giovedì 25 febbraio 2010

Pedofilia in Germania: si è dimesso l'abate benedettino di Ettal. La diocesi di Monaco e Frisinga (in linea con il Papa): tolleranza zero (Apcom)


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Pedofilia/ Diocesi Monaco di Baviera: Ora tolleranza zero

Si è dimesso l'abate benedettino di Ettal. "Chiarire le accuse"

Roma, 25 feb. (Apcom)

Si allarga lo scandalo dei preti pedofili in Germania e, dopo le prime denunce del settimanale 'Spiegel', ora tocca anche Monaco di Baviera. Dopo le dimissioni di un abate benedettino, l'arcidiocesi chiede "piena trasparenza" sui fatti del passato remoto e recente e promette "tolleranza zero".
"L'arcidiocesi di Monaco e Frisinga si attende dall'abate benedettino di Ettal un chiarimento senza riserve delle accuse di abusi sessuali sui minori nella scuola o nel collegio del monastero", afferma la nota diffusa nella tarda serata di ieri.
"Per l'abuso sessuale di bambini e adolescenti, non ci può essere alcuna tolleranza. Quindi mi aspetto che dal monastero un inflessibili chiarimento e trattamento delle accuse e dei possibili crimini", afferma nella nota il vicario generale della diocesi, monsignor Peter Beer.
"Non si tratta solo degli eventi dei passati decenni, che oggi possono essere sono difficilmente perseguiti penalmente. Bisogna anche rispondere alla domanda se ancora nel recente passato ci sono stati colpe ed errori".
L'abate del convento benedettino di Ettal, padre Barnabas Boegle, si è dimesso ieri. Otto ex allievi del collegio hanno recentemente affermato di essere stati vittima di abusi sessuali nel 1954, ma anche negli anni Settanta e Ottanta. Ora l'arcidiocesi chiede all'abbazia di specificare quanti casi sono noti, che tipo di crimine è stato compiuto e se il monastero si è adeguato alle linee guida che i vescovi tedeschi hanno approvato di recente. Inoltre l'arcidiocesi vuole spiegazioni su come sono stati trattati i religiosi sospettati e se essi sono stati mantenuti in servizio a contatto con dei minori.
"So che affrontare queste accuse è un processo doloroso", afferma il vicario generale nella nota. "Ma non ci sono alternative, perché si tratta della protezione di bambini e giovani e di giustizia per le vittime". L'arcidiocesi sottolinea di aver già fornito tutte le informazioni richieste e di essere pronta a dare "ulteriore sostegno" per un "chiarimento effettivo ed efficace". "Sarebbe inaccettabile ogni dissimulazione, copertura o insabbiamento", afferma monsignor Beer. "La nostra linea è tolleranza zero sugli abusi sessuali e sulla connivenza con possibili crimini.
Pretendiamo piena trasparenza", afferma il presule. L'arcisiocesi di Monaco - di cui Joseph Ratzinger è stato arcivescovo dal 1977 al 1982 - è ora retta da monsignor Reinhard Marx, molto stimato dal Papa. Lo scandalo dei preti pedofili in Germania è scoppiato in seguito alle rivelazioni che il settimanale 'Spiegel' ha pubblicato sugli abusi compiuti negli anni Settatanta e Ottanta nel prestigioso collegio gesuita Canisius a Berlino.
Nel corso delle scorse settimane sono poi emersi numerosi altri casi relativi ad altre case di gesuiti ad Amburgo, St Blasien (Foresta nera) e nella zona di Bonn. I gesuiti hanno condannato con nettezza i casi emersi, costretto a dimissioni il rettore di una di queste residenze per giovani e aperto un'inchiesta interna affidata all'avvocatessa Ursula Raue. Nel frattempo lo scandalo si è allargato. Sono emerse denunce di abusi che sarebbero stati compiuti in una casa per minori handicappati gestito da salesiani a Berlino-Wannsee (e l'ordine fondato da don Bosco ha aperto un'inchiesta), in altre case per ragazzi gestite da pallottini (che hanno incoraggiato le vittime a parlare), da francescani minori (che per ora tacciono), e nella diocesi di Hildesheim. Ora viene toccata dallo scandalo anche la diocesi di Monaco. I vescovi tedeschi, riuniti in questi giorni in assemblea generale a Friburgo, hanno chiesto pubblicamente scusa per l'accaduto, impegnandosi a ogni chiarimento e alla denuncia alle autorità giudiziarie civili. In Vaticano la situazione tedesca non viene sottovalutato, anche se appare evidente che i casi tedeschi sono sporadici, a differenza della situazione di "endemica" pedofilia emerse in Irlanda con la recente pubblicazione di due rapporti governativi.
Il Papa in persona - fautore della 'tolleranza zero' - ha ricevuto in Vaticano i vescovi irlandesi per affrontare strutturalmente la questione, e una sua lettera ai cattolici irlandesi è attesa per metà marzo.
L''Osservatore romano' ha di recente ripubblicato, sulla situazione tedesca, un articolo precedentemente apparso sulla 'Frankfurter Allgemeine Zeitung' nel quale si condannavano i casi di pedofilia e si ricordava che i vescovi tedeschi già negli anni scorsi hanno affrontato il tema approvando nel 2002 linee guida molto rigorose per la punizione dei colpevoli e la prevenzione di altri casi.

