martedì 11 maggio 2010

Schönborn, spettacolo e strategia. Suggestioni, domande e qualche risposta sullo “schiaffo di Vienna” (Rodari)


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Su segnalazione di Alessia leggiamo:

Mistero cardinale

Schönborn, spettacolo e strategia

Suggestioni, domande e qualche risposta sullo “schiaffo di Vienna”

di Paolo Rodari

Che è successo all’arcivescovo di Vienna, il controverso e prestigioso cardinale Christoph Schönborn? Perché ha dato uno schiaffo in pubblico all’ex capo della curia romana, il cardinale Angelo Sodano? Manifestando ancora una volta durezza estrema, una asperità costi-quel-che-costi, sulla questione dei peccati carnali dei preti cattolici, l’arcivescovo agisce in sintonia con l’opinione secolare del suo paese o con quella del Papa?
Schönborn è sempre stato presentato non solo come uno degli allievi di Ratzinger, ma anche come uno dei suoi sostenitori più leali.
Fu con lui che il Papa scrisse la nuova versione del catechismo. Fu Schönborn che presentò in Vaticano la prima parte del libro di Ratzinger su “Gesù di Nazaret”. E’ lui l’invitato permanente ai seminari con gli ex allievi tenuti ogni fine estate a Castel Gandolfo. Un anno fa pranzò col Papa e, assieme ad altri tre cardinali, arrivò a mettere in discussione le capacità governative del segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone.
Non è facile dire cosa il Papa pensi di Schönborn, che da oltre dieci anni regge l’Austria, chiesa sorella della amata Baviera.
Anche perché non è facile in generale capire bene cosa Ratzinger pensi dei cardinali e dei vescovi più eminenti. Su Carlo Maria Martini è critico, pensano in molti. Ma quando ha parlato in pubblico di Martini, Ratzinger l’ha sempre elogiato.
Quanto a Schönborn, si sa che cosa il Papa ha detto a lui e ai vescovi austriaci le due volte che li ha ricevuti in visita ad limina apostolorum, cioè in forma ufficiale, solenne.
Nel 2005 l’episcopato d’Austria fu tra i primi, pochi mesi dopo l’elezione, a essere convocato in Vaticano dal Papa. Il Pontefice fu severo. Accusò i vescovi austriaci di tacere punti importanti della dottrina e della morale per paura di proteste e derisioni del mondo. Disse loro: “Non fatevi illusioni! Un insegnamento cattolico che viene offerto in maniera incompleta è una contraddizione in sé e non può essere fecondo nel lungo periodo”.
Poi li riconvocò nel 2009 dopo che, per le proteste dei presuli e di molti fedeli, fu costretto a revocare la fresca nomina dell’ausiliare di Linz, Gerhard Maria Wagner, rigettato in quanto troppo conservatore (aveva definito “giudizio di Dio” l’uragano Kathrina). L’incontro fu a porte chiuse, il Papa fu molto duro. Il suo giudizio suoi vescovi austriaci, che non furono fervorosi nel difenderlo all’epoca dell’incidente occorso con la revoca della scomunica ai tradizionalisti di Ecône, non cambiò. E indirettamente sembrò coinvolgere anche Schönborn.
Chi è dunque l’arcivescovo di Vienna per Ratzinger? Il vaticanista Sandro Magister così scrisse nel giugno di un anno fa: “Un vistoso contrasto riguarda il numero uno dei vescovi austriaci, il cardinale Schönborn. E’ considerato amico fidato di Ratzinger, ma in patria lascia libero campo a correnti antiromane”.
“Questa volta ha parlato troppo, ma era off the record”.
Così dice al Foglio una fonte ben introdotta nella curia viennese. Si riferisce alle parole che il cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn ha detto il 28 aprile durante un incontro informale avuto con dei giornalisti austriaci. Lo scontro ruvido con la curia era noto. Il Foglio aveva informato i lettori in anteprima il 15 aprile scorso. Dopo l’incontro di fine aprile allo scontro si aggiunge in modo piuttosto inusuale l’elemento personale: il nome dell’altissimo prelato curiale. Alcuni giornali austriaci hanno riportato quanto Schönborn aveva detto dell’ex segretario di stato vaticano, oggi decano del collegio cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano: “E’ una pesante offesa per le vittime” definire “chiacchiericcio”, come ha fatto Sodano in piazza San Pietro il giorno di Pasqua, le informazioni sugli abusi sessuali su minori.
E poi: “Sodano ha impedito quindici anni fa la creazione di una commissione d’indagine sul caso di Hans Hermann Groër”, il predecessore di Schönborn a Vienna, morto nel 2003 in sospetto dal 1995 di molestie sessuali.
Alle accuse Sodano non ha replicato. Padre Federico Lombardi ha scritto una nota in sé ambivalente sul Corriere della Sera di ieri.
A differenza di quanto scritto il giorno prima da Alberto Melloni sul giornale milanese, l’intervento di Sodano in piazza San Pietro non fu concordato col Papa: le parole di Lombardi suonano in parte come una presa di distanza da Sodano, che era stato molto protettivo con il Papa nella sua esternazione pasquale.
Già qualche giorno fa il portavoce aveva detto a un giornale austriaco: le parole di Sodano non sono state “certamente tra le più prudenti”.
Tuttavia l’Osservatore Romano il 7 aprile aveva apprezzato l’intervento fatto da Sodano in piazza San Pietro chiedendogli un’intervista pubblicata in prima pagina con un titolo eloquente: “Con la chiesa a fianco del Papa”.
Un po’ conservatore, un po’ riformatore. Gran teologo, pastore tra i conflitti. Schönborn è un papabile con due facce. Non sempre mantiene la barra del governo pastorale diritta. Quando si trova a parlare con la stampa, in particolare, non si contiene e apre eccessivamente alle aspettative di quest’ultima. Ma c’è chi lo giustifica: le pressioni dei media e della chiesa progressista, in Austria, sono fortissime.
Alla curia romana Schönborn non fa sconti. Dice che il Papa “sa che è necessaria una riforma, anche sulla scorta dello scandalo pedofilia”, ma che “non prenderà misure drastiche perché non è nel suo stile”. Ma quali azioni il Papa dovrebbe mettere in campo, Schönborn non lo chiarisce.
Più esplicite, invece, le accuse alla curia sotto Wojtyla. Ma l’arcivescovo di Vienna non cita mai né Wojtyla né il suo segretario, Stanislw Dziwisz, che in quanto capo dell’appartamento pontificio non era un alleato curiale di Sodano segretario di Stato. Nella chiesa convivono due linee diverse e opposte su come fronteggiare l’offensiva secolare sui peccati carnali del clero. Da Vienna la divisione si vede bene, e diventa spettacolo e forse strategia.

