giovedì 3 giugno 2010
Scandalo pedofilia: indagato il capo dei vescovi tedeschi (Tornielli, l'unico che abbia parlato della infondatezza delle accuse contro Mons. Mixa!)
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Scandalo pedofilia: indagato il capo dei vescovi tedeschi
di Andrea Tornielli
L’arcivescovo di Friburgo, Robert Zollitsch, è accusato di aver rinnovato l’incarico a un frate sospettato di abusi sessuali su minori. La difesa: "Solo nel 2006 venne a conoscenza delle violenze e agì immediatamente"
Il presidente dei Conferenza episcopale tedesca, l’arcivescovo di Friburgo, Robert Zollitsch, è indagato per complicità in un caso di abuso sessuale su un minore.
Lo ha confermato ieri la Procura di Friburgo, dopo le indiscrezioni della Tv Ard e del quotidiano Südkurier. Secondo l’accusa della vittima, che ha subito violenza nel 1960, Zollittsch, ventisette anni dopo, cioè nel 1987, avrebbe confermato il sacerdote violentatore nel suo incarico.
La diocesi di Friburgo ha smentito che l’arcivescovo, all’epoca soltanto responsabile del personale della diocesi, sia implicato, e ha definito del tutto «inconsistente» l’accusa, spiegando che solo nel 2006 Zollitsch venne a conoscenza dei trascorsi del sacerdote, agendo di conseguenza.
Il coinvolgimento del capo dei vescovi tedeschi ha creato notevole scalpore in Germania. Zollitsch è in prima linea nell’applicare la «tolleranza zero» contro i preti pedofili: nei mesi scorsi ha fatto importanti ammissioni, dicendo che la Chiesa aveva «nascosto casi di abusi sessuali per anni». Ha praticamente invitato il confratello vescovo di Ausburg, Walter Mixa, a rassegnare le dimissioni perché coinvolto in un presunto caso di abusi (poi dimostratosi infondato) e per aver usato, da sacerdote, metodi maneschi. Ora è lui stesso ad essere finito nel tritacarne mediatico-giudiziario, per una vicenda che però appare piuttosto inconsistente.
Nei giorni scorsi un uomo ha denunciato un frate cistercense per abusi avvenuti cinquant’anni fa, accusando anche Zollitsch per averlo in qualche modo «coperto». Nel 1987 l’attuale arcivescovo aveva rinnovato l’incarico di priore a Birnau, sul lago di Costanza, al frate, che esercitava il suo ministero nella diocesi di Friburgo ma dipendeva dall’abate del monastero cistercense di Mehrerau. Secondo la vittima, Zollitsch doveva essere a conoscenza del fatto che il frate si era macchiato di abusi sessuali.
La diocesi di Friburgo, invece, smentisce. Parla di «sensazionalismo», precisa che monsignor Zollitsch, che all’epoca non era ancora arcivescovo ma si occupava degli spostamenti dei sacerdoti, non aveva scelto una nuova destinazione per il frate, limitandosi a rinnovare l’incarico che già ricopriva. E dunque essendo all’oscuro del suo passato. Quando, nel 2006, per la prima volta, Zollitsch era venuto a conoscenza degli abusi, aveva subito «avvertito l’ordine» cistercense, al quale appartiene l’accusato, chiedendo di trarne «le necessarie conseguenze».
L’apertura dell’inchiesta è stata confermata ufficialmente dal procuratore capo di Friburgo, Wolfgang Mayer e gli atti sono già stati trasmessi alla Procura di Costanza. Nel caso in cui i reati di pedofilia commessi dal padre cistercense fossero già caduti in prescrizione, verrebbe automaticamente archiviata anche l’indagine nei riguardi di Zollitsch.
Come si ricorderà lo scandalo degli abusi sui minori era scoppiato in Germania nei primi mesi dell’anno, a partire dal prestigioso collegio Canisius, gestito dai gesuiti. Nei giorni scorsi un rapporto ufficiale ha messo in evidenza che solo nelle scuole gestite dai gesuiti tedeschi si sono verificati nei decenni passati 205 casi di abusi sessuali.
