Letture d' estate: il commento di Angela Ambrogetti

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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Letture d' estate

postato da Angela Ambrogetti

Che la Chiesa cattolica negli ultimi anni non abbia una buona strategia comunicativa è ormai chiaro a tutti. Anche dentro la Chiesa. Niente di drammatico del resto, nella storia di una realtà millenaria ci possono essere momenti più o meno felici. Resta però il fatto che la comunicazione che riguarda i fatti della Chiesa, della Curia romana e delle strutture ecclesiastiche e delle persone, preti e laici, viene fatta comunque, dall' interno e dall' esterno con risultati non sempre felici. Il rischio è di leggere testi troppo buonisti da una parte e dall' altra di vedere aggressivi quanto inutili articoli fatti a volte con scarsa competenza. La strada da poter seguire sarebbe, almeno, quella di mettere insieme i fatti così come si conoscono e lasciare poi ai lettori una valutazione oggettiva.
È quello che fa, ad esempio, Andrea Gagliarducci nel suo pamphlet "Propaganda Fide R.E." per i tipi de Il Saggiatore.
Un interessante mosaico di fatti e ricostruzioni, magari un po' troppo spesso basati sul " sentito dire" che raccontano una vicenda ancora poco chiara e ancora in corso. Per chi ama gli intrighi tra politica e Chiesa, tra faccendieri e monsignori c'è da passare qualche ora curiosando tra citazioni e ricostruzioni.
Alla fine l'idea è che Benedetto XVI è piuttosto solo nella sua ferma volontà di ripulire la Chiesa dalla "sporcizia" che inevitabilmente vi si trova.
Ma ecco il problema: può la comunicazione sulla e della Chiesa, della Santa Sede, essere relegata nei temi di un pamphlet estivo, anche se onesto e corretto? Perché gli editori chiedono ai giovani giornalisti di scrivere in fretta e furia testi da vendere come lettura estiva piuttosto che permettere loro, attraverso una produzione meditata, di realizzare un distillato che sappia di verità?
Possono cattolici e non cattolici che cercano una informazione formata abdicare al loro diritto di essere informati ed accontentarsi di una stampa melensa o di un giornalismo aggressivo che trova interessante la vita dalla Chiesa cattolica solo quando è "coinvolta la politica italiana"? Può una realtà come la Chiesa cattolica, o come la Santa Sede trovare spazio solo quando si parla di scandali e gossip nelle pieghe dell' informazione di sistema? Possono i media cattolici essere coinvolti in lotte politiche a favore o contro partiti, governi o lobbies economiche?
E del resto non ci si deve arrendere neanche ai tentativi di egemonizzare i media da parte di questo o di quest' altro gruppo all'interno della famiglia ecclesiale. E non si può cedere alla tentazione di essere cattolici " infiltrati" nei media laici. Difficilmente si rimane liberi di dire la verità.
L'Italia ha un ruolo importantissimo nella comunicazione sulla Santa Sede. Molti corrispondenti esteri di fatto si basano su quello che leggono sulla stampa nostrana per raccontare le cose nei loro paesi. Con un effetto valanga di cui è facile immaginare le conseguenze.
E mentre si parla più o meno a sproposito di scandali e finanza succedono tante e tante cose che pochi raccontano e che invece tanti vorrebbero conoscere.

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