sabato 18 settembre 2010

Il terrorismo fai-da-te e la miccia delle polemiche (Carlo Jean)


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Il terrorismo fai-da-te e la miccia delle polemiche

di CARLO JEAN

CINQUE netturbini di origine algerina sono stati arrestati dalla polizia britannica con l’accusa di preparazione di un attentato e di istigazione al terrorismo. Subito è stata diffusa da taluni media britannici la notizia che la vittima designata dovesse essere il Papa, da giovedì in visita in Gran Bretagna. La notizia deve essere confermata. Per il momento si tratta di semplici supposizioni. Esse sono però suffragate dal fatto che mai un Sommo Pontefice sia stato attaccato quanto lo è stato Papa Ratzinger.
La visita di Papa Benedetto XVI in Gran Bretagna non era cominciata sotto i migliori auspici. Avevano protestato contro di essa gli anglicani più radicali, persuasi che il Papa li volesse riportare nel Cattolicesimo. Essi erano stati “scioccati” dalla conversione dell’ex-premier Tony Blair. Avevano anche protestato gli omosessuali, gli atei e le femministe, che criticano la Chiesa Cattolica perché preclude il sacerdozio alle donne. Sembra poi che al cardinale Walter Kasper fosse stato consigliato di rinunciare ad accompagnare il Papa. La sua affermazione che Heathrow era simile ad un aeroporto del Terzo Mondo aveva offeso talune suscettibilità. Il Washington Post ha infine dato notizia che nel Foreign Office circolasse una nota, redatta da un giovane diplomatico poi adeguatamente redarguito dai suoi superiori poco riguardosa verso il Pontefice. In essa si consigliava di fargli visitare una clinica per aborti e di farlo presenziare ad un matrimonio gay. Forse era uno scherzo di cattivo gusto. Comunque, si tratta di chiacchiere da cortile. La visita si sta svolgendo nel migliore dei modi. La regina Elisabetta, capo della Chiesa Anglicana, lo ha accolto con tutti gli onori e sicuramente condivide, con gli altri vescovi anglicani, le preoccupazioni del Papa circa il declino della religione in Europa.
Paradossalmente, se fosse confermata, la notizia dello sventato attentato contribuirebbe a far cessare critiche e polemiche. Quindi, al più completo successo della visita.
È però interessante ricordare quando e come sono iniziati gli attacchi contro il Papa.
Ad essi due vaticanisti Paolo Rodari e Andrea Torrnielli hanno recentemente dedicato il documentatissimo saggio “Attacco a Ratzinger”. L’inizio è stato la Lectio Magistralis “Fede e Ragione” tenuta dal Papa, il 12 settembre 2006, all’Università di Ratisbona. In essa era citata un’affermazione dell’imperatore bizantino, Manuele il Paleologo, critica nei confronti dell’interpretazione della Jihad e dell’Islam, data dagli Ottomani che stavano distruggendo l’impero. Apriti cielo! La frase fu riportata fuori dal suo contesto. Molti pensarono che rappresentasse il pensiero del Papa. In vari Paesi islamici si svolsero violente manifestazioni di piazza, furono attaccate chiese ed in Somalia fu uccisa una suora italiana. Come se non bastasse, taluni esponenti dei governi francese, spagnolo e tedesco espressero preoccupazioni ed auspicarono che il Papa si scusasse.
Addirittura un islamologo gesuita padre Thomas Michel criticò il Papa, esprimendo il timore che si interrompesse il dialogo interreligioso con l’Islam.
Gli attacchi al Papa furono rinfocolati dalle polemiche sul proposto inserimento nella “Costituzione Europea” di un richiamo alle “radici cristiane dell’Europa” e da quelle che accompagnarono la beatificazione di Marco d’Aviano, il frate animatore della liberazione di Vienna assediata dai Turchi, e in numerose altre occasioni.
Sicuramente Bin Laden avrebbe propagandato un riuscito attentato al Papa come un preannuncio divino della vittoria dell’Islam contro “i crociati e gli ebrei”. Ma, dal punto di vista strategico, il suo vero successo sarebbe stato quello di provocare reazioni emotive, che avrebbe poi chiamato un’aggressione contro l’Islam. Per fortuna non è andata così. Qualunque cosa volessero fare i cinque presunti terroristi, il loro arresto dimostra ancora una volta l’efficienza dei Servizi d’intelligence e delle polizie occidentali e, al tempo stesso, come il “terrorismo fai da te” possa venire neutralizzato dall’Occidente. C’è solo da auspicare che non crei un’atmosfera da “scontro di civiltà”.

