La nuova "inchiesta" del NYT è "finalmente" giunta anche in Italia: "indagine" su ruolo Ratzinger in vicenda Groer. La Santa Sede intervenga!

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Leggiamo e commentiamo:

Pedofilia/ 'NYTimes' indaga su ruolo Ratzinger in vicenda Groer

"Osteggiò sfidante Krenn, accusato a sua volta di pedofilia"

Roma, 27 apr. (Apcom)

Il 'New York Times' dedica un articolo alla vicenda dell'ex arcivescovo di Vienna, Hans Hermann Groer (1919-2003), dimesso nel 1995 per pedofilia, e indaga sul ruolo svolto dall'allora cardinal Ratzinger.
"I difensori di Papa Benedetto citano il suo ruolo nel gestire il cardinal Groer di Vienna come riprova del fatto che si mosse con decisione, anche se tranquillamente, contro i pedofili", scrive il quotidiano statunitense, secondo il quale, però, "il quadro è più complesso".
In particolare, il 'New York Times' punta il dito contro il modo in cui, nel 1986, Groer fu scelto come arcivescovo. "Due alti funzionari che conoscono il processo affermano che il favorito della breve lista era un religioso conservatore, padre Kurt Krenn, che aveva forti legami alcuni dei più stretti collaboratori di Giovanni Paolo II", scrive il 'New York Times'.
"L'energica protesta del cardinal Ratzinger fu decisiva nella rimozione di Kurt Krenn dalla lista", dice uno di essi, citato dal quotidiano che, poi, precisa che "nel 2004 dovette ritirarsi dopo aver contestato la scoperta di ampio materiale pedo-pornografico e immagini di incontri sessuali di giovani preti nel suo seminario".
Il 'New York Times' cita un monaco benedettino, padre Udo Fischer, che denunciò ai superiori di essere stato molestato da Groer prima della sua nomina.
L'abate al quale si rivolse, Clemens Lashofer, non riferì l'accusa al Vaticano.
"Se non me l'hanno chiesto, non volevano saperlo", disse, a quanto riferito, lo stesso abate.
Il cardinale Christoph Schoenborn, attuale arcivescovo di Vienna e amico di Ratzinger, ha affermato di recente che il Papa è sempre stato inflessibile contro i pedofili.
"Lo testimonia il suo comportamento nel caso del mio predecessore: Ratzinger, da Prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, nel '95, avrebbe voluto una commissione d'inchiesta incaricata di fare chiarezza sulle accuse di pedofilia rivolte all'arcivescovo Hans Hermann Groer, ma fu fermato dall'ala della Curia romana favorevole all'insabbiamento", racconta il porporato. "Quale fosse la posizione di Giovanni Paolo II rimane poco chiaro, affermano funzionari a Vienna che conoscono il caso", chiosa il 'New York Times'. "Il 'partito diplomatico', affermano, era guidato dal Segretario di Stato di allora, card. Angelo Sodano, e dall'arcivescovo Stanislaw Dziwisz, segretario personale di Giovanni Paolo II".

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Bene! L'articolo e' finalmente arrivato anche in Italia.
Il blog ne ha dato notizia alle 10 ma in modo "occulto" :-)
Mi dispiace, caro NYT, ma contano solo le affermazioni del card. Schoenborn (uno dei pochi ad avere avuto il coraggio di esporsi mettendoci la faccia).
L'arcivescovo di Vienna non solo non ha mai smentito le sue affermazioni sul fatto che il card. Ratzinger volesse aprire un processo canonico contro Groer, poi bloccato dalla curia, ma le ha confermate in piu' di una occasione.
Non solo: la sala stampa del Vaticano non ha mai smentito, quindi...
A questo punto mi aspetto una nota ufficiale della Santa Sede che, a tutela dell'immagine (ecco qui!) di Benedetto XVI, confermi le circostanze gia' rivelate dal card. Schoenborn.
In caso contrario saro' costretta a pensare che Allen abbia perfettamente ragione (clicca qui) e che la difesa del Santo Padre sia "tarpata". Sia questa l'occasione per rispondere a Giordano.
Ora la misura e' colma...
R.

p.s. da notare il fatto che l'articolo non afferma che il card. Ratzinger consiglio' Groer, ma che si oppose alla nomina di un tizio poi costretto a dimettersi per "la scoperta di ampio materiale pedo-pornografico e immagini di incontri sessuali di giovani preti nel suo seminario". Semmai l'opposizione, se mai c'e' stata, andrebbe a merito dell'attuale Papa.