare la rete di soccorsi per le migliaia di persone che hanno perso le proprie abitazioni a causa dei roghi divampati a seguito dell’eccezionale ondata di calore che ha fatto salire le temperature fino alla soglia dei 40 gradi.

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