sabato 18 settembre 2010

Il senso e la profondità delle parole del Santo Padre sugli abusi (già inserite nella Lettera agli Irlandesi) nel bel commento di Salvatore Izzo


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Il Papa ai giovani: scegliete di amare ogni giorno (Asca)

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Le parole del Papa sugli abusi: video Repubblica

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Il Papa: "Qui penso anche alle immense sofferenze causate dall’abuso dei bambini, specialmente nella Chiesa e da parte dei suoi ministri. Esprimo soprattutto il mio profondo dolore alle vittime innocenti di questi inqualificabili crimini, insieme con la speranza che il potere della grazia di Cristo, il suo sacrificio di riconciliazione, porterà profonda guarigione e pace alle loro vite. Riconosco anche, con voi, la vergogna e l’umiliazione che tutti abbiamo sofferto a causa di questi peccati" (Omelia)

Il Papa: la pedofilia è un crimine inqualificabile. Abbiamo sofferto tutti la vergogna e l'umiliazione (Apcom)

Il pensiero del Papa per le vittime degli abusi sessuali

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Il Papa: il ruolo della religione è di aiutare la ragione «nel­la scoperta dei principi morali og­gettivi (Tornielli)

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VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE NEL REGNO UNITO (16 - 19 SETTEMBRE 2010): LO SPECIALE DEL BLOG (Articoli, notizie, interviste)
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PAPA: PROVO DOLORE E VERGOGNA PER GLI ABUSI SUI MINORI

Salvatore Izzo

(AGI) - Londra, 18 set.

Di fronte "alle immense sofferenze causate dall'abuso dei bambini, specialmente nella Chiesa e da parte dei suoi ministri", Benedetto XVI esprime, nella solenne celebrazione di questa mattina con i vescovi cattolici inglesi, "profondo dolore alle vittime innocenti di questi inqualificabili crimini, insieme con la speranza che il potere della grazia di Cristo, il suo sacrificio di riconciliazione, portera' profonda guarigione e pace alle loro vite". "Riconosco con voi - dice ai 1.500 fedeli riunti nella Cattedrale di Westminster e alle migliaia che non avendo trovato posto seguono il rito dai maxi schermi all'esterno - la vergogna e l'umiliazione che tutti abbiamo sofferto a causa di questi peccati; vi invito a offrirle al Signore con la fiducia che questo castigo contribuira' alla guarigione delle vittime, alla purificazione della Chiesa ed al rinnovamento del suo secolare compito di formazione e cura dei giovani". "Esprimo - assicura - la mia gratitudine per gli sforzi fatti per affrontare questo problema responsabilmente, e chiedo a tutti voi di mostrare la vostra sollecitudine per le vittime e la solidarieta' verso i vostri sacerdoti".
Nell'omelia, citando Pascal, il Papa aveva in precedenza ricordato "i martiri di ogni tempo, che hanno bevuto al calice da cui Cristo stesso ha bevuto, ed il cui sangue, sparso in unione al suo sacrificio, da' nuova vita alla Chiesa" ed invato "un pensiero" a tutti quelli che sono spiritualmente uniti a questa celebrazione Eucaristica, in particolare i malati, gli anziani, gli handicappati e coloro che soffrono nella mente e nello spirito". Un elenco, al termine del quale il Pontefice aveva inserito anche le sue considerazioni sulle vittime degli abusi sessuali compiuti da religiosi: "qui penso - aveva detto - anche alle loro immense sofferenze".
Parole analoghe a quelle pronunciate oggi, il Pontefice le ha scritte nella Lettera indirizzata il del 19 marzo scorso ai cattolici dell'Irlanda "con la cura che un padre ha per i suoi figli e con l'affetto di un cristiano come voi, scandalizzato e ferito per quanto e' accaduto nella nostra amata Chiesa", parlando di "vergogna e rimorso che tutti proviamo". Anche in quell'occasione, Ratzinger aveva accostato come ha fatto oggi - pur senza mettere sullo stesso piano il sacrificio volontario dei martiri cristiani e le sofferenze subite dalle vittime innocenti della pedofilia - le violenze inferte alla Chiesa agli abusi sessuali compiuti da religiosi sui minori, azioni "tanto tragiche per le vite delle vittime e delle loro famiglie", le cui conseguenze "hanno oscurato la luce del Vangelo a un punto tale cui non erano giunti neppure secoli di persecuzione".
"Dal '500 in poi - ricordava il testo - i cattolici in Irlanda subirono un lungo periodo di persecuzione, durante il quale lottarono per mantenere viva la fiamma della fede in circostanze pericolose e difficili. In quasi tutte le famiglie dell'Irlanda vi e' stato qualcuno, un figlio o una figlia, una zia o uno io, che ha dato la propria vita alla Chiesa". E alle vittime diceva: "Come voi, Gesu' porta ancora le ferite del suo ingiusto patire. Egli comprende la profondita' della vostra pena e il persistere del suo effetto nelle vostre vite e nei vostri rapporti con altri, compresi i vostri rapporti con la Chiesa. So che alcuni di voi trovano difficile anche entrare in una chiesa dopo quanto e' avvenuto. Tuttavia, le stesse ferite di Cristo, trasformate dalle sue sofferenze redentrici, sono gli strumenti grazie ai quali il potere del male e' infranto e noi rinasciamo alla vita e alla speranza. Credo fermamente nel potere risanatore del suo amore sacrificale, anche nelle situazioni piu' buie e senza speranza, che porta la liberazione e la promessa di un nuovo inizio". E nella commovente preghiera che conclude la Lettera invocava: "possano la nostra tristezza e le nostre lacrime, il nostro sforzo sincero di raddrizzare gli errori del passato, e il nostro fermo proposito di correzione - invocava - portare abbondanti frutti di grazia per l'approfondimento della fede nelle
nostre famiglie, parrocchie, scuole e associazioni, per il progresso spirituale della societa' irlandese, e per la crescita della carita'. della giustizia, della gioia e della pace, nell'intera famiglia umana".

© Copyright (AGI)

2 commenti:

Vatykanista ha detto...

Grazie a queste (opportune e storiche) parole la BBC sta avendo una giornata campale: nel suo trafilettone dedicato alla visita, all'interno dei suoi notiziari, infila solo ed esclusivamente 'pedophile scandal' ad libitum.. Ma oggi non aveva da allungare il brodo..: tra le parole dell'aereo e quelle della cattedrale, ne ha avuto di materiale da ricamare...

Secondo il corrispondente della Beeb, addirittura sarebbe una implicita ammissione papale del "cover-up"... Ma vah?

gemma ha detto...

se non ne avesse parlato, avrebbero ugualmente argomentato solo su quello. E' il loro cavallo di battaglia ormai e non lo molleranno tanto facilmente. Delle vittime a loro importa in realtà molto poco. E quelle che si fanno strumentalizzare, al di là del loro diritto ad avere giustizia, prima o poi lo impareranno a loro spese, quando le molleranno perchè non più utili alla causa anti Ratzinger