domenica 31 gennaio 2010

Papa Ratzinger chiede alla Sacra Rota rigore sui matrimoni (Marroni)


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Troppi annullamenti. Il richiamo del Papa

Ratzinger chiede alla Sacra Rota rigore sui matrimoni

Carlo Marroni

CITTÀ DEL VATICANO

Benedetto XVI richiama all'ordine la giustizia vaticana: basta con gli annullamenti "facili" dei matrimoni.
Insomma: l'indissolubilità del matrimonio cristiano va rispettata, e la Sacra Rota non deve cedere a «richieste soggettive che conducano ad ogni costo alla dichiarazione di nullità».
Anche Oltrevere ieri si è inaugurato l'anno giudiziario e il Papa ha ricevuto in udienza nella Sala Clementina i componenti della Rota romana, tribunale ordinario della Santa Sede. Un richiamo specifico è stato fatto dal Papa anche agli avvocati, chiamati a «evitare con cura» di assumere il patrocinio di cause che «non siano oggettivamente sostenibili». Ai prelati uditori, officiali e avvocati ha chiaramente detto: «In caso di dubbio il matrimonio si deve intendere valido fino a che non sia stato provato il contrario, altrimenti si corre il grave rischio di rimanere senza un punto di riferimento oggettivo per le pronunce circa la nullità, trasformando ogni difficoltà coniugale in un sintomo di mancata attuazione di un'unione il cui nucleo essenziale di giustizia, il vincolo indissolubile, viene di fatto negato». Il richiamo era stato fatto anche nel 2009,ma quest'anno il Papa è stato particolarmente duro e anche preciso nel configurare lo spazio d'azione.
La giustizia «non può prescindere dalla carità», nel senso che «l'amore verso Dio e per il prossimo deve informare ogni attività, anche quella apparentemente più tecnica e burocratica». L'approccio concreto – ha aggiunto – deve calarsi nel caso concreto per facilitare alle parti il contatto con il tribunale. Per lo stesso motivo, giudici e avvocati devono «adoperarsi fattivamente», ove ve ne siano le condizioni, «per indurre i coniugi a convalidare eventualmente il matrimonio e ristabilire la convivenza coniugale ». Allo stesso tempo, però «la carità senza giustizia non è tale, ma soltanto una contraffazione, perché la stessa carità richiede quella oggettività tipica della giustizia, che non va confusa con disumana freddezza ». Occorre perciò – ha aggiunto – «rifuggire da richiami pseudopastorali» in cui «ciò che conta è soddisfare le richieste soggettive per giungere ad ogni costo alla dichiarazione di nullità, al fine di poter superare, tra l'altro, gli ostacoli alla ricezione dei sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia». Sarebbe, per il Pontefice, una grave mancanza di giustizia e di amore «spianare loro comunque la strada verso la ricezione dei sacramenti, con il pericolo di farli vivere in contrasto oggettivo con la verità della propria condizione personale».
Nel 2008 la Rota romana ha emesso 192 cause di nullità e a fine di quell'anno le cause pendenti, giunte da tutto il mondo, erano 1.118, con provenienza da tutti e cinque i continenti: 664 dall'Europa, 376 dalle Americhe, 66 dall'Asia, otto dall'Africa e tre dall'Oceania. Non rari i casi in cui per ottenere l'annullamento si sia ricorsi anche ad ammissioni di presunta impotenza del coniuge pur di ottenere la nullità del matrimonio cristiano senza rinunciare a una piena appartenenza alla Chiesa e all'accesso ai sacramenti.

© Copyright Il Sole 24 Ore, 30 gennaio 2010

2 commenti:

mariateresa ha detto...

beh, buona domenica a tutti. Si fa per dire. Qui abbiamo la neve alle ascelle.
Vi saluto ululando.

Raffaella ha detto...

Buona domenica, carissima :-)
Noi abbiamo vento stile "bora" e targhe alterne...io pari, quindi a casa :-)
R.