martedì 12 gennaio 2010

Il Papa: Ogni migrante è un essere umano che va sempre rispettato, aiutato, mai sfruttato (La Rocca)


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Repubblica — 11 gennaio 2010 pagina 5 sezione: POLITICA INTERNA

ORAZIO LA ROCCA

CITTÀ DEL VATICANO

«Ogni migrante è un essere umano che va sempre rispettato, aiutato, mai sfruttato». Sui fatti di Rosarno arriva anche il richiamo di papa Ratzinger con un monito inequivocabile lanciato durante la preghiera dell' Angelus davanti a circa 40 mila fedeli, senza tuttavia dimenticare che «la violenza non è mai la via per risolvere le difficoltà». «Due fatti - ha esordito il Papa- hanno attirato in modo particolare la mia attenzione in questi ultimi giorni: il caso della condizione dei migranti che cercano una condizione migliore in paesi che hanno bisogno; e le situazioni conflittuali in varie parti del mondo, in cui i cristiani sono oggetti di attacchi spesso anche violenti, per i quali esprimo sdegno ed invito le istituzioni ad assumersi le loro responsabilità». Sul caso-Rosarno, secondo il Papa, «bisogna ripartire dal cuore del problema, e cioè che ogni migrato è un essere umano, differente da cultura, religione e storia, ma pur sempre una persona da rispettare, con i suoi diritti ed i suoi doveri, ma senza essere mai oggetto di sfruttamento». Il problema - per il Pontefice- «è anzitutto umano. Invito, pertanto a guardare il volto dell' altro, e ha scoprire che egli ha un animo, una storia e che Dio lo ama come ama me». Si schiera col Papa il ministro leghista Roberto Calderoli definendo le sue parole «impeccabilie sacrosante, che vanno sottoscritte». «No però al lassimo in politica - aggiunge - che prepara il razzismo». Lo stesso Calderoli aveva criticato il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi per essere troppo vicino a rom e immigrati. «Il duplice richiamo del Santo Padre ispirato ai drammatici fatti di Rosarno e della comunità cristiana in Egitto e Malesia, ripropone con forza il tema della centralità della persona e del rispetto dei diritti civili e delle libertà religiose, intesi come bene sacro» commenta il pd Beppe Fioroni. Dalle chiese di Rosarno, infine, nelle omelie domenicali i parroci invitano a fare mea culpa. Come don Pino Varrà, parroco di San Giovanni Battista: «Oggi siamo più poveri. Non c' è più tra noi uno dei bambini degli immigrati andati via, il piccolo John, battezzato qui insieme al suo fratellino. Chi ha partecipato alla rivolta ha sbagliato. Bisogna ribellarsi alla violenza, ma non con altra violenza».

© Copyright Repubblica, 11 gennaio 2010 consultabile online anche qui.

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