giovedì 7 gennaio 2010

Fa discutere in Francia il caso del vescovo contestato perchè voleva trasferire un parroco giudicato troppo tradizionalista (Tornielli)


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Fischiato il vescovo che non vuole dire messa in latino

di Andrea Tornielli

Il vescovo contestato, fischiato dai fedeli e lasciato fuori dalla chiesa perché voleva trasferire il parroco giudicato troppo tradizionalista. È accaduto a Thiberville, nella diocesi di Evreux, in Normandia e il caso fa discutere il mondo cattolico francese.
La parrocchia di Thiberville viene considerata uno dei rari casi in Francia di perfetta applicazione del motu proprio Summorum Pontificum, con il quale nel 2007 Benedetto XVI decise di liberalizzare la messa antica in vigore prima del Concilio.
L’abbé Francis Michel, parroco dal 1986, da tempo ormai celebra personalmente, ogni domenica, una messa pomeridiana in rito antico che si aggiunge alle tre celebrate secondo il messale post-conciliare.
Tutte le messe, quelle alla vecchia maniera come quelle alla nuova, sono celebrate con il sacerdote rivolto verso oriente, che dunque dà le spalle ai fedeli.
La parrocchia, che conta 4.500 anime, è fiorentissima: le chiese – ben tredici i campanili nel paese e nelle campagne circostanti – sono sempre piene, i bambini che frequentano il catechismo sono 120, una trentina le prime comunioni ogni anno. Si fanno ancora le processioni, si celebrano i battesimi individuali, c’è l’adorazione del Santissimo e i riti funebri sono sempre presieduti da un prete e non da laici come accade sempre più spesso nella secolarizzata Francia.
Nonostante i risultati in controtendenza con quanto accade in altre zone della diocesi e del Paese, sono cresciuti i malumori tra il clero per i metodi dell’abbé Michel.
Lo scorso maggio si sono diffuse le prime voci sul suo possibile trasferimento. Il provvedimento del vescovo, Christian Nourrichard, è arrivato nelle scorse settimane e domenica 3 gennaio il prelato si è presentato nella chiesa parrocchiale di Thiberville per celebrare la messa e insediare il nuovo parroco. Il paese si è mobilitato, con il sindaco e i consiglieri regionali in testa, per protestare. Rivestito di paramenti color arcobaleno, monsignor Nourrichard, non appena fatto l’ingresso, è stato aspramente contestato dai parrocchiani, che hanno cominciato a fischiarlo, hanno fatto scendere i loro figli chierichetti dall’altare, hanno abbandonato la chiesa per trasferirsi in un’altra, dove il parroco dimissionato celebrava la messa.
Il vescovo ha cercato di raggiungerli e di entrare nella chiesa, ma i fedeli lo hanno fermato e gli hanno impedito di entrare. Monsignor Nourrichard si è ripresentato in paese al pomeriggio, per la messa in rito antico, e ha constatato che la chiesa era piena e che la sua decisione di trasferire il parroco dovrà essere «attentamente valutata coi suoi collaboratori».
Molti fedeli sostengono che la decisione del vescovo, che conosce bene l’abbé Michel in quanto suo vecchio compagno di seminario, non aveva motivazioni se non quella di dare una direzione meno tradizionale alla parrocchia. Nei siti web blog vicini al mondo tradizionalista si esalta la resistenza degli abitanti di Thiberville: «Quella buona gente ha applicato senza conoscerlo – si legge nel blog messainlatino.it – il motto del neovescovo dell’Aquila, monsignor D’Ercole: se il vescovo dice o si comporta in modo diverso dal Papa, per evitare lo strabismo si guardi soltanto al Papa». Ma c’è chi esprime preoccupazione per l’atto di disobbedienza nei confronti del vescovo da parte del sacerdote e dei suoi fedeli.

© Copyright Il Giornale, 7 gennaio 2010 consultabile online anche qui.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Vediamo di fare un ragionamento logico!
Il Papa è voce suprema. Il Papa dice una cosa, il Vescovo dice di farne un'altra, il fedele non uubidendo al Vescovo ubbidisce al Papa. Quindi un fedele che, a ragion veduta sia chiaro, disobbedisce ad un vescovo che non ubbidisce al Papa è in piena sintonia con la Chiesa! Fuori il Vescovo. l'obbidienza piega la volontà ma solo se la Parola è fondata sull'intelletto! Altrimenti si nega la capacità del fedele di usare la retta ragione!
Volontà di potenza dei Vescovi!
Matteo Dellanoce

Marco ha detto...

Mi sembra una roba fuori dal mondo. Mi dispiacerebbe molto contestare il mio vescovo, ma qui il successore degli apostoli ha veramente esagerato. Si può inseguire e pedinare una comunità? Ha prima valutato il timore di Dio della gente? C'è l'amore per Dio? Allora c'è tutto, siano essi tradizionalisti o progressisti. Ognuno ha la sua sensibilità! Ma che figure fa? Cosa dirà ad una eventuale telefonata del papa? Roba da matti! Marco

Anonimo ha detto...

Ciao Raffa.
Ti segnalo del Foglio:
Potere salesiano di Rodari
e i Fattivi nipotini di Don Bosco di Crippa. Entrambi in prima + inserto II.
Alessia

Marco ha detto...

Sul sito della diocesi di evreux si possono trovare informazioni sul caso. Naturalmente si lascia intendere l'errore dei parrocchiani e non del vescovo. Effettivamente cacciare il vescovo è una cosa inaudita, ma lui doveva prima parlare con il parroco in modo civile. Marco

http://evreux.catholique.fr/actualite.php?id=434

Anonimo ha detto...

Chapeau ai fedeli di Thiberville e chapeau all'abbé Michel che applica alla lettera le disposizioni del MP Summorum Pontificum. Evidentemente da molti prelati è considerato reato obbedire alle disposizioni papali. E' arrivato il momento che i Vescovi scendono dal piedistallo, siano più pastori, meno uomini di potere e, finalmente, in vera comunione con il Papa.
Alessia

Anonimo ha detto...

quando il pastore si fa lupo le pecore hanno diritto di difendersi.

Anonimo ha detto...

perchè deve dispiacere contestare un Vescovo se pacchianamente e marcatamente commette errore!?
In cosa consiste l'ubbedienza se non l'attento ascolto della Parola?
Di Vescovi malati di SEDIE ce ne sono troppi in giro!
Matteo Dellanoce

Anonimo ha detto...

Ho visto il video postato da Rodari sui salesiani , penso che esagerino. Sono passati i tempi di ballare, suonare con nacchere e tamburi e batterie, possono continuare a incantare gli adolescenti ma , parlo da padre di famiglia con due giovani sulle soglie della maggiore età, i giovani vogliono qualcosa altro.
Il vuoto che hanno dentro non lo riempiono di certo le canzoncine dei salesiani e nemmeno le loro discutibilissime messe che vanno oltre i detami del sacrosanto Concilio vaticano II.

Eppure a me cinquantenne ancora la storia e la biografia di don Bosco mi emoziona: Mi emoziona la bellezza di questo sacerdote che sapeva dare ai giovani il momento dello svago e dava ai giovani tutta la bllezza di una santa messa.

Ancora ricordo, il mio anziano sacerdote salesiano ..... quanta bellezza e semplcità ... con quella tonaca che amava noi giovani.. regalammo a lui un oroglogio... ci disse che non sapeva che farsene,,, troppo bello per un salesiano... le sue parole semplici e incisive, il suo amore per Maria Ausiliatrice, per il Papa. Un vero figlio di don Bosco.

peccato che ai piani superiori tanti salesiani sfornavano libri con tanto di bottiglie di acqua minerale e bicchieri di cristallo , tutti intenti studiare i comportamenti di noi giovani degli anni 80.
Ma per noi il vero salesiano era l'anziano sacerdote che ogni giorno incontravamo in oratorio.

Epur

Areki ha detto...

Il Vescovo ha fatto una pessima figura, evidentemente non è un pastore perchè non tiene conto del bene spirituale delle anime. Prima di rimuovere un bravo parroco, amato dai fedeli, contro il parere anche di tutti i dodici sindaci dei vari villaggi (senza dargli nessun nuovo incarico) bisogna pensarci mille volte....
don bernardo

Anonimo ha detto...

Non c'è da stupirsi dell'atteggiamento del Vescovo. Purtroppo, anche in Italia, le linee pastorali della CEI, confusamente iperprogressiste, demagogiche e spesso incomprensibili, sono scandite da un buon numero di potenti cardinali e vescovi che hanno preso una decisa preminenza sulla Conferenza e impongono la loro linea politica e pastorale all'Assemblea dei Vescovi, condizionando ampiamente anche le posizioni diverse dalle loro, che non riescono a farsi sentire e soprattutto passando ampiamente sulla testa di molti fedeli, che faticano a considerarli loro autentici pastori.

Anonimo ha detto...

A Monaco il vescovo ausiliare è stato cambiato subito raggiunto il limite d'età: il nuovo, che si chiama Vescovo in tedesco, non sembra male (fra l'altro è esperto d'informatica e scia). Eufemia

Raffaella ha detto...

Grazie, Eufemia :)
R.