sabato 30 ottobre 2010

Il Papa fra Santiago e la Sagrada Familia (Muolo)

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Il Papa: Diventate grandi quando non permettete più allo specchio di essere l'unica verità di voi stessi, ma la lasciate dire a quelli che vi sono amici (Tgcom)

Il Papa: troppo spesso oggi l'amore è ridotto a merce di scambio, da consumare senza rispetto di se stessi e degli altri (Izzo)

Il Papa ai ragazzi dell'Azione Cattolica: "Diventate grandi quando non permettete più allo specchio di essere l’unica verità di voi stessi, ma quando la lasciate dire a quelli che vi sono amici. Diventate grandi se siete capaci di fare della vostra vita un dono agli altri, non di cercare se stessi, ma di dare se stessi agli altri: questa è la scuola dell’amore" (Colloquio del Papa con i ragazzi)

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Il Papa fra Santiago e la Sagrada Familia

Un santuario antico, un luogo di culto del nostro tempo. «Ma entrambe le mete del viaggio sono di grande significato simbolico e spirituale», spiega padre Lombardi

DA ROMA MIMMO MUOLO

Come un antico pellegrino sulla via di due grandi santuari. Uno tradizionale, la Cattedrale di Santiago di Compostela. L’altro del nostro tempo, la chiesa della Sagrada Familia a Barcellona, che Benedetto XVI consacrerà nel corso di una solenne liturgia.
Sono queste le due tappe principali dell’ormai prossima visita del Papa in Spagna, in programma il 6 e 7 novembre, e durante la quale è certo che il Pontefice incontrerà anche il premier spagnolo Zapatero, oltre naturalmente alla famiglia reale e ai fedeli che lo attendono.
Il punto sul viaggio, a una settimana dalla partenza, è stato fatto ieri dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi. Questo, ha ricordato, sarà il 18° viaggio all’estero di papa Ratzinger, il 12° in Europa e il secondo in Spagna, dopo quello a Valencia per la Giornata mondiale della famiglia e a pochi mesi dal terzo, previsto per agosto 2011 in occasione della Gmg di Madrid. «Entrambe le mete del viaggio – ha detto padre Lombardi – sono di grande significato simbolico e spirituale. Il cammino di Santiago è percorso da secoli da parte di pellegrini provenienti da tutta Europa, mentre la Sagrada Familia dell’architetto e artista Gaudì costituisce uno straordinario esempio di arte ispirata da una profonda visione di fede».
Il portavoce vaticano, citando un testo dedicato alla grandiosa costruzione e intitolato Parole di pietra, ha illustrato, in particolare, alcune delle innumerevoli simbologie che il progettista ha voluto trasfondere nella sua opera. Ad esempio il numero delle tor­ri, 18, riconducibili agli apostoli, a Gesù e Maria e ai quattro evangelisti; poi il numero delle colonne, 52, che richiamano le 52 settimane di un anno; infine «la pianta stessa che richiama un palmeto con evidenti rimandi alla visione di Ezechiele». La chiesa di Gaudì non è la Cattedrale di Barcellona, ha sottolineato padre Lombardi, ma «la storia della sua costruzione, che dura da più di cent’anni e non è stata ancora finita, assomiglia a quella delle grandi cattedrali medievali. Al termine della liturgia di consacrazione la chiesa verrà elevata canonicamente a basilica». Rispondendo ad alcune domande il direttore della Sala Stampa vaticana ha precisato che «non è compito della Santa Sede esprimere opinioni su dove debbano passare i treni ad alta velocità» (a Barcellona, infatti, ci sono polemiche sulla scelta di far passare proprio a pochissima distanza dalla Sagrada Familia una di queste linee, che si teme possa causare problemi di staticità dell’edificio). Inoltre ha spiegato: «Benché sia in corso la causa di beatificazione di Gaudì, questo viaggio non sarà una sua canonizzazione anzitempo ». Quanto a possibili implicazioni politiche (in Catalogna si vota tra breve e il test è considerato indicativo per valutare la tenuta del governo zapaterista), padre Lombardi le ha escluse decisamente. «Essendo un viaggio prevalentemente pastorale – ha detto – non sono previsti gli incontri protocollari tipici di viaggi più ufficiali». Comunque il Papa incontrerà i reali di Spagna e Zapatero a Barcellona; e il leader del Partito Popolare e dell’opposizione, Mariano Rajoy, che è galiziano, a Santiago. In omaggio alle due regioni (Catalogna e Galizia, entrambe autonome) Benedetto XVI inserirà nei suoi discorsi anche queste due lingue, parlando però prevalentemente in spagnolo e toccando probabilmente temi come l’Europa e la famiglia. Infine non mancherà, ha sottolineato il portavoce, una tappa in una istituzione caritativa di Barcellona, a riprova della costante attenzione agli ultimi da parte del pellegrino papa Ratzinger.

© Copyright Avvenire, 30 ottobre 2010

IL PROGRAMMA

Pellegrino «compostelano» poi nella basilica di Antoni Gaudí Un viaggio di due giorni, con pochi ma significativi appuntamenti. È la fisionomia della visita che Benedetto XVI si appresta a compiere a Santiago e Barcellona il 6 e 7 novembre. Il Papa atterrerà a Santiago alle 11,30 di sabato e sarà accolto dal principe Felipe.
Dopo il discorso di benvenuto, si recherà in Cattedrale dove compirà gli atti tipici dei pellegrini, compreso l’abbraccio alla statua dell’Apostolo. Benedetto XVI pranzerà quindi con i cardinali spagnoli e nel pomeriggio celebrerà la Messa nella Plaza del Obradoiro. Alle 19,15 ripartirà in aereo per Barcellona, dove atterrerà in serata.
La mattinata di domenica sarà tutta occupata dalla Messa di dedicazione della Sagrada Familia. In precedenza il Papa incontrerà i Reali di Spagna. Seguiranno l’Angelus, il pranzo, la visita nel pomeriggio all’opera «Nen Deu» e il ritorno a Roma.

© Copyright Avvenire, 30 ottobre 2010

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