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VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A SANTIAGO DE COMPOSTELA E BARCELLONA (6 - 7 NOVEMBRE 2010): LO SPECIALE DEL BLOG
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La Spagna accoglie il Papa
"Giallo" sulla sicurezza: trovati per strada documenti confidenziali
Alessandra Taddei
ROMA
La Spagna è e resterà una grande nazione cattolica.
Lo riaffermano i vescovi iberici alla vigilia del viaggio che porterà Papa Ratzinger – per la seconda volta dall'inizio del Pontificato – nel loro Paese, dove visiterà oggi Santiago de Compostela e domani Barcellona (incontrando anche i reali, il premier Zapatero e il capo dell'opposizione).
«Rivitalizzare la nostra fede, la nostra identità cristiana e la nostra testimonianza personale e comunitaria di fronte alla nostra società è il frutto principale che dobbiamo cercare di ottenere da questo avvenimento che vivremo i prossimi giorni», spiega il cardinale Lluis Martinez Sistach, arcivescovo di Barcellona, per il quale «la visita apostolica è un autentico dono di Dio».
Il cardinale invita a ricevere Benedetto XVI «come colui che viene nel nome del Signore», ricordando anche il suo impegno nella difesa dell'uomo e dei suoi diritti, a partire dal diritto di libertà religiosa. «La sua venuta – sottolinea – vuole essere anche un segno di affetto verso i fratelli di altre confessioni cristiane e verso i credenti di altre religioni presenti tra noi».
Santiago de Compostela, prima tappa del viaggio apostolico, «è la meta di un popolo numeroso che si mette in cammino in umiltà e in ricerca. Innumerevoli itinerari di persone singole attraverso i secoli, che riflettono, pregano, faticano per ritrovare se stesse e incontrare Dio. Infinite vicende diverse di vita, con il loro segreto e il loro mistero profondo, confluiscono nel grande fiume del popolo in cammino», tiene a ricordare da parte sua il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. «Il Papa – aggiunge – oggi è pellegrino con i pellegrini, lui come persona, lui come pastore. Quante persone vagano senza trovare la direzione e la meta. Verso Santiago il cammino di moltissimi ha trovato una stella, una meta. Insieme al Papa affrontiamo con fiducia i nostri cammini».
Come è noto ben 8 milioni di persone sono sfilate quest'anno davanti alla tomba dove secondo la tradizione si conservano i resti dell'apostolo Giacomo. Più di 250mila di questi hanno fatto il cammino a piedi, scegliendo quante e quali delle tante tappe e dei tanti possibili percorsi fare, e hanno ottenuto, arrivati a Santiago, l'agognata «Compostela», il «certificato» del pellegrino. Sono un numero straordinario, se si pensa che nel 1985 non erano più di cinquemila all'anno.
Intanto si registra un imbarazzante «giallo», dopo che un passante che portava a spasso il cane nel centro di Barcellona ha trovato sparsi per strada documenti confidenziali con dati sensibili sul dispositivo di protezione previsto per il Papa. Le cartelle top secret sono state trovate martedì scorso in un viale della città vecchia dal passante che, diffidente, invece di portarle alla polizia le ha consegnate alla radio catalana Rac1. L'emittente ne ha reso pubblico il contenuto, provocando un piccolo terremoto.
Il prefetto di Barcellona Joan Rangel ha dovuto confermare la perdita delle carte top secret, e annunciare che il dispositivo di sicurezza attorno al Pontefice era stato cambiato. Rangel ha anche garantito, ma non poteva fare altrimenti, che «non ci sono rischi» per la sicurezza del Papa.
La vicenda ha suscitato polemiche e gettato una nuova ombra sull'organizzazione spagnola della visita di Benedetto XVI, che domani a Barcellona consacrerà la Sagrada Familia, lo straordinario tempio di Antonio Gaudì in costruzione da 128 anni.
La polizia nazionale ha tenuto a minimizzare la fuga di dati, affermando che si tratta di informazioni solo logistiche e la polizia avrebbe subito deciso «le correzioni necessarie».
Un massiccio dispositivo di sicurezza è previsto a Santiago e Barcellona, dove fra l'altro la zona della Sagrada Familia è stata dichiarata «area rossa». Circa diecimila agenti veglieranno sul Papa nelle due città. E in cielo saranno due F18 dell'aeronautica militare di Madrid a proteggere l'aereo di Benedetto XVI durante i suoi spostamenti sopra il territorio spagnolo.
© Copyright Gazzetta del sud, 6 novembre 2010
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