martedì 26 gennaio 2010

E' il web il nuovo “cortile dei Gentili”. Benedetto XVI apre alle nuove tecnologie, ma mette in guardia: guai a perdere il contatto umano (Grana)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Benedetto XVI apre alle nuove tecnologie, ma mette in guardia: guai a perdere il contatto umano

E' il web il nuovo “cortile dei Gentili”

Francesco Antonio Grana

Internet può fare spazio anche a coloro per i quali Dio è ancora sconosciuto. I nuovi mezzi di comunicazione consentono, infatti, di entrare in contatto con credenti di ogni religione, con non credenti e persone di ogni cultura. E questo ambito pastorale vasto e delicato offre al sacerdote nuove possibilità nell’esercizio del proprio servizio alla Parola e della Parola.
È quanto propone Benedetto XVI nel suo messaggio per la XLIV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che, in quest’anno sacerdotale, ha come tema “Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola”.
Ai preti dell’era digitale il Papa ricorda che essi devono essere presenti anche nel mondo dei media nella costante fedeltà al messaggio evangelico, annunciando la parola di Cristo in questo innovativo ambito pastorale, che offre inedite occasioni di dialogo e utili mezzi per l’evangelizzazione e la catechesi.
Ma il virtuale da solo è insufficiente. “Compito di chi, da consacrato, opera nei media - sottolinea il Papa - è quello di spianare la strada a nuovi incontri, assicurando sempre la qualità del contatto umano e l’attenzione alle persone e ai lori veri bisogni spirituali”.
Insomma il web può diventare, come il cortile dei gentili del Tempio di Gerusalemme, un luogo in cui gli uomini possono in qualche maniera agganciarsi a Dio, ma esso non può e non deve sostituire il contatto umano.
Confessioni virtuali e simili fantasie rimarranno giustamente un’utopia anche nell’era digitale. Se le nuove tecnologie offrono “una grande opportunità per i credenti”, nessuna strada può e deve essere preclusa a chi, nel nome di Cristo risorto, si impegna a farsi sempre più prossimo all’uomo.
E se, come ama ricordare Benedetto XVI, il cristianesimo è l’incontro con la persona di Gesù, nel cammino di fede non si può prescindere dal rapporto umano che si alimenta soltanto nell’incontro degli uomini.
Lo precisa con chiarezza il Papa al termine del suo messaggio rivolgendosi ai sacerdoti. “Non bisogna dimenticare, però - egli scrive -, che la fecondità del ministero sacerdotale deriva innanzitutto dal Cristo incontrato e ascoltato nella preghiera; annunciato con la predicazione e la testimonianza della vita; conosciuto, amato e celebrato nei Sacramenti, soprattutto della Santissima Eucaristica e della Riconciliazione”.
Chi immaginasse la figura del cyber-prete lontano dalla parrocchia e immerso esclusivamente nel web è fuori strada. Non è questo il senso dell’invito del Papa che indica, invece, ai sacerdoti i moderni mezzi di comunicazione per far conoscere la vita della Chiesa e aiutare gli uomini di oggi a scoprire il volto di Cristo.

© Copyright L'Avanti, 26 gennaio 2010

1 commento:

Marco F. ha detto...

Sullo stesso argomento segnalo a tutti l'articolo "Il vero effetto di Internet sul Cattolicesimo (o qualsiasi
altra religione)" all'indirizzo http://stop.zona-m.net/it/node/71