© Copyright Il Messaggero, 18 settembre 2010 consultabile online anche qui.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ripeto l'affermazione di un intellettuale islamico operante in occidente:
"Non è vero che tutti gli islamici siano terroristi: è vero che tutti (o quasi) i terroristi sono islamici.

Anonimo ha detto...

Bravo Anonimo delle 1233. Solo una domanda: e chi sarebbero i terroristi? Un aiutino: ad esempio, chi sgancia una bomba atomica su una città inerme, e poi ripete l'atto contro un'altra città inerme, mentre i cattivissimi nemici stavano decidendo la resa, cos'è? Un pacifista? Si, un democratico e tollerante pacifista protestante.

Anonimo ha detto...

C'è una fondamentale differenza di status giuridico, ma direi anche morale, tra l'aviatore (militare, riconoscibile e quindi abbattibile) di Enola Gay e un singolo trasformatosi in terrorista, da solo o organizzato, che agisce vilmente perché in segreto e mimetizzato tra inermi. Una società segreta, con buona pace per la Carboneria tanto beatificata a posteriori, è sempre una scheggia impazzita da cui lo Stato ha il dovere, e quindi il diritto, di difendersi annientandola: si chiama uso legittimo della forza.... Ogni terrorista sa che non ha scampo... può solo sperare in una santificazione a posteriori, se la sua parte vincerà: MOLTO TRUFFALDINO (la storia, almeno quella recente, la scrivono i vincenti!)
Che i terroristi siano in gran parte islamici è solo una constatazione e... contra factum non valet argumentum.
E dai terroristi ci si deve difendere, anche sopprimendoli se non è possibile neutralizzarli altrimenti.
Lo dico da cristiano, convinto del suo cattolicesimo e da sacerdote laureato in scienze politiche: abbiamo forse il dovere di porgere l'altra guancia (bisognerebbe poi capirci su che cosa il Signore volesse dire, Lui che al servo di Caifa rimproverò di averLo percosso!); di certo non abbiamo di diritto di lasciare uccidere innocenti o comunque persone che non se la sentono di 'porgere l'altra guancia', in nome delle nostre 'discutibili' convinzioni... perlomeno buoniste!
Confidiamo e preghiamo che il fenomeno terroristico termini al più presto!

un passante ha detto...

mi paiono posizioni molto ideologiche le vostre, anonimi, da una parte e dall'altra. Non è che le colpe del passato debbano sempre giustificare i terroristi del presente, perchè altrimenti giustifichiamo tutto, in nome del torto subìto. Mi fanno sempre sorridere i pacifisti a senso unico e i morti inermi mi danno sempre dispiacere, sia che siano giapponesi o americani o afgani o ebrei o palestinesi o vittime di attentati nelle torri gemelle, in una stazione spagnola o nella metropolitana londinese

Anonimo ha detto...

Quanto alla laurea in scienze politiche del sacerdote anonimo, non mi fa impressione. Sono militare di carriera e laureato in scienze strategiche.

Anonimo ha detto...

Il pacifismo non c'entra, e io sono tutt'altro che pacifista. Ma osservo con sconcerto come i giudizi sulle azioni possano essere modellati e modificati utilizzando abilmente le parole. Provatevi ad esempio a definire terroristi i partigiani e vedrete che urla di scandalo. Eppure, applicavano metodologie di lotta crudeli e non avevano alcuno status di combattente riconosciuto (se avete dubbi studiate un po' di diritto internazionale bellico). A parte questo, non voglio e non posso mettermi a confutare l'equazione terrorista=musulmano per il semplice fatto che se è chiaro cosa significhi il secondo, non è chiaro cosa significhi il primo. Ad esempio, Hamas è stata dichiarata un'organizzazione terroristica. E i suoi cristiani (perchè ci sono dei cristiani in Hamas, lo sapete?) cosa sono, l'eccezione che conferma la regola? Analogo discorso vale per Tareq Aziz, il vice di Saddam. Il suo Capo è stato impiccato per crimini di guerra, dopo essere stato accusato ingiustamente di avere armi di distruzione di massa, e lui come verrà considerato? Semplicemente pazzo perchè cristiano caldeo?
So solo una cosa. Chi aveva motivo di temere la visita in UK del Santo Padre (e chissà che molti dei problemi degli ultimi mesi non siano dovuti a questa paura) è riuscito a tacitarne o comunque a ridurre la portata del suo messaggio, dirottando l'attenzione dei laici sulla questione pedofilia e dei cattolici sul complotto musulmano. Ma perchè, dico io, i musulmani non lo attaccano in Italia? Non sarebbe molto più facile, se non altro per la vicinanza con i loro paesi?
Svejateve'!!!