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sinceramente questa brutta storia di pedofilia in Germania mi lascia sgomenta. Sono una cattolica tedesca e sinceramente resto disgustata da questo scandalo. L'Episcopato tedesco poteva intervenire anche prima, dato che i giornalisti asseriscono che si sapeva da anni. Scioccante. Ma poi penso, i colpevoli di tali mostruosi fatti come potevano continuare ad essere ciò che sono, quindi anche a celebrare la messa? Da qualcuno dovevono pur confessare sacramentalmente la gravissima colpa. E il sacerdote che riceveva tale confessione sacramentale non era obbligato a riferire al proprio Ordinario? Mi chiedo se non vi sia stato il caso di un abuso del sacramento della penitenza.
L'altra domanda che mi pongo, soprattutto nell'anno dedicato al sacerdozio: che tipo di formazione si dà nei seminari, nei noviziati? Quali sono le metodiche per accettare un candidato alla vita sacerdotale?
Ho sinceramente l'impressione che tutto questo male sorga proprio da che tipo di formazione si dà. Certe perversioni devono pur venir fuori durante gli anni di formazione o nei colloqui con i direttori spirituali o con i confessori ordinari dei seminari. In sostanza, mi pare che pur di mandare avanti la baracca si promuovano al sacerdozio o alla vita consacrata persone non idonee. Questione gravissima!
Non c'è che da auspicare gridando (sperando che qualcuno in alto legga questo mio commento),che si intervenga con una drastica riforma del metodo educativo nei seminari e nei noviziati che a parer mio mi pare troppo accademica e molto poco spirituale.
Cosa significa essere "discepoli di Gesù" se poi si commettono tali imperdonabili abusi sui minori?
La Gerachia sta perdendo troppo tempo. Mi dispiace.
Renate

SERAPHICUS ha detto...

Si, dispiace, e molto. Credo che bisogna vedere che tutta la questione degli "abusi" riveli enormi mancanze verificatesi negli ultimi decenni.

Concordo con questa valutazione (che riguarda un po' tutto l'occidente): "In sostanza, mi pare che pur di mandare avanti la baracca si promuovano al sacerdozio o alla vita consacrata persone non idonee. Questione gravissima!".

E' fuori dubbio che negli ultimi decenni era/è da registrare esattamente questo comportamento: "promuovere" senza discernimento adeguato, presi dal falso problema delle "mancanze di vocazioni". A ciò si aggiunge: un degrado della formazione sia spirituale che intellettuale. Spesso si ha l'impressione che troppo spesso si fece/si fa leva su una presunta "buona volontà", senza considerare che una buona volontà non è i bene.

Un altro aspetto: negli ultimi decenni si badava troppo spesso a una pseudo-visbilità, senza curarsi della sostanza. E non si considerava/non si considera a sufficienza che i seminaristi oggi come nei decenni passati provengono da un mondo secolarizzato, in cui è assente un'"alfabetizzazione" cristiana. Questo crea un tessuto di mancanza di maturità.

Queste considerazioni non riguardano tanto i "colpevoli" del momento (che per lo più sono "vecchi"): riguardano piuttosto il "sistema" che era/è incapace di prevedere e gestire una tale situazione.

In fondo: si sta al giuoco del Maligno che vuole distruggere il gregge del Signore. A questo scopo attacca i pastori. Quando ai pastori mancano i mezzi, le qualità umane e spirituali, allora Satana gioisce perché impiegando poche energie riesce a distruggere molto (è più faticoso mettersi a caccia di molte pecore, e più economico corrompere un pastore che quindi tradisce il gregge in toto e lo abbandona tra le mani della Bestia).

Ora questo vaso di Pandora è stato aperto. Senza una nuova fondazione della fede, un ritorno alla vera fede, tale vaso non si chiuderà più.

Anonimo ha detto...

Non voglio minimizzare, ma se ora vengono fuori gli abusi che risalgono al 1954 è chiaro che il numero diventa impressionante. Nessuno però si sogna di abolire gli eserciti per tutti i gravi casi di abusi sessuali che si sono stati, mentre lo scopo di abolire la Chiesa è stato forse raggiunto in Irlanda. Eufemia

Anonimo ha detto...

Apc-*Pedofilia/ Capo vescovi tedeschi discuterà scandali con Papa
A Roma come ogni anno a marzo a conclusione di assemblea vescovi

Roma, 25 feb. (Apcom) - Il presidente dei vescovi tedeschi, mons.
Robert Zollitsch, discuterà con il Papa dei casi di preti
pedofili emersi di recente in Germania, nel corso di un'udienza
che Ratzinger gli concederà in Vaticano a marzo. Lo ha detto lo
stesso presule a conclusione dell'assemblea generale della
conferenza episcopale tedesca che si è conclusa oggi a Friburgo.

"Come ogni anno dopo l'assemblea generale partirò presto per
colloqui a Roma. Nel corso della mia visita al Papa tratterò la
tematica degli abusi sessuali", ribadisce Zollitsch nella nota
finale, che aveva già accennato all'udienza papale a inizio
dell'assemblea episcopale.

Il capo dei vescovi tedeschi esprime apprezzamento, poi, per lo
"sviluppo" verso una maggiore "comprensione" con la ministro
della Giustizia, , che proprio sullo scandalo pedofilia aveva
accusato la Chiesa cattolica di poca chiarezza. A buttare acqua
sul fuoco delle polemiche, ieri, una nota della cancelliera
Merkel. "Siamo in contatto con l'ufficio del ministro", afferma
Zollitsch, "la ministra ha scritto una lettera oggi. Saluto con
favore lo sviluppo in direzione di una maggiore comprensione e mi
aspetto un prossimo colloquio".
Finora nessuno ha tirato in ballo la gestione Lehmann, Eufemia

gianniz ha detto...

La cosa che a me pare veramente grave è: credevano questi sacerdoti? Quanto credevano? A chi e a che cosa?
Mi viene solo da concludere che non credevano proprio. La loro fede non poteva essere sincera! Impossibile! Sepolcri imbiancati!