© Copyright Il Foglio, 11 maggio 2010 consultabile online anche qui.

9 commenti:

Maria R. ha detto...

Mah, di primo acchito, penso solo che il Papa sia un gran signore (nel senso vero del termine!) e non ami schierarsi "apertamente" pro o contro, solo quando fa "comodo". E il mio discorso, non è riferito solo a Schonborn....

Anonimo ha detto...

"Nella chiesa convivono due linee diverse e opposte su come fronteggiare l’offensiva secolare sui peccati carnali del clero. Da Vienna la divisione si vede bene, e diventa spettacolo e forse strategia."

Spettacolo e strategia sono due serie offese al cardinale di vienna, ma le due linee esistono: una del passato, una del presente. Il cambio di linea l'ha portato avanti Ratzinger da ben prima che fosse papa e su questo si gioca tutto.

“Non fatevi illusioni! Un insegnamento cattolico che viene offerto in maniera incompleta è una contraddizione in sé e non può essere fecondo nel lungo periodo”.

Appunto.
L'applauso immediato fa' simpatico ma non costruisce. Una coerenza, con il Christus Totus, anche sofferta, invece si. Ma quante volte si preferisce la teorica "scorciatoia" (che in realta' non porta a nulla) dell'applauso immediato, della concessione alla mentalita' corrente?
Noi cristiani siamo degli "alternativi" al mondo di per se': al mondo fatto delle connivenze, dei raggiri, del si e' sempre fatto cosi', del sarebbe opportuno che e cosi' via. Abbiamo un altro mondo che ci interessa di piu', e prprio per questo in questo mondo impariamo come si vive nell'altro: seguendo la strada dell'amore che si fa servizio, non la strada dell'accentramento e della superbia.

Anonimo ha detto...

Qual è il messaggio che Rodari vuole veicolare con il suo articolo? Non mi pare che dica nulla di più di quanto io, lontano per mestiere e per posizione geografica dal Vaticano, non sappia già (anzi Rodari è talvolta troppo generoso con la bandieruola austriaca).
Spettacolo? Beh non ne abbiamo bisogno!
Strategia? E quale? Stuzzicare gli anti-ratzingeriani, già da 5 anni sul piede di guerra?
Sinceramente non so di quali forze disponga la linea Schoenborn: non tutti i ratzingeriani si riconoscono nella sua linea ondivaga!

