martedì 9 febbraio 2010

Card. Antonelli: i figli del divorzio soffrono. Card. Bertone: i minori sono vittime dell'egoismo della società (Izzo)


Vedi anche:

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini: La geopolitica di Benedetto XVI (Osservatore Romano)

Il Papa al Pontificio Consiglio per la famiglia: Crescere nella serenità (Sir)

I vescovi irlandesi incontrano le vittime degli abusi di alcuni preti. Da lunedì saranno a Roma (Asca)

Il Papa supera il dibattito delle radici cattoliche dell'anglicanesimo. Deliziosa riflessione di Dermot Quinn (Francisco Javier Tagle Montt)

Il card. Kasper critica la "Dominus Iesus" e Radio Vaticana pubblica con risalto l'intervista...

Benedetto XVI ha concesso all'abate di Mariawald (Germania) il privilegio di tornare al Rito antico (Zenit)

Chiesa e pedofilia, don Di Noto: dal Papa parole forti e profetiche (Asca)

Chiesa e pedofilia, «Tolleranza zero di Ratzinger, salteranno diverse teste». Il commento audio di Gian Guido Vecchi (Corriere online)

Il Papa: i bambini feriti dalla pedofilia ma anche dal divorzio (Izzo)

Cari gesuiti (tedeschi e non solo!), la pedofilia non c'entra nulla con il celibato sacerdotale!

Il Papa: tra i diritti dell'infanzia c'è quello ad una famiglia unita e stabile (Sir)

Il Papa: la Chiesa deplora e condanna il comportamento dei preti pedofili (Repubblica)

Il Papa: "La Chiesa, lungo i secoli, sull’esempio di Cristo, ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. Purtroppo, in diversi casi, alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare" (Discorso)

Joseph Weiler: «Io, ebreo, vi spiego la mano tesa del Papa» (Tracce)

Burrasche vaticane. L'accademia per la vita si gioca la testa (Magister)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: CARD. ANTONELLI, I FIGLI DEL DIVORZIO SOFFRONO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 8 feb.

"In Francia i figli di genitori separati, nella percentuale del 25 per cento, continuano a presentare, anche a distanza di anni, problemi psicologici, di adattamento sociale e di rendimento scolastico e lavorativo; costituiscono il 50 per cento dei tossicomani e l'80 per cento dei ricoverati in psichiatria". Con questi dati il card. Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha risposto alle repliche suscitate dalle parole del Papa sui danni subiti dai minori a causa del divorzio. Aprendo la XIX Assemblea Plenaria sul tema dei diritti dell'infanzia, il cardinale ha richiamato alcune conseguenze negative di quella che ha chiamato "Non-famiglia", vale a dire "la famiglia disgregata, incompleta, ricomposta, ridotta a convivenza di fatto etero o omosessuale".
Questa - ha sostenuto - "porta sofferenza e danni fisici, psicologici, sociali, economici, oltre che etici e religiosi". "Tra i dati ci sono quelli sugli Stati Uniti, dove - ha affermato Antonelli - i figli cresciuti senza la presenza paterna costituiscono il 60 per cento degli stupratori, il 63 per cento dei giovani suicidi, il 69 per cento delle vittime di abusi sessuali, il 72 per cento degli adolescenti omicidi, l'85 per cento dei giovani in carcere, il 90 per cento dei senza fissa dimora". Il cardinale ha precisato che "sono dati riportati dalla stampa, da verificare ancora rigorosamente, ma comunque impressionanti".
Secondo Antonelli, "si parla tanto dei diritti degli adulti; e' ora di dare la priorita' ai diritti dei bambini. Non diritto degli adulti ad avere un figlio o a non averlo a qualsiasi costo; ma diritto del bambino ad avere un padre e una madre che si amano e lo amano, a crescere insieme con loro, eventualmente ad essere adottato da una coppia formata da un uomo e una donna". Dunque, "se si guardassero le cose dal punto di vista dell'interesse del bambino, - ha proseguito - cambierebbe la percezione del divorzio, della procreazione artificiale, della pretesa di singles e di coppie omosessuali all'adozione, della priorita' data alla professione e alla carriera, dell'organizzazione del lavoro, di tante altre cose ancora". "Nella prospettiva-bambini verrebbe a cadere ogni motivo per concedere il matrimonio o un qualsiasi riconoscimento pubblico a una coppia omosessuale, che rimarrebbe cosi' collocata tra le varie forme private di relazioni interpersonali. Il matrimonio, invece, da un punto di vista civile, risalta nel suo pieno significato in rapporto ai figli e al futuro della societa', come istituzione di protezione e di ordinato sviluppo. "E' soltanto a motivo dei bambini che le relazioni sessuali diventano importanti per la societa' e degne di essere prese in considerazione da una istituzione legale", ha concluso, citando le parole di Bertran Russe, in Marriage and Models.

© Copyright (AGI)

PAPA: CARD. BERTONE, MINORI VITTIME EGOISMO DELLA SOCIETA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 8 feb.

