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Johnson: rivincita della fede
Lo storico cattolico: gli atei parlano tanto, ma non fanno che dare risalto alla religione e la gente non li segue. Momento propizio
DA LONDRA
ELISABETTA DEL SOLDATO
Paul Johnson è un giornalista, storico e saggista britannico. Dopo gli studi a Oxford cominciò a farsi notare sulle colonne della rivista New Statesman che poi ha diretto. È una delle voci più autorevoli del giornalismo britannico e nella sua carriera, ha oggi 82 anni, ha pubblicato più di 40 libri oltre a innumerevoli articoli per riviste e giornali. Johnson è entusiasta della visita del Papa in Gran Bretagna. «Sta andando molto meglio di quanto la gente si aspettasse – ci dice –. Provo una profonda ammirazione nei confronti di questo Pontefice, è un uomo molto intelligente e molto preparato. E anche se non ha il carisma del Papa precedente va detto che non può nemmeno contare sulle stesse persone. Giovanni Paolo II aveva Ratzinger accanto...».
La visita arriva in un momento strategico per la Gran Bretagna, dove la società è sempre più secolarizzata. «Per anni siamo stati le vittime di una propaganda di ateismo da parte di intellettuali, scienziati e giornalisti, anche se per fortuna non tutti gli scienziati sono atei. In questa atmosfera, il Papa molto coraggiosamente ha parlato della necessità di un’educazione morale oltre che accademica, della necessità di una moralità coerente e duratura ». Ma l’aspetto interessante di questa tendenza laicista della stampa e del mondo scientifico, a parere di Johnson, «è che più il militante ateo attacca la Chiesa, più la Chiesa ne trae beneficio. Era tanto tempo che non si parlava tanto di religione in Gran Bretagna come in questo momento, che coincide con l’arrivo del Pontefice. Parlare della Chiesa, tutti i giorni, sui giornali, porta la gente a riflettere su ciò in cui crede, sui benefici della religione, incoraggia le persone a pensare a Dio, le costringe a guardarsi dentro. Dunque, credo che nonostante i contenuti spesso discutibili, la copertura mediatica sul Papa sortirà un positivo effetto in questo Paese».
Secondo Johnson, la religione, estremamente 'fuori moda' durante gli anni dei laburisti, sta riemergendo sulla scena pubblica. «Il nuovo primo ministro ha già detto chiaramente di non aver alcun problema a parlare di Dio ed è pronto a premiare le comunità religiose con più poteri, diritti e responsabilità ». David Cameron sta tentando di capire la sua gente, prosegue lo storico, «e la gente non fa parte di quel gruppo di intellettuali, attivisti e uomini di scienza che si celano dietro la facciata sterile del laicismo. La gente crede in Dio, è assetata di valori e di una morale condivisa. Ciò che credono gli intellettuali e i giornalisti è una posizione minoritaria, la maggioranza crede e vuole credere».
La visita del Papa è un momento importante anche per la Chiesa anglicana che, afferma Johnson, «sta attraversando un profondo periodo di crisi. Gli anglicani oggi sono molto deboli e divisi, hanno bisogno dell’appoggio della Chiesa cattolica ». Sulla questione dello scandalo degli abusi sessuali, Johnson ha detto che «sarà spazzata via dal vento». «Sono stato educato dalle suore domenicane, dai fratelli cristiani e dai gesuiti in una famiglia molto religiosa dunque conoscevo molti preti e suore e nella mia esperienza non ho mai sentito o visto nessun comportamento scorretto. Con questo non nego che innocenti siano stati vittime di abusi, ma credo che la questione sia stata esagerata».
© Copyright Avvenire, 18 settembre 2010
Basta con questa storia del carisma! E che palle! Scusate! Carisma...carisma...ma che cos'e' questo carisma?
Stupisce che Avvenire dia spazio a certe banalita'. Sempre confronti ma mai sull'argomento che