Jacu

sonny ha detto...

Straquoto Jacu!

Anonimo ha detto...

A differenza di Schoenborn, il Papa non fa attacchi personali nemmeno contro quelli che direttamente Lo offendono o Lo calunniano. Figuriamoci contro un confratello...
Alberto

Anonimo ha detto...

Comunque sia Schonborn è finito. Si è scoperto troppo presto! Tutti ora lo vedono per quello che è un sessantottino con venature protestanti e giacobine.

Vatykanista ha detto...

Intanto, dalla Newsletter di Radio Vatikan (già edited by von Gemmingen), ecco la perla:

"Augsburger Domkapital berät über Mixa-Nachfolger
„Es soll ein Bischof sein, der eint, der volksnah ist, und eine Persönlichkeit darstellt.“ So stellt sich der Augsburger Diözesanadministrator, Weihbischof Josef Grünwald, den Nachfolger von Walter Mixa auf dem Bischofsstuhl vor. Bald werde das Domkapitel eine Liste mit drei möglichen Kandidaten für die Amtsnachfolge beim Vatikan einreichen, so Grünwald. Nach vorn blicken, laute das Motto - dazu will er auch die Katholiken in Augsburg ermutigen:



„Die Menschen sind aufgewühlt, sind zum Teil enttäuscht. Aber es muss weitergehen! Wir sind Kirche, Kirche auf dem Weg. Und es ist unser Auftrag, das Evangelium auch unter schwierigen Verhältnissen zu verkünden.“



Unterdessen scheinen sich die gegen den zurückgetretenen Augsburger Bischof Mixa erhobenen Vorwürfe nach ersten Vorermittlungen nicht zu bestätigen. Der mit den Vorermittlungen befasste Ingolstädter Leitende Oberstaatsanwalt Helmut Walter sagte dem Bayerischen Rundfunk, die Hinweise reichten nicht aus, um einen „konkreten Straftatbestand zu benennen“. Auch sei seiner Behörde bisher kein mögliches Opfer namentlich bekannt. (kap/dlf/domradio)"


In realtà, va letto anche:

http://www.oecumene.radiovaticana.org/ted/Articolo.asp?c=391899

dove l'Ausiliare elogia postumamente il povero Mixa.

(Notare che nel pezzo si accenna all'insufficienza di prove contro 'Mixa-abusatore', subito dopo che l'ausiliare e amministratore apostolico dice che "la gente è delusa, abbiamo bisogno di un pastore vicino al popolo, Noi simao Chiesa in cammino, etc..." , naturalmente aggiungendo che il Capitolo della Cattedreale sta già preparando una lista di tre nomi -a loro immagine e somiglianza- da cui far scegliere, a Roma...
Se non è un golpe questo... Lo si chiami pure 'collegialità'.)

realista ha detto...

se ci sono regole sulle modalità di elezione dei vescovi, vanno rispettate. Se è uso che li scelga il papa, deve sceglierli ovunque, senza paura di perdere le entrate fiscali da parte dei vari "loro sono chiesa". Se la chiesa si svende al potere delle entrate fiscali di quelli che ritengono essere loro la chiesa, è finita. A che serve una comunità di fedeli sempre in ribellione che tiene sotto ricatto, quando non sotto calunnia, chi dovrebbe guidarli? Vadano a rinfoltire la comunità protestante e lascino entrare chi vuole restare cattolico romano

Anonimo ha detto...

Importante intervento alla Reuters del gesuita P. Fessio (editore di Ignatius Press, che ha pubblicato molti testi di Schoenborn)sulle parole del cardinale di Vienna. Non lo dice espressamente ma dal testo si deduce che fosse presente al colloquio.
Il chiarimento di P. Fessio si può riassumere così:
Schoenborn è stato male interpretato. Non ha attaccato Sodano né richiesto di cambiare le disposizioni della Chiesa su omosessualità e divorziati. In una chiacchierata informale ha espresso critiche ma non attacchi sull'approccio di Sodano e altri prelati al problema di pedofilia e ha citato come esempio il discorso di Sodano. Ha ribadito che l'omosessualità è un male grave e che il matrimonio è indissolubile, pur aggiungendo che possono forse trovarsi forme un po' diverse di approccio alle persone interessate, tenuto conto della maggiore o minore gravità nel caso concreto.
http://blogs.reuters.com/faithworld/2010/05/11/guestview-no-good-deed-goes-unpunished/
Alberto