domenica 16 maggio 2010
Le Parole del Papa sulla Pedofilia: il Perdono non Ferma la Giustizia. Il commento del giurista Vittorio Grevi (Corriere)
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Il Papa: "Il vero nemico da temere e da combattere è il peccato, il male spirituale, che a volte, purtroppo, contagia anche i membri della Chiesa...Proseguiamo insieme con fiducia questo cammino, e le prove, che il Signore permette, ci spingano a maggiore radicalità e coerenza" (Regina Coeli)
Il Papa: Il vero nemico da temere e da combattere è il peccato
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Le Parole del Papa sulla Pedofilia: il Perdono non Ferma la Giustizia
Vittorio Grevi
Non è stata abbastanza sottolineata la frase con cui papa Benedetto XVI, pellegrino a Fatima, è tornato nei giorni scorsi a definire il proprio atteggiamento di fronte allo scandalo della pedofilia, che ha coinvolto anche diversi uomini di Chiesa, affermando che «il perdono non sostituisce la giustizia».
Una affermazione forte, anche se certamente non nuova tra i credenti che sanno laicamente distinguere la sfera della giustizia divina da quella della giustizia umana (molti ricorderanno le parole di Giovanni Bachelet di fronte al feretro del padre, quando al perdono per i terroristi assassini aveva accompagnato l' auspicio che «la giustizia faccia il suo corso»). E tuttavia, nel contempo, una affermazione contrapposta a quel costume fatto di silenzi e di reticenze, di coperture e di «riciclaggio» nel circuito parrocchiale dei responsabili di atti di pedofilia, che tanto danno ha recato alla Chiesa, in tempi recenti e meno recenti.
Adesso Benedetto XVI ha detto una cosa chiara e netta, sintetizzando in poche parole la linea di magistero che da tempo va sviluppando, e che lo ha condotto da ultimo anche ad ammonire «guai ai pastori che rimangono zitti». Alla base, dopotutto, c' è la fondamentale distinzione tra peccato e reato. Fin quando una certa condotta, sebbene moralmente illecita, non è prevista dalla legge come reato, allora la linea della Chiesa (e, se possibile, delle vittime) è quella del perdono, di fronte al pentimento del colpevole. Invece quando la condotta peccaminosa integra la figura di un reato (tanto più se un reato grave, e fonte di pericoli «terrificanti» per la società, come è la pedofilia), allora il discorso del perdono non basta. Occorre accertare, sanzionare e, soprattutto, prevenire nuovi reati. Ma questo è il compito della giustizia dello Stato (della magistratura, dunque, attraverso i processi), alla quale anche gli uomini di Chiesa devono rivolgersi. D' altra parte, è davvero troppo azzardato pensare che, forse, anche la parabola dell' adultera avrebbe potuto avere un epilogo diverso, qualora al posto della donna ci fosse stato un pedofilo?
© Copyright Corriere della sera, 15 maggio 2010 consultabile online anche qui.
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2 commenti:
Matteo 18 risponde proprio alla domanda che l'autore si fa in chiusura articolo.
Il Nyt spara addirittura un editoriale non firmato. Eufemia http://www.nytimes.com/2010/05/16/opinion/16sun2.html
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