domenica 25 aprile 2010
Quegli 8mila accesi come 'pixel' (Liut). In pullman per Benedetto
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Quegli 8mila accesi come 'pixel'
DA ROMA MATTEO LIUT
Come ottomila «pixel» ognuno di un colore diverso; come ottomila elementi a comporre un’unica immagine digitale di un grande schermo. E su quello schermo la proiezione di un affetto sempre più intenso, emozionato, popolare e genuino.
È questo «mosaico» di volti e storie che ieri mattina Benedetto XVI ha visto gettando lo sguardo sull’affollata platea entrando in Aula Nervi per l’udienza che ha chiuso il convegno «Testimoni digitali». Nelle parole di quegli ottomila pellegrini l’espressione della capacità della Chiesa italiana di costruire una rete di relazioni sincere e intense, in periferia come al centro.
Sono stanchi, molti di loro hanno fatto la notte in autobus, ma all’annuncio dell’imminente arrivo del Pontefice il sonno è presto dimenticato. Al suo posto un’attesa festante: «Solo sentire il suo nome mi emoziona – dice Loredana, della diocesi di San Marco Argentano –. Per noi era importante essere qui oggi, perché siamo ben consapevoli che anche nell’ambito delle comunicazioni sociali è necessario portare il Vangelo. Dal Papa non possono che venire indicazioni preziose in tal senso». Stanchezza? «Ne valeva la pena», sottolineano subito da parte loro i 35 pellegrini di Benevento. E di «stimoli, indicazioni, spunti preziosi dal Pontefice » parlano anche Gianluca, Marco, Salvatore, Emanuele, tre universitari e un liceale della parrocchia di Santa Domenica a Messina. «Noi curiamo il notiziario parrocchiale – raccontano – siamo certi che l’essere qui oggi assieme al Papa è un’occasione unica per arricchire anche nel nostro piccolo il lavoro all’interno della comunità cristiana».
E poi l’affetto per Benedetto XVI, che i pellegrini riuniti ieri in Aula Paolo VI hanno messo davanti a tutto: «Essere qui in questo momento ha un immenso valore per noi, perché è un modo per esprimere la nostra vicinanza al Pontefice in un periodo in cui la Chiesa è al centro di provocazioni, sollecitazioni e attacchi mediatici senza precedenti », dice Simone, della diocesi di Cagliari.
«Ero presente a 'Parabole mediatiche' nel 2002 e ho seguito le Gmg, ma questo incontro con il Papa ha un significato davvero speciale e diverso dalle altre volte». A ricordare il delicato ruolo del Pontefice nell’indicare soprattutto ai giovani «la strada per diventare protagonisti nel mondo» è Ladis, 40 anni, consigliere provinciale delle Acli di Perugia, di origine indiana ma residente in Italia dal 1993.
«I giovani sono i principali utenti delle tecnologie digitali, sempre più diffuse – dice –. In questo mondo Benedetto XVI ha il prezioso incarico di dire alle nuove generazioni di 'sedersi in prima fila'». E allora eccoli lì, i tantissimi giovani che ieri affollavano l’Aula Paolo VI: tra loro anche i 54 palermitani che si sono fatti due notti in pulmann per incontrare Benedetto XVI. «Siamo qui per anticipare l’incontro che vivremo durante la visita del Papa alla nostra diocesi in ottobre e che attendiamo con gioia», dice Annalisa, 29 anni, che appartiene al Gruppo Speranza». «Qui abbiamo avuto la conferma che oltre la cortina spesso confusa dei media digitali – sottolinea da parte sua Stefano, webmaster del sito www.grupposperanza.it – i messaggi di questo Papa e della Chiesa continuano ad arrivare anche alle nuove generazioni». I ragazzi vorrebbero continuare a parlare ma sta arrivando il Papa ed è ora di far festa assieme a lui, perché le parole, senza i gesti, perdono il loro spessore. Anche nell’era digitale.
La partecipazione attiva di chi ha voluto esserci per trovare nuovi strumenti di evangelizzazione e dimostrare affetto al Santo Padre «Noi giovani ora in prima fila»
© Copyright Avvenire, 25 aprile 2010
LA PLATEA
In pullman per Benedetto
I primi pullman in piazza San Pietro arrivano alle 6.30: a scambiarsi sorrisi e saluti dopo un viaggio durato tante ore, sono alcuni giovani siciliani e veneti. Nel parcheggio gli autobus dei due gruppi sono affiancati e precedono un gruppo di Lizzano (Taranto), partito alle 23 di venerdì. Subito dopo tocca ai gruppi lombardi: Brescia, Milano, Bergamo, fra i primi. «Abbiamo pregato tutta la notte – dice Enza, milanese, del gruppo di Radio Kolbe – se è vero che la preghiera cambia il mondo allora era proprio il caso di farlo per il nostro amato Benedetto». Poco più avanti si fanno sentire i ragazzi dell’Acr di Barletta mentre la piazza si popola. Le targhe sono diverse:Torino, Padova, Reggio Calabria, Perugia. E poi la colonna interminabile dalla Campania e quella sarda, proveniente da Fiumicino. Chi ha un «debito di riconoscenza» con il Papa è la gente dell’Aquila. Quattro pullman raggiungono Roma dal capoluogo con il vescovo ausiliare Giovanni D’Ercole.
«Abbiamo voluto ricambiare – spiega don Claudio Tracanna, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali – la visita che il Santo Padre ci ha fatto poche settimane dopo il sisma dello scorso anno». ( V. Sal.)
© Copyright Avvenire, 25 aprile 2010
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Raffa, EWTN è sul canale 825 di Sky.
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