mercoledì 10 marzo 2010

Secondo Domitilla Conte ieri Lombardi avrebbe risposto alle polemiche sul silenzio del Pontefice. Ma stiamo scherzando?


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Domitilla Conte

CITTA' DEL VATICANO

La Chiesa cattolica non ha taciuto e non tacerà sullo scandalo dei preti pedofili, ma sottolinea che questa piaga non tocca solo gli istituti religiosi e chiede che anche in altri ambiti si intervenga con altrettanto rigore.
Lo ha detto ieri il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, con una nota diffusa tramite la Radio Vaticana, pubblicata integralmente anche dall'Osservatore Romano.
All'indomani delle accuse di «silenzio» rivolte al Vaticano dalla Guardasigilli tedesca e mentre nuove denunce hanno spinto gli episcopati di Olanda e Austria ad affrontare di petto il problema, il portavoce vaticano – secondo cui le istituzione ecclesiastiche hanno agito «con tempestività e con decisione», dando prova di «volontà di trasparenza» – elogia la cancelliera Angela Merkel per le iniziative assunte e per le proprie prese di posizione, ricucendo un rapporto incrinato fin dai tempi della revoca della scomunica ai lefebvriani e lanciando, in effetti, un appello ad unire gli sforzi per proteggere bambini e ragazzi dagli abusi, dentro e fuori gli istituti religiosi.
«Non si può negare la gravità del travaglio che la Chiesa sta attraversando», dice Lombardi, e lo dimostra anche l'intervista del fratello del Papa, Georg Ratzinger, ad un quotidiano tedesco, in cui ha chiesto perdono alle piccole vittime del coro dei Passerotti di Ratisbona, negando di essere mai stato a conoscenza di abusi sessuali ma ammettendo, da parte sua, «qualche schiaffo» di troppo ai giovani allievi.
«E non bisogna rinunciare a fare tutto il possibile» - aggiunge il portavoce vaticano – perchè da questa sofferenza si «ottengano alla fine anche risultati positivi, di migliore protezione dell'infanzia e della gioventù nella Chiesa e nella società, e di purificazione per la Chiesa stessa».
Un'opera non facile, che il ministro tedesco per la Famiglia Kristina Schroeder, luterana, ha deciso di portare avanti in Germania con una iniziativa nella quale «la Chiesa è naturalmente pronta a partecipare e impegnarsi»: una tavola rotonda delle diverse realtà educative e sociali, volta «ad affrontare la questione in una prospettiva complessiva e adeguata».
Sì, perchè i pedofili – osserva Lombardi – non sono tutti preti cattolici. «Certamente – ha ammesso il portavoce vaticano – gli errori compiuti nelle istituzioni e da responsabili ecclesiali sono particolarmente riprovevoli, data la responsabilità educativa e morale della Chiesa. Ma tutte le persone obiettive ed informate sanno che la questione è molto più ampia, e il concentrare le accuse solo sulla Chiesa porta a falsare la prospettiva».
Padre Lombardi spiega infine che il diritto canonico considera l'abuso sessuale di minori uno dei delitti più gravi, e che la Lettera "De delictis gravioribus" inviata dall'allora prefetto per la Dottrina della Fede, cardinale Joseph Ratzinger, ai vescovi e alle alte gerarchie ecclesiastiche, conferma questo orientamento.
Il documento era stato chiamato in causa a suo tempo nel corso di alcuni processi per molestie sessuali negli Stati Uniti, quale tentativo di «ostacolare il corso della giustizia».
In realtà – ribadisce padre Lombardi – «si tratta di un segnale determinante per richiamare l'episcopato sulla gravità del problema». Una norma che ha introdotto, oggettivamente, una più stretta vigilanza della Congregazione per la Dottrina della Fede sull'attività dei tribunali ecclesiastici diocesani.
Si spera, al di là delle polemiche e delle facili strumentalizzazioni, che la Chiesa faccia veramente chiarezza al suo interno, ma non solo perché è scoppiato il bubbone, ma per recuperare il valore della testimonianza.

© Copyright Gazzetta del sud, 10 marzo 2010

Mah...mah...mah...ad essere chiamato in causa e' sempre e solo Joseph Ratzinger.
Nessun cenno ai suoi precedessori. La cosa mi da' molto, ma molto, da pensare...

R.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Eggià, nulla deve ostacolare le corse alla beatificazione.
Alessia

euge ha detto...

Purtroppo, credo che tu abbia fatto centro cara Alessia. Del resto, per tutti gli anni di Pontificato di Giovanni Paolo II chi li prendeva i schiaffoni dai giornali e dai famosi " opinionisti " ? Sempre e solo Ratzinger...............
La tradizione che continua!