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PAPA: DIO NON ESCLUDE NESSUNO, NE' POVERI NE' RICCHI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 31 ott.
"Dio non esclude nessuno, ne' poveri ne' ricchi".
Benedetto XVI ha voluto ricordarlo nel breve discorso che ha preceduto l'Angelus. "Dio - ha spiegato ai 40 mila fedeli presenti in piazza San Pietro nonostante la pioggia di oggi a Roma - non si lascia condizionare dai nostri pregiudizi umani, ma vede in ognuno un'anima da salvare ed e' attratto specialmente da quelle che sono giudicate perdute e che si considerano esse stesse tali".
Nella sua vita e con il suo sacrificio, Gesu' "ha dimostrato questa immensa misericordia, che non toglie nulla alla gravita' del peccato, ma mira sempre a salvare il peccatore, ad offrirgli la possibilita' di riscattarsi, di ricominciare da capo, di convertirsi".
La riflessione proposta dal Pontefice ha preso spunto dall'episodio evangelico della conversione di Zaccheo, che a Gerico era un ricco esattore delle tasse, anzi, ha sottolineato, "il capo dei pubblicani" cioe' degli esattori che "gia' per questo motivo erano considerati pubblici
peccatori e per di piu', approfittavano spesso della loro posizione per estorcere denaro alla gente".
Zaccheo, dunque, "era molto ricco, ma disprezzato dai suoi concittadini e quando Gesu', attraversando Gerico, si fermo' proprio a casa di Zaccheo, suscito' uno scandalo generale".
"Gesu' afferma che e' molto difficile per un ricco entrare nel Regno dei cieli", ha osservato Papa Ratzinger citando un altro passo del Vangelo che deve inquietare tutti. Ma a prevalere nella valutazione di Cristo e' sempre la misericordia: infatti "nel caso di Zaccheo, vediamo proprio che quanto sembra impossibile si realizza perche', come commenta san Girolamo, ha dato via la sua ricchezza e immediatamente l’ha sostituita con la ricchezza del regno dei cieli".
"Le ricchezze - ha aggiunto ancora Ratzinger citando San Massimo da Torino - per gli stoltisono un alimento per la disonesta', per i saggi invece sono un aiuto per la virtu'; a questi si offre un'opportunita' per la salvezza, a quelli si procura un inciampo che li perde".
"Cari amici - ha rilevato il Papa rivolto alla grande folla che anche oggi era ad ascoltarlo, dopo gli oltre 100 mila ragazzi dell'Azione Cattolica che c'erano ieri - Zaccheo ha accolto Gesu' e si e' convertito, perche' Gesu' per primo aveva accolto lui: non lo aveva condannato, ma era andato incontro al suo desiderio di salvezza". Speriamo e preghiamo, ha concluso, di essere anche noi "rinnovati dal suo amore, e trasmettere agli altri la sua misericordia".
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PAPA: RICORDA VESCOVO MARTIRE DEL COMUNISMO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 31 ott.
Alla grande folla che questa mattina ha partecipato all'Angelus (oltre 40 mila persone presenti in piazza San Pietro nonostante la pioggi) Benedetto XVI ha presentato questa mattina la figura di mons. Szilard Bogdanffy, vescovo e martire proclamato ieri beato nella cattedrale di Oradea Mare in Romania.
"Nel 1949, a 38 anni - ha ricordato il Papa - il nuovo beato fu consacrato vescovo in clandestinita' e quindi arrestato dal regime comunista del suo Paese, la Romania, con
l'accusa di cospirazione.
Dopo quattro anni di sofferenze e umiliazioni, mori' in carcere.
Rendiamo grazie a Dio per questo eroico Pastore della Chiesa che ha seguito l'Agnello fino alla
fine". "La sua testimonianza - e' stato l'auspicio conclusivo del Pontefice - conforti quanti anche oggi sono perseguitati a causa del Vangelo".
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