giovedì 25 febbraio 2010

I vescovi tedeschi contro Angela Merkel (Galeazzi)


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Riceviamo e con grandissimo piacere a gratitudine pubblichiamo:

Vescovi tedeschi contro Merkel

di Giacomo Galeazzi

Questa volta Angela Merkel, figlia di un pastore luterano, è riuscita a mandare su tutte le furie la Chiesa cattolica tedesca. Dal 2008 a oggi i vescovi erano rimasti in silenzio di fronte ai ripetuti, clamorosi attacchi della Cancelliera al connazionale papa Ratzinger, criticato per la revoca della scomunica al lefebvriano negazionista Williamson, per la condanna del preservativo e per il no alla mozione europea sulla depenalizzazione all’Onu dell’omosessualità. Invece la denuncia degli scandali- pedofilia delle scuole cattoliche da parte del governo Merkel ha provocare l’indignazione dell’episcopato proprio mentre si dimette la «papessa» protestante Margot Kaessmann, alleata «ecumenica» della Merkel, sorpresa dalla polizia ubriaca al volante. Il capo della chiesa cattolica tedesca, l’arcivescovo Robert Zollitsch, ha addirittura lanciato un «ultimatum» senza precedenti al ministro della Giustizia, la liberale Sabine Leutheusser-Schnarrenberger: deve ritrattare entro 24 ore le sue «false accuse nei confronti della Chiesa».
Lunedì la Guardasigilli, in un’intervista tv, aveva preso di mira i vescovi per «non aver mostrato un interesse attivo a un chiarimento reale, sincero e completo» nei 120 casi di pedofilia emersi in queste settimane nei licei dei gesuiti e di altri ordini religiosi. «Mai nel passato un ministro si era lanciato in un attacco così grave contro la Chiesa», è insorto Zollitsch.
Tanto sdegno, però, indispettisce i fedelissimi di Benedetto XVI. «I vescovi tedeschi, muti quando si tratta di difendere il Papa, ritrovano la grinta quando devono proteggere se stessi e lanciano ultimatum al governo Merkel» commenta l’autorevole Blog degli amici di Ratzinger. Comodo «dimenticare l’attacco della Merkel a Benedetto XVI», protesta il web ratzingeriano, «forse che quando si tratta della persona del Papa per l’episcopato tedesco non è Chiesa?». E si auspica che «il Pontefice li lasci risolvere i loro problemi da soli», anche se «un bel “repulisti”, com’è accaduto in Irlanda, non sarebbe male». In effetti cadono già le prime teste per gli abusi sessuali su minorenni. Alla scuola dei benedettini di Ettal, vicino a Garmisch Partenkirchen, in Baviera, si è dimesso ieri l’abate Barnabas Boegle. Si è assunto la responsabilità di aver trasgredito le regole della Chiesa cattolica sull’obbligo di segnalare ogni violenza sui bambini e di aver coperto un confratello pedofilo.

© Copyright La Stampa, 25 febbraio 2010 consultabile online anche qui.

Beh...grazie per la citazione :-)
R.

2 commenti:

A.R. ha detto...

"l'autorevole" Raffaella.
E noi sappiamo che anche in Vaticano ti leggono e non solo a Torino. Chissà se il Papa, come tutti noi mortali, avrà cercato il suo nome su google incappando nell' "autorevole" blog dei suoi amici?

Raffaella ha detto...

.................

:-)