sabato 6 febbraio 2010

Eutanasia, il Papa: «Un colpo al cuore dei princìpi cristiani» (Conte)


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Il Papa ai vescovi scozzesi: "I Pastori della Chiesa, quindi, devono continuamente esortare i credenti alla totale fedeltà al Magistero della Chiesa, sostenendo e difendendo, nello stesso tempo, il diritto della Chiesa a vivere liberamente nella società secondo le sue convinzioni. La Chiesa offre al mondo una visione positiva e ispiratrice della vita umana, la bellezza del matrimonio e la gioia della genitorialità" (Discorso)

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«Un colpo al cuore dei princìpi cristiani»

Un monito sdegnato e a largo spettro contro ogni forma di suicidio assistito e la ricerca sugli embrioni

Domitilla Conte

CITTÀ DEL VATICANO

L'eutanasia «colpisce al cuore il principio cristiano della dignità della vita umana», e sulla difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale, la Chiesa cattolica non potrà mai accettare alcun tipo di compromesso. Benedetto XVI riceve in Vaticano un gruppo di vescovi scozzesi e, oltre la preoccupazione per «l'ondata crescente di secolarismo», si leva un monito a largo spettro contro ogni forma di suicidio assistito e la ricerca sugli embrioni. E contro ogni tentazione di «annacquare» la dottrina della Chiesa sul valore che essa reputa il meno negoziabile di tutti: quello, appunto, della vita.
Le parole di Ratzinger giungono mentre in Italia commuove e fa discutere il caso di Salvatore Crisafulli, l'uomo paralizzato da sette anni che avrebbe espresso a cenni, e poi ritrattato, la volontà di morire, ed entra nel vivo la discussione sul testamento biologico alla commissione Affari Sociali della Camera. In Scozia, una deputata malata di Parkinson ha presentato al Parlamento un disegno di legge sul suicidio assistito, mentre da Londra giunge la notizia che i malati in coma possono «parlare» con la mente.
È in questo contesto che nella giornata di domani la Chiesa cattolica si appresta a celebrare la Giornata della Vita, rispetto alla quale propone una «visione positiva e ispiratrice», e non, come spesso equivocato, ha detto il Papa, una lista di «proibizioni e posizioni retrograde».
«La Chiesa – ha affermato Benedetto XVI davanti ai vescovi scozzesi – offre al mondo una visione positiva e ispiratrice della vita umana, la bellezza del matrimonio e la gioia della genitorialità». Una Chiesa «creativa e generatrice di vita – ha aggiunto – volta alla realizzazione più piena possibile del grande potenziale di bene e di felicità che Dio ha impiantato dentro ognuno di noi». Il Papa parla in inglese, e usa proprio la parola «implanted», la stessa usata nella fecondazione assistita per l'impianto degli embrioni, altro argomento del suo discorso agli scozzesi. «Gli sviluppi recenti dell'etica medica e alcune pratiche propugnate nel campo dell'embriologia – aveva detto poco prima – sono causa di grande preoccupazione».
Di fronte a tante sfide – ha dunque esortato il pontefice – «i pastori della Chiesa, quindi, devono continuamente esortare i credenti alla totale fedeltà al Magistero della Chiesa, sostenendo e difendendo, nello stesso tempo, il diritto della Chiesa a vivere liberamente nella società secondo le sue convinzioni».
Un problema, questo, sottoposto appena pochi giorni fa dal Papa ai vescovi inglesi, alle prese con una serie di norme tra le quali una discussa legge sulle adozioni, che in un pur encomiabile intento di «pari opportunità» – osservava Ratzinger – costringerebbe, ad esempio, le agenzie cattoliche ad affidare bimbi a coppie omosessuali, agendo contro la propria fede. Osservazioni che non avevano mancato di sollevare vivaci reazioni sui giornali inglesi, anche da alcuni esponenti politici cattolici.
È forte, evidentemente, la convinzione che conduce il pontefice a «bacchettare» per la seconda volta in pochi giorni il Regno Unito, dove peraltro ha in programma uno dei suoi quattro viaggi all'estero del 2010, nel settembre del 2010, con una tappa anche in Scozia. Ma la «marea del secolarismo» cresce in tutto il Nord Europa, dove i cristiani – ha ricordato ieri il Papa – hanno vissuto «la tragedia della divisione». Divisioni più che mai vive, come dimostra anche la richiesta di alcuni gruppi di anglicani tradizionalisti di tornare alla Chiesa di Roma, e proprio in polemica con le ordinazioni di omosessuali a donne.
L'obiettivo di oggi – ha sottolineato il Papa – è quello di ricostruire una «unità piena e visibile» tra i seguaci di Cristo». Da raggiungere, però – ha avvisato – resistendo a qualunque pressione volta a diluire il messaggio cristiano».

I sofferenti

La Chiesa al servizio dell'amore per i sofferenti – titolo del Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale del Malato – sarà il motivo conduttore delle celebrazioni, in programma dal 9 all'11 febbraio prossimi per il 25.mo anniversario dell'istituzione del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari e per la 28.ma Giornata Mondiale del Malato. In Vaticano sono stati organizzati un concerto, una mostra di pittura ed un simposio internazionale. Il prossimo 11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, la Giornata Mondiale del Malato sarà inoltre scandita dalla messa presieduta da Benedetto XVI e dalla processione eucaristica – con le reliquie di Santa Bernadette e la Statua della Vergine di Lourdes – che terminerà in Piazza San Pietro. Presentando questi eventi mons. Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari ha affermato ieri che la persona malata deve essere il «punto focale» dell'impegno nell'ambito sanitario.

© Copyright Gazzetta del sud, 6 febbraio 2010

1 commento:

euge ha detto...

Ma mi chiedo nella società di oggi esistono ancora i valori cristiani???????????????????

Io ho dei fortissimi dubbi!