© Copyright Il Giornale, 3 giugno 2010 consultabile online anche qui.
I miei complimenti a Tornielli, l'unico che abbia scritto che le accuse contro Mixa si sono rivelate infondate. Molto scorretti altri quotidiani ed anche i telegiornali di ieri sera.
R.
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6 commenti:
E' stata archiviata solo l'indagine sugli abusi sessuali.
Le accuse per gli abusi fisici sui bambini e per malversazioni finanziarie, quelle che hanno portato alle dimissini di Mixa, sono rimaste in piedi.
Si', ma e' quella l'indagine che conta perche' ovviamente e' la piu' infamante.
R.
Il problema è che Zoellitsh è stato per 20 anni responsabile del personale di una grossa diocesi.
Con una posizione come quella e con il clima presente in Germania era quasi inevirtabile che accadesse ciò che è accaduto.
A onor del vero però avendo letto la risposta della difesa credo che la cosa si risolverà presto con un nulla di fatto.
Mi ha fatto impressione poi qst passaggio dell'articolo:
"Nel caso in cui i reati di pedofilia commessi dal padre cistercense fossero già caduti in prescrizione, verrebbe automaticamente archiviata anche l’indagine nei riguardi di Zollitsch".
Possibile che la magistartura tedesca non sppia dire se il reato è prescritto o meno fin da subito?
Antonio
@ Bast.: per le presunte percosse e malversazioni non c'è alcuna indagine penale. Solo una inchiesta interna alla Diocesi, che è stata recentemente smontata dal SonntagsZeitung (nel totale silenzio dei media) proprio sulla base degli elementi raccolti dall'avvocato interno nominato all'uopo. Le percosse non avrebbero sufficienti riscontri e le malversazioni (peraltro di importo modesto) sarebbero addirittura da attribuire ad un altro.
http://www.kathtube.com/player.php?id=15589
@ Raffa.
L'anti-Mixa Sueddeutsche ci rivela che venerdì Mixa è stato alla Congregazione per i Vescovi. Inoltre avrebbe chiesto udienza al Papa. I prelati di Augsburg pare siano nel panico
http://www.sueddeutsche.de/bayern/augsburg-walter-mixa-rom-visite-von-mixa-1.953112
Alberto
Da ALMA PREX (quando in Mitteleuropa imperversavano i vescovi Robespierre)
"1/5/2010 Il vescovo Mixa resti dov'è! Siamo alle faide politiche dentro la Chiesa.Attraverso pressioni mediatiche si costringe un vescovo alle dimissioni per qualche scapaccione dato vent'anni fa. E i suoi "confratelli vescovi tedeschi" con gioia "pronti" lo scaricano,Vescovi Francesi Tedeschi ed Austriaci ormai operano "politicamente" nella Chiesa come se il Papa non esistesse.. Non hanno dimenticato che, quando un anno fa loro attaccavano come un "branco di lupi" BXVI, Mixa fu l'unico a difendere il Papa. Ecco colto un primo obbiettivo interno, frutto delll'attacco mediatico masso-protestante sulla pedofilia. Allarme! Se non si riportano subito tutti i pastori all'obbedienza petrina, dopo BXVI, sarà big bang per la Chiesa Cattolica. E' ora di cominciare! Se esiste ancora qualche Cardinale coi cosiddetti, è ora che chieda le dimissioni dell'Arcivescovo di Vienna perchè sta tollerando e coprendo abusi liturgici (ben più gravi di qualche antico scapaccione) e violazioni del celibato da parte di sacerdoti"
Mazzarino
Sulla copertura del caso Mixa da parte del Katholischen Sonntagszeitung c'è quest'interessante articolo
http://www.sueddeutsche.de/bayern/nach-mixas-ruecktritt-inte
rnet-krieg-im-bistum-augsburg-1.950368-2
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