sabato 30 ottobre 2010

Centomila in festa per Benedetto XVI (Gianluca Biccini)

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Il saluto del cardinale Bagnasco prima dell'arrivo del Pontefice

Centomila in festa per Benedetto XVI

di Gianluca Biccini

Zaino in spalla, felpe colorate, foulard al vento, libretto delle preghiere in mano: oltre centomila ragazzi e giovanissimi dell'Azione cattolica italiana hanno gremito piazza San Pietro stamane, sabato 30 ottobre, per il loro incontro nazionale e soprattutto per dialogare con Benedetto XVI e vivere una giornata di condivisione, di festa e di riflessione.
Accompagnati da genitori, educatori, sacerdoti e vescovi - una trentina - hanno gridato al mondo la loro voglia di "diventare grandi insieme", come recita il tema della manifestazione; forti della consapevolezza che anche nelle loro giovani vite di bambini e di adolescenti "c'è di più", per dirla ancora con lo slogan dell'avvenimento; e che quel "di più" si chiama Gesù Cristo. E non è un caso che nel logo dell'iniziativa il "+" sia rappresentato da una croce stilizzata.
Sono il volto giovane della Chiesa.
Il volto sorridente e gioioso con cui hanno atteso l'arrivo del Pontefice tra cori e coreografie, musiche e canti. Poi, guidati dall'assistente generale, il vescovo Domenico Sigalini, hanno pregato insieme. Quindi hanno presentato l'annuale iniziativa di solidarietà che l'Azione cattolica ragazzi promuove per il mese della pace, a gennaio: il finanziamento di due progetti in Russia, uno a favore dei bambini di strada di San Pietroburgo e uno per gli orfani della Siberia, realtà gestite insieme da cattolici e ortodossi.
È seguito il momento delle testimonianze: quelle raccontate in piazza da quanti hanno portato aiuti alle popolazioni dell'Aquila devastata dal terremoto dell'aprile 2009; e quelle trasmesse sui maxischermi, con le videostorie di chi ha scelto di seguire Gesù ogni giorno, come la piccola Nennolina, il beato Pier Giorgio Frassati e Armida Barelli, figure di riferimento per tutta l'Azione cattolica, in particolare per le nuove generazioni.
Giunti da tutta Italia - soprattutto dalla Puglia, come si poteva leggere dagli striscioni visibili fino all'inizio di via della Conciliazione - hanno ascoltato i messaggi augurali fatti pervenire loro dal presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, dal cardinale vicario di Roma Agostino Vallini e dal nunzio apostolico in Italia arcivescovo Giuseppe Bertello; e hanno applaudito le parole di incoraggiamento rivolte dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che li ha salutati a nome di tutti i vescovi italiani.
"L'essere in questa piazza - ha detto - ci fa sentire parte di un grande popolo. Siamo qui in attesa del Santo Padre, che guida la Chiesa indicando la strada per seguire Gesù. Voi desiderate crescere nella sua amicizia; con lo slancio dei vostri anni volete correre verso di Lui e con Lui, perché Egli è la perla preziosa, il tesoro del campo, l'olio per le nostre ferite, il vino della speranza, il pane per la nostra fame d'amore". Quindi il porporato ha esortato i presenti a servire le parrocchie, pregando tutti i giorni e partecipando con fedeltà alla messa e alla confessione. Allora - ha spiegato - "i vostri gruppi associativi diventeranno cenacoli di bontà intelligente e contagiosa, l'amicizia sarà più vera perché ognuno aiuterà l'altro a scoprire Cristo. Solo così - ha continuato - non sarete timidi nel testimoniare il Signore nei vostri ambienti: dalla famiglia alla scuola, allo sport, al tempo libero". "Tra poco - ha concluso il cardinale Bagnasco - ascolteremo Benedetto XVI, guarderemo la sua figura bianca che ci rimanda al Cielo, a Dio". E quando il Pontefice è giunto sul sagrato della basilica Vaticana, dopo aver percorso in papamobile tutta la piazza tra gli applausi dei presenti, i centomila lo hanno accolto con un'ovazione da stadio.
A nome di tutti Francesco Poddo, undicenne dell'Acr di Nuoro, Anna Bulgarelli, sedicenne della sezione giovanissimi di Carpi, e Milena Marrocco, educatrice dell'arcidiocesi di Gaeta, hanno rivolto a Benedetto XVI tre domande sulle problematiche legate al diventare grandi, alle relazioni e alla vita affettiva e alla sfida di educare oggi. Poi, in silenzio, hanno ascoltato le risposte del Papa, che dopo aver spiegato il suo punto di vista sulle varie tematiche, aggiungendo a braccio ricordi personali della sua infanzia, ha confidato loro: "Quando sono in mezzo a tanta gioia ed entusiasmo, anch'io sono pieno di gioia".
In precedenza si erano rivolti al Papa il vescovo Sigalini e il presidente nazionale dell'Associazione Franco Miano. Il vescovo ha sottolineato come non sia vero "che le chiese sono abbandonate dai giovani". Al contrario "quando essi percepiscono che c'è gente che vuole il loro bene e che nell'incontro con Gesù c'è una risposta alla loro esigenza di volere di più, ne siamo assediati". Perché i giovani - ha aggiunto - "non vogliono mediocrità o adattamenti, ma sogni e voli alti. La misura che proponiamo è la santità, niente di meno. Hanno possibilità di incontrarla nella storia dell'Azione cattolica e di vederla in quanti li hanno preceduti, nei preti, negli adulti e nei giovani educatori che si dedicano a loro". Il presidente, da parte sua, ha detto al Pontefice che tutta l'Azione cattolica vuole ringraziarlo "per la sua testimonianza di sostegno ai deboli e ai poveri della terra. La sua parola - ha aggiunto - ci aiuta ad avere fiducia e a credere, anche nei momenti più difficili, che la speranza continua a essere l'orizzonte più degno dell'uomo". Dopo aver ricordato il precedente incontro del 4 maggio 2008, per i 140 anni dell'Associazione, Miano ha concluso ribadendo che "i ragazzi e i giovanissimi dell'Azione cattolica continuano a pensare che è possibile diventare grandi insieme: nell'Associazione, con la Chiesa, con le famiglie e gli educatori a tutti i livelli. Mai da soli".
Nel pomeriggio l'incontro nazionale è proseguito nelle strade del centro di Roma: i giovanissimi si sono dati appuntamento a Piazza del Popolo, i ragazzi nel parco di Villa Borghese.

(©L'Osservatore Romano - 31 ottobre 2010)

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