domenica 19 settembre 2010
Dal Papa in 100mila: «La passione per la verità ha un prezzo, anche l’essere ridicolizzati» (Muolo)
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Il Papa scende dall'auto per salutare i fedeli
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Il cardinale Newman è beato
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La seconda giornata del Papa a Londra nel commento di Gagliarducci
INCONTRO DEL SANTO PADRE CON ALCUNE VITTIME DI ABUSI SESSUALI A LONDRA: LO SPECIALE DEL BLOG
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Non era un attentato, alla fine...(Tosatti)
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Telegraph: il Papa mostra grande coraggio morale
La storica e straordinaria giornata di oggi nel bellissimo ed esaustivo commento di Salvatore Izzo
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Ansa: 100mila fedeli in Hyde Park per il Papa
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Padre Lombardi: le vittime hanno potuto parlare liberamente (Izzo)
Il Papa: oggi il prezzo da pagare per la fedeltà al Vangelo spesso implica l'essere additati come irrilevanti, ridicolizzati o parodiati
Il Papa ad Hyde Park: "Nella nostra epoca, il prezzo da pagare per la fedeltà al Vangelo non è tanto quello di essere impiccati, affogati e squartati, ma spesso implica l’essere additati come irrilevanti, ridicolizzati o fatti segno di parodia. E tuttavia la Chiesa non si può esimere dal dovere di proclamare Cristo e il suo Vangelo quale verità salvifica, la sorgente della nostra felicità ultima come individui, e quale fondamento di una società giusta e umana" (Monumentale discorso)
DISCORSI ED OMELIE DEL SANTO PADRE NEL REGNO UNITO
IL PAPA NEL REGNO UNITO: I SERVIZI, I VIDEO, LE FOTO ED I PODCAST
VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE NEL REGNO UNITO (16 - 19 SETTEMBRE 2010): LO SPECIALE DEL BLOG (Articoli, notizie, interviste)
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Dal Papa in 100mila
Contro il relativismo morale l’esempio del beato Newman
Grande folla di fedeli per la veglia ad Hyde Park, contro le previsioni della vigilia. «La passione per la verità ha un prezzo, anche l’essere ridicolizzati»
DAL NOSTRO INVIATO A LONDRA
MIMMO MUOLO
Una giornata nel segno del cardinale Newman, il grande pensatore inglese, che oggi a Birmingham il Papa proclamerà beato.
Una giornata illuminata dalla grandiosa veglia insieme ai 100mila di Hyde Park (anticipatrice della solenne cerimonia di questa mattina) e scandita da impegni programmati e non, tra i quali il toccante fuori programma dell’incontro con le vittime degli abusi sessuali, seguito all’ennesima condanna di questi «inqualificabili crimini».
Insomma, una giornata che Benedetto XVI ha passato quasi interamente per le vie di Londra, da un capo all’altro della città, a contatto con la gente, dove insieme con il Pontefice è sembrato tornare a camminare il porporato ormai a un passo dalla gloria degli altari.
Papa Ratzinger, infatti, ha parlato di lui, del suo pensiero, del suo esempio in tutti i momenti pubblici. Di buon mattino, nella cattedrale di Westminster, dove ha presieduto la Messa alla presenza della comunità cattolica.
Poi parlando ai giovani, alla comunità gallese, agli anziani incontrati nel pomeriggio, e naturalmente nel discorso della veglia (che Avvenire pubblica integralmente), che ha avuto come straordinaria cornice il più famoso parco londinese, gremito soprattutto di giovani e famiglie.
Ovunque è risuonata soprattutto la grande lezione del cardinale. E alla fine dell’itinerario, nella notte rischiarata dalle fiaccole di Hyde Park il Pontefice ha riepilogato: «Ai nostri giorni, quando un relativismo intellettuale e morale minaccia di fiaccare i fondamenti stessi della nostra società, Newman ci rammenta che quali uomini e donne creati ad immagine e somiglianza di Dio, siamo stati creati per conoscere la verità, per trovare in essa la nostra definitiva libertà e l’adempimento delle più profonde aspirazioni umane».
Foto ricordo più suggestiva, per questo viaggio in Gran Bretagna, non poteva esserci. Anzi un insieme di foto, a partire da quelle del percorso di avvicinamento al parco, con la papamobile che avanza a passo d’uomo tra due ali di folla e Ratzinger, visibilmente contento, che non si stanca di salutare e benedire quanti sono assiepati dietro le transenne. E poi l’immenso tappeto umano che ricopre l’erba verde della grande spianata, l’entusiasmo, le bandiere, il trionfale passaggio davanti a Buckingham Palace, l’Alleluja di Haendel, che ne saluta l’arrivo nei pressi del palco. E infine il silenzioso ascolto dell’omelia del Pontefice, con i 100mila raccolti intorno al loro pastore, quasi a rendere visibile nella maniera più plastica quella dimensione pubblica della fede tanto cara al nuovo beato e allo stesso Ratzinger.
«Newman – ha infatti sottolineato il Vescovo di Roma – avrebbe descritto il proprio lavoro come una lotta contro la tendenza crescente a considerare la religione come un fatto privato e soggettivo, una questione di opinione personale ». Così, però, non può essere e la presenza di tanta gente nel momento che segna il culmine della tappa londinese di Benedetto XVI, accende di fatto una luce che si staglia non solo nel buio della sera incipiente, ma anche e soprattutto nel buio di una tendenza culturale che vorrebbe emarginare il cristianesimo.
È la «luce gentile» cui il grande pensatore inglese dedicò una celebre preghiera.
E viene da pensare che se Newton fosse stato realmente presente, probabilmente ne avrebbe tratto spunto per un altro inno come quello che risuona a un certo punto dell’incontro e tocca le corde più profonde del cuore e della mente. Anche il Papa, sull’esempio del porporato di cui è grande ammiratore, parla ai sentimenti e alle intelligenze. Ai giovani in mattinata ha ricordato: «Chiedo ad ognuno di voi, prima di tutto, di guardare dentro al proprio cuore». Qui pone l’accento sull’intelligenza della fede. «La passione per la verità, per l’onestà intellettuale e per la conversione genuina comportano un grande prezzo da pagare». Un prezzo che nella nostra epoca «non è tanto quello di essere impiccati, affogati e squartati, ma spesso implica l’essere additati come irrilevanti, ridicolizzati, o fatti segno di parodia». E tuttavia, continua Benedetto XVI, «la Chiesa non si può esimere dal dovere di proclamare Cristo e il suo Vangelo quale verità salvifica, la sorgente della nostra felicità ultima come individui, e quale fondamento di una società giusta e umana ». Siamo al cuore del messaggio che il Papa lascia in eredità sia alla società britannica, tentata di fare a meno di Dio, sia ai fedeli ai quali, soprattutto, chiede di non creare «separazione tra ciò che crediamo e il modo in cui viviamo la nostra esistenza». In sostanza, c’è bisogno di famiglie «che ricordino la bellezza della vita familiare», di uomini e donne, «che dedichino la loro vita al nobile compito dell’educazione », di religiosi e sacerdoti santi. In mattinata, durante la Messa, aveva espresso lo stesso concetto con altre parole, chiedendosi «come parlare in maniera convincente della sapienza e del potere liberante della parola di Dio ad un mondo che troppo spesso vede il Vangelo come un limite alla libertà umana». La risposta a simili quesiti sta proprio nell’insegnamento di Newman, capace di farsi guidare proprio da quella «luce gentile» che gli permise di «irradiare Cristo» nella sua epoca. Un’operazione che ora, conclude il Papa, spetta «a ognuno di noi». Perché le luci di Hyde Park continuino a risplendere ben oltre questa giornata all’insegna del nuovo beato.
© Copyright Avvenire, 19 settembre 2010
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1 commento:
"E viene da pensare che se Newton fosse stato realmente presente,...". Sarà Newman? :-)
StefanoG
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