lunedì 13 settembre 2010
La visita del Papa nel Regno Unito, un’occasione preziosa di riflessione (Edward Chaplin)
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La visita del Papa nel Regno Unito, un’occasione preziosa di riflessione
Edward Chaplin*
IL Governo britannico è onorato di accogliere Sua Santità Papa Benedetto XVI nel Regno Unito la prossima settimana. Questa è la prima visita papale dopo quella compiuta da Papa Giovanni Paolo II nel 1982 e rivestirà un significato particolare per i sei milioni di cattolici che vivono nel Regno Unito, molti dei quali avranno la possibilità di pregare assieme al Papa in Inghilterra e Scozia.
Attendiamo con ansia di ricevere Sua Santità nel Regno Unito per cogliere l’opportunità di consolidare le nostre storiche relazioni bilaterali e per confrontarci sul modo di risolvere alcuni dei problemi più importanti che il mondo sta affrontando, in particolare il doppio problema della povertà e dei cambiamenti climatici.
Vogliamo ascoltare ciò che il Papa ha da dirci. L’opera svolta dalla Chiesa Cattolica come da altri gruppi di fede nel sostegno in campo sanitario ed educativo a favore dei più bisognosi ha fatto maturare nella Chiesa una conoscenza straordinaria e specifica dei collegamenti esistenti fra povertà e cambiamenti climatici.
In tutto il mondo i cambiamenti climatici stanno provocando un impatto profondo sui diritti umani alla vita, al sostentamento, alla salute e allo sviluppo. L’innalzamento delle temperature globali e l’aumento della siccità compromettono la capacità delle persone di vivere in maniera sostenibile nelle terre che hanno sempre coltivato, e quindi di uscire dalla povertà.
La visita del Papa nel Regno Unito è un’occasione preziosa di riflessione su questa tragedia potenziale, ma anche e soprattutto sui modi per prevenirla.
Subito dopo la visita di Sua Santità, i leader politici si riuniranno a New York per promuovere l’avanzamento verso gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Raggiungerli significherà garantire accesso all’istruzione a milioni di bambini, e la possibilità di arrestare la mortale diffusione della malaria e lo scandalo delle morti di parto, che sono prevenibili.
Il Regno Unito si è unito a Papa Benedetto XVI nell’appello in favore di un’azione internazionale collettiva, che garantisca il raggiungimento degli obiettivi entro il 2015. Le priorità del Governo britannico saranno per questo costituite dalla salute materna e dalla lotta alla diffusione della malaria. Sono questi gli aspetti su cui i cattolici e gli altri gruppi di fede possono svolgere un ruolo importantissimo, attraverso cure antimalariche o grazie ad una formazione approfondita degli operatori sanitari incaricati di assistere le madri prima, durante e dopo il parto.
I cambiamenti climatici, tuttavia, minacciano sia il raggiungimento che la sostenibilità di questi obiettivi.
Per poter dimezzare la povertà globale entro il 2015, dovremo assistere alla trasformazione degli impegni internazionali in azioni concrete. Prima della Conferenza Internazionale sui Cambiamenti Climatici a Cancun, le nazioni dovranno rinnovare il proprio impegno per concretizzare un ambizioso accordo globale volto a limitare a due gradi l’innalzamento delle temperature nel mondo: obiettivo di fondamentale importanza nella lotta contro il pericolo dei cambiamenti climatici e la povertà nel mondo.
Il Santo Padre ha detto chiaramente che i leader dei Paesi sviluppati e di quelli in via di sviluppo hanno il dovere di operare in maniera costruttiva per ridurre le emissioni di anidride carbonica e per trovare nuovi modi per soddisfare il fabbisogno energetico delle generazioni presenti e future. Ci esorta inoltre a considerare la relazione esistente fra i cambiamenti climatici e la pace, ricordandoci che non possiamo restare passivi di fronte ai conflitti provocati dalle migrazioni di massa, causate dalla scarsità di prodotti della terra in alcune zone e dalla crescente corsa alle risorse naturali. Ci avverte: «Se volete coltivare la pace, proteggete il creato».
Papa Benedetto XVI rivolge a ciascuno di noi un appello affinché riconosciamo il dovere morale e spirituale di assumerci le nostre responsabilità ed alleviare il nostro impatto personale sull’ambiente. Il Papa ha detto con chiarezza che non è possibile attendere che i politici internazionali concludano un accordo, né ci si può aspettare che la tecnologia risolva tutti i nostri problemi.
Il Vaticano ha dato prova di leadership ispiratrice nel tentativo di diventare il primo Stato al mondo a zero emissioni. Traducendo in azioni le sue aspirazioni, il Vaticano sta installando pannelli solari sui propri edifici, piantando nuove foreste ed ultimamente ha annunciato il progetto di costruire a Nord di Roma il più grande parco solare europeo, di 740 ettari, che produrrà energia pulita in grado di alimentare oltre 40.000 abitazioni.
Il Governo del Regno Unito ritiene che, convertendo la fede in azione, il Papa abbia dato un ottimo esempio a tutti coloro che cercano dalla propria fede una guida per vivere la propria vita. E se i tanti milioni di persone appartenenti alla Chiesa Cattolica sapranno seguire l’esempio di Papa Benedetto XVI, essi potranno offrire un contributo vitale alla lotta ai cambiamenti climatici, contribuendo quindi anche ad alleviare il mondo dal flagello della povertà.
* Ambasciatore britannico in Italia
© Copyright Il Messaggero, 11 settembre 2010
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