mercoledì 17 febbraio 2010

I vescovi irlandesi ammettono: «La pedofilia? Abbiamo fallito» (Gasparroni)


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I vescovi irlandesi ammettono «La pedofilia? Abbiamo fallito»

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Fausto Gasparroni

CITTA' DEL VATICANO

L'ammissione di un «fallimento» delle autorità ecclesiastiche irlandesi – consistente in tanti anni di «errori di giudizio e omissioni» sugli abusi sessuali compiuti da sacerdoti – ma anche l'adozione di «misure significative per la sicurezza dei bambini e dei giovani» e l'impegno «a cooperare» con le autorità, anche giudiziarie, «per garantire che gli standard delle politiche e delle procedure della Chiesa in quest'ambito siano i migliori».
Nei due giorni di consultazioni in Vaticano tra Benedetto XVI, i cardinali di Curia e i vescovi giunti dall'Irlanda per fare piena luce sullo scandalo di trent'anni di abusi sessuali su minori, tra il 1974 e il 2004, che ha travolto l'arcidiocesi di Dublino secondo quanto documentato dal cosiddetto «rapporto Murphy», il Papa ha sottolineato che quello della pedofilia non è solo un «crimine odioso» ma anche un «grave peccato che offende Dio e ferisce la dignità della persona umana». Riconoscendo che la «dolorosa situazione attuale non sarà risolta velocemente» – si legge nel comunicato diffuso dalla sala stampa vaticana – il Pontefice ha esortato i vescovi «a confrontarsi con i problemi del passato con determinazione e risolutezza e ad affrontare la crisi presente con onestà e coraggio».
Benedetto XVI ha quindi espresso la speranza che l'incontro svoltosi in Vaticano aiuterà a «unire i vescovi e a renderli in grado di parlare a una sola voce» per individuare «passi concreti volti a portare sollievo a quanti sono stati abusati, a incoraggiare un rinnovamento della fede in Cristo e un ristabilimento della credibilità morale e spirituale della Chiesa». Il Papa ha anche additato la «più generale crisi di fede» che affligge la Chiesa, legata «alla mancanza di rispetto per la persona umana»: un fattore «che ha contribuito in modo significativo al fenomeno degli abusi sessuali sui minori».
Da parte loro i vescovi irlandesi, guidati dal card. Sean Brady, hanno ammesso che la dolorosa vicenda ha portato a una «crisi di fiducia nei vertici della Chiesa locale e «ha danneggiato la sua testimonianza evangelica e il suo insegnamento morale». I presuli d'Irlanda hanno discusso con il Papa una bozza della lettera pastorale che Benedetto XVI indirizzerà ai cattolici irlandesi. Secondo il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, «nel comunicato, riconoscendo il fallimento della Chiesa d'Irlanda nell'aver omesso, per molti anni, di affrontare casi di abusi sessuali su bambini commessi da preti e religiosi irlandesi, si fa una chiara autocritica sull'accaduto. È importante ed è un effetto anche del rapporto Murphy». Padre Lombardi ha voluto anche sottolineare che la Chiesa irlandese «è pronta a collaborare con le autorità per mettere in pratica misure di prevenzione».

Copyright Gazzetta del sud, 17 febbraio 2010

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