lunedì 17 maggio 2010

Card. Bagnasco: tanto affetto per il Papa e vicinanza alle vittime di abusi (Izzo)


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PAPA: BAGNASCO, TANTO AFFETTO PER LUI E VICINANZA A VITTIME ABUSI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 mag.

"In Italia in modo particolare c'e' un grande affetto, un grande legame di affetto e di gratitudine per il Santo Padre". Lo afferma il card. Angelo Bagnasco che ha commentaTo la presenza di 200 mila persone ieri in piazza San Pietro sottolineando che "avere la sede di Pietro rappresenta nel cuore della nostra gente una grande grazia e quindi un motivo di fede ulteriore e di gioia".
"Il Papa - rivela il presidente della Cei che oggi e' stato ricevuto in Udienza da Benedetto XVI - e' stato molto contento nel vedere tanta manifestazione di gioia, di vicinanza, di preghiera da parte di una piazza e oltre, estremamente gremita da un popolo composito di grandi e piccole famiglie con i loro bambini che sono venuti da tutta l'Italia anche con grande sacrificio, ma proprio per stare per un momento sotto la finestra del Papa".
Ieri si e' pregato, ricorda Bagnasco, "per il Papa, la sua persona, il suo ministero e tutte le sue intenzioni di padre e di pastore: tra queste sicuramente c'e' la santificazione del clero, ecco l'Anno sacerdotale che volge a conclusione, e c'e' la preghiera per tutti coloro che hanno subito violazione da parte soprattutto di alcuni ministri della Chiesa".
"Sicuramente - rileva il porporato - nel cuore del Papa, del suo affetto e della sua preghiera e nella sua azione, sono presenti queste intenzioni: la Chiesa in Italia ha pregato e prega per questo".
"Sono molto grato e con me tutti i vescovi italiani - conclude infine Bagnasco ai microfoni della Radio Vaticana - per il nostro laicato nelle aggregazioni, per questa iniziativa, per questa vivacita' che auspichiamo continui e non solo a livello nazionale, ma naturalmente in tutte le Chiese locali. E'una primavera della Pentecoste quella dei nuovi carismi, antichi e nuovi carismi. E' importante, che sempre piu' dialogando tra di loro, e con i loro pastori, favoriscano la vitalita', la comunione e l'annuncio missionario della Chiesa al mondo".

© Copyright (AGI)

4 commenti:

mariateresa ha detto...

scusate, ma fumo dal naso. Questo articolo è la seconda parte di un a litania apparsa sul NCR
http://ncronline.org/blogs/essays-theology/pope-benedict-xvi-after-five-years-part-2

trattasi naturalmente di teologo moderno e aperto alla modernità.
Ma la cosa che mi fa spuntare i gerani al naso è la ricostruzione del perchè un certo mondo ha deciso che valeva la pena di arruolarsi come Giuda.Naturalmente per il bene della Chiesa.
Dicono tutti così.
Insomma un certo mondo ha deciso, dopo il caso Williamson che valeva la pena di fare il salto. e chi è il teorico della mossa? Ma Politi naturalmente che da questo teologo è citato come se fosse Paolo di Tarso. Stasera purtroppo non ho tempo di dedicare a questo articolo il tempo che meriterebbe, ma insomma il quadro è chiaro: quando alcuni media hanno deciso di diventare ventriloqui dello studio Anderson , un certo mondo cattolico liberal ha deciso di stare nella zuppa per il bene della Chiesa. Io l'ho letto così. Ma se qualcuno ha altre letture voi non avete idea di come io desideri cambiare idea.
Perchè ho provato un senso di grande schifo.

Raffaella ha detto...

Leggi perfettamente carissima!
E si conferma ancora di piu' la mia sensazione: tutto ha avuto inizio con la revoca della scomunica ai Lefebvriani.
Le domande che mi frullano per la mente sono moltissime, ma la piu' importante e': chi ha interesse ad usare i media contro il Papa?
Ci sono piu' "colpevoli" ed i piu' miserabili sono quelli che si dicono cattolici, magari con la veste nera ed una fascia colorata.
R.

mariateresa ha detto...

loriaScusate la fretta di prima ma non si ragiona mentre si fa il polpettone.
La saldatura degli interessi a dare addossso a papa Bendetto a me pare evidente adesso , anche se i moventi sono molto diversi: insomma in un vero complotto tutti hanno come obiettivo la stessa cosa, ad esempio alle Idi di Marzo tutti volevano uccidere Cesare, anche perchè erano tutti usciti di casa con un pugnale e non volevano certo pelare le cipolle.
In questo caso gli attori non sono usciti di casa tutti con lo stesso strumento, chi aveva una certa ragione chi ne aveva un'altra, semplicemente non volevano mancare un'occasione perchè sapevano che l'occasione si sarebbe presentata. E tutti avevano come riferimento la stessa persona.Papa Benedetto.
E' disgustoso che come spiegazione venga portata la ricostruzione di parte di un giornalista come se fosse la Sacra Scrittura.
Spero che qualcuno che maneggia l'inglese come io maneggio il polpettone gliele canti e gliele suoni.
Un nuovo dissenso?
Un par di palle.

Antonio1947 ha detto...

Sulla home page di Famiglia cristiana di oggi 17 maggio (ore 19) c'è un dossier sulla marcia della pace di ieri, ma niente sull'incontro dei movimenti e associazioni laicali a Roma. Sono senza parole!!!