mercoledì 19 maggio 2010
Card. Bagnasco «Il Papa è nel cuore della gente» (Mazza)
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Bagnasco «Il Papa è nel cuore della gente»
Dal presidente della Cei l’invito a reagire al torpore col coraggio di una scelta anticonformista
Salvatore Mazza
DA ROMA
In Italia «in modo particolare c’è un grande affetto, un grande legame di affetto e di gratitudine per il Santo Padre». Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco alla Radio Vaticana , commentando ieri la presenza di 200 mila persone in piazza San Pietro, domenica scorsa, e sottolineando come «avere la sede di Pietro rappresenta nel cuore della nostra gente una grande grazia e quindi un motivo di fede ulteriore e di gioia».
«Il Papa – ha detto il porporato, che ieri mattina è stato ricevuto in udienza privata da Benedetto XVI – è stato molto contento nel vedere tanta manifestazione di gioia, di vicinanza, di preghiera da parte di una piazza e oltre, estremamente gremita da un popolo composito di grandi e piccole famiglie con i loro bambini, che sono venute da tutta l’Italia anche con grande sacrificio, ma proprio per stare per un momento sotto la finestra del Papa». Domenica, ha ricordato ancora Bagnasco, si è pregato «per il Papa, la sua persona, il suo ministero e tutte le sue intenzioni di padre e di pastore: tra queste sicuramente c’è la santificazione del clero, ecco l’Anno Sacerdotale che volge a conclusione, e c’è la preghiera per tutti coloro che hanno subito violazione da parte soprattutto di alcuni ministri della Chiesa».
Domenica sera lo stesso Bagnasco, nell’omelia della Messa presieduta nella basilica di San Paolo fuori le Mura per i partecipanti al raduno delle aggregazioni laicali, aveva esortato i presenti a «non lasciar solo Pietro» e a «reagire all’insidia del torpore» con il coraggio di una scelta «anticonformista». «Testimoniare con il Papa che Cristo è Risorto e per questo è il Signore, non è una cosa facile, nessuno si illuda. Ma proprio perchè non è facile – aveva aggiunto Bagnasco – oso sperare che deciderete di starci e di giocarvi senza riserve. Di non lasciar solo Pietro».
© Copyright Avvenire, 18 maggio 2010
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