A 20 anni dalla Convenzione Onu per i diritti dell'infanzia, "una larga parte dei bambini nel mondo" vive ancora in "condizioni del tutto insoddisfacenti per il loro sviluppo integrale". Lo ha sottolineato da parte sua il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, nell'omelia della messa celebrata durante l'Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Tra i problemi emergenti, il porporato ha segnalato quelli dovuti "alla carenza di servizi sanitari, di un'alimentazione adeguata, di possibilita' a ricevere un minimo di formazione scolastica e di una casa". Senza contare che "permangono insoluti alcuni gravissimi problemi come il traffico dei bambini, il lavoro minorile, il fenomeno dei 'bambini di strada', l'impiego di minori in conflitti armati, il matrimonio delle bambine, l'utilizzo dei piccoli per il commercio di materiale pornografico, anche tramite i piu' moderni e sofisticati strumenti di comunicazione sociale". Di qui la necessita' di "un impegno efficace per la difesa e la promozione dell'infanzia", attraverso "l'impegno di risorse adeguate e soprattutto, sul piano individuale e sociale, il recupero dei valori fondamentali che sono alla
base del retto e ordinato vivere sociale".
A cominciare dalla famiglia, "cellula originaria della societa'", per arrivare poi "alle altre molteplici garanzie di maturazione integrale del bambino". I numerosi e benemeriti organismi nazionali ed internazionali impegnati nell'assistenza all'infanzia piu' debole e abbandonata - ha proseguito il card. Bertone - non possono certo far fronte, da soli, ai crescenti bisogni che affliggono masse sterminate di bambini". Secondo il segretario di Stato vaticano, "la capillare solidarieta' e' la risposta veramente adeguata ad una simile domanda di aiuto": una risposta, questa, a cui "sono chiamati tutti gli uomini, ma in modo speciale quanti hanno una visione della vita che li porta a riconoscere in ogni persona umana l'immagine di Dio". In particolare, il porporato ha richiamato la "necessita' di curare, anche nella pastorale familiare e nella formazione dei giovani alla vita familiare, un equilibrio costante tra l'elemento istituzionale voluto da Dio e i sentimenti di fede e di amore che lo sostengono e lo arricchiscono". Nell'ambito della pastorale familiare, ha concluso il cardinale, "e' fondamentale educare il fedele alla conversione ed al perdono" perche' il sacramento del matrimonio "non venga percepito come un fatto vuoto e formale, ma sia costantemente alimentato dall'ascolto della Parola e dall'accoglienza consapevole dei valori che essa ispira". Solo tale atteggiamento, infatti, "rendera' la famiglia stabile e sempre piu' sensibile ai suoi membri bisognosi di particolare cura, come i bambini e gli anziani".

© Copyright (AGI)

1 commento:

Marco ha detto...

So che forse dovrei semplicemente tacere e passare avanti, tenere le mie opinioni per me invece di passare sempre per il “bastian contrario”. Ma questo genere di “dati” vengono poi usati a per consolidare le proprie opinioni e non mi sembra positivo. Cercherò comunque di essere breve. Partirò da quel “dati riportati dalla stampa”. Cosa significa esattamente? Quale giornale (non occorre dire qui che ogni testata presenta le cose come vuole, il caso di Repubblica nei confronti della Chiesa Cattolica è spesso, purtroppo, illuminante in questo senso)? Oppure la ricerca è stata effettuata non su documenti ufficiali ma in generale, in base alle notizie della stampa? Sappiamo con certezza che l’incidenza delle notizie segue un andamento tutto suo, indipendente e talora divergente da quello reale (nel nostro Paese ad esempio i dati confermano che a ridosso delle elezioni politiche la curva delle notizie legate alla criminalità registra un’impennata non ostante il numero dei crimini effettivamente denunciati non cambi). Se fosse così in che modo ci aiuterebbe a capire come stanno le cose? Andando avanti, io non studio economia o statistica ma non credo ci sia bisogno di una laurea per capire che facendo un’indagine di questo genere non si possa non tener conto della situazione in cui vive la famiglia di provenienza. Ad esempio, si parla della “maggior parte dei senza dimora”: se i loro genitori a loro volta erano persone in condizioni di estrema povertà, sembrerebbe ragionevole indicare questa come ragione principale per la conseguente condizione del figlio, indipendente dallo stato del matrimonio dei suoi genitori. E così vale per i criminali: quanti di essi provengono dalle zone peggiori delle città e degli Stati, quanti di essi non hanno avuto la possibilità di seguire un corso di istruzione adeguatamente (pensiamo di nuovo alla nostra realtà, ai territori controllati dalla mafia), quanti di essi hanno dovuto, per necessità, imboccare quell’unico sentiero che era loro davanti? La presentazione del Cardinale vorrebbe dimostrare con assoluta sicurezza che i comportamenti socialmente deviati possano essere connessi da un legame di causalità con il divorzo, ma per farlo bisognerebbe mettere in secondo piano tutta un’altra serie di condizioni importantissime. Il massimo dell’imprecisione è raggiunto poi nel accorpare assieme le varie tipologie di cosiddetta “non famiglia”: come facciamo a capire, ad esempio, qual è la percentuale di suicidi o cirmini compiuti dai figli delle coppie omosessuali? Non possiamo. Ed una statistica di questo genere lascerebbe inevase importantissimi domande strettamente legate: una matrimonio tra una persona eterosessuale ed una omosessuale(repressa) garantirebbe una vita migliore ai bambini? Un matrimonio altamente infelice creerebbe un ambiente più educativo? Si potrebbe andare avanti ma a me sembra sufficiente per osservare che cosa sia avvenuto qui. Il cardinale parla della priorità del diritto dei bambini, dimenticandosi intanto di quanti orfani avrebbero salva (letteralmente) la vita se adottati anche “solo” da una coppia omosessuale, ed in realtà ci presenta una serie di dati lacunosi il cui unico scopo sembra di dimostrare la propria tesi. In questo stesso blog, poco sopra, si è duramente criticato l’operato dei gesuiti che sembrano voler strumentalizzare il dolore delle vittime di abusi per provare le proprie opinioni. Mi sembra di aver chiarito che in questo caso accade cosa analoga.
Marco