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Freddo scozzese

Aldo Maria Valli

A Grassmarket, l’antica piazza del mercato ortofrutticolo, nella vetrina di un negozio campeggia un calice. Da lontano sembra che vi fuoriescano alcune ostie, poi però se ti avvicini scopri che sono spermatozoi di cartone. Gli anticlericali da queste parti non vanno troppo per il sottile.
La prima pagina dell’Independent, tutta scritta in caratteri gotici, lamenta ancora una volta i costi eccessivi della visita papale e si chiede perché più della metà della cifra sia stata posta a carico dei contribuenti britannici. In un’edicola una locandina a caratteri cubitali annuncia che più di trentamila biglietti per la messa del papa sono andati invenduti. E, per completare l’opera, se fermi qualcuno per la strada e chiedi un giudizio sulla visita del romano pontefice, nove volte su dieci ti guardano storto, se va bene dicono «faccia quello che vuole» e se va male ti ricordano che fosse stato per loro non l’avrebbero invitato.
Benvenuti in Scozia, Edimburgo, terra ampiamente secolarizzata ma che in questi giorni sembra aver riscoperto le radici presbiteriane, quindi calviniste, quindi antipapiste. Tira un forte vento nordico sulla città e nuvole minacciose viaggiano veloci anche su Holyroodhouse, il palazzo della regina, dove oggi Elisabetta riceverà Benedetto XVI, primo papa in visita di stato da queste parti dato che il viaggio del 1982 di Giovanni Paolo II fu una visita strettamente pastorale. Le misure di sicurezza sono specialissime e il nervosismo palpabile.
L’accoppiata papa-regina mette i brividi a quelli che devono vegliare sulla sicurezza di entrambi. Così al freddo del vento e a quello degli anticlericali si aggiunge la freddezza di chi deve controllare il tutto e non vede l’ora che la faccenda finisca.
Per riscaldarmi un po’, in tutti i sensi, vado in una rara chiesa cattolica, la parrocchia di San Patrizio in Cowgate Road, retta dai rogazionisti. In questo momento è vuota, come quasi sempre, del resto, visto che i parrocchiani sono soltanto trecento, per lo più anziani. «Però nel week end aumentano», dice padre Michael Henesy, inglese di Liverpool, che commenta: «Non sarà una visita facile, ma lo sapevamo.
Se Giovanni Paolo II venne accolto come una rock star, per Ratzinger è diverso. Lui è l’uomo dell’intelligenza. Ma sono sicuro che alla fine la visita sarà un successo. Il dialogo ecumenico ne trarrà beneficio e così la cultura in generale, in questa terra in cui pochi ormai si pongono il problema di Dio».
Sul settimanale The big issue, sotto il titolo Pope on tour 2010, Benedetto XVI sorride fiducioso, ma il commento del columnist Brendan O’Neill fa pensare: «C’è un senso di crisi e disperazione in entrambi gli schieramenti che si confrontano, sia tra gli atei sia tra i credenti. I primi cercano di usare la visita per rafforzare le loro posizioni, i secondi per riprendere credibilità dopo gli scandali degli abusi sessuali commessi da sacerdoti. Ma il nemico comune è l’indifferenza».
Città universitaria, Edimburgo è piena di giovani, ma pochi si pongono il problema del papa. «Io non sono cattolica – dice Mary – e non capisco il perché di questa visita. È troppo costosa, non serve a niente».
Benedetto XVI chiederà scusa per gli abusi dei preti? Riceverà le vittime? Le domande rimbalzano sulla stampa. E i seicentomila cattolici di Scozia assistono per lo più senza commentare. Nella parrocchia di San Patrizio dieci persone sono in fila. Aspettano padre Michael per la confessione. È il modo migliore, dicono, per accogliere il papa.
Nel Palazzo Santacroce (questo significa Holyrood, perché fu un monastero agostiniano) si lavora per allestire tutto al meglio. Dopo l’incontro privato fra il papa e la regina ci sarà un ricevimento con quattrocento invitati, nel parco. Una bella idea, se non fosse che qui almeno una volta al giorno si fa viva la pioggia. Ma forse sarà acqua benedetta, tenendo conto che il papa arriva nel giorno consacrato a San Ninian, sconosciuto dalle nostre parti ma molto venerato dai cattolici locali in quanto primo evangelizzatore della Scozia.
Intanto David Yallop, lo scrittore famoso per il libro In nome di Dio, nel quale sostiene che Giovanni Paolo I, il papa del sorriso, non morì di morte naturale ma fu ucciso, annuncia l’uscita del suo nuovo volume, in perfetta coincidenza con l’arrivo del papa. Titolo: Beyond belief, argomento: la Chiesa cattolica e lo scandalo degli abusi sui minori. C’era da scommetterci

© Copyright Europa, 16 settembre 2010 consultabile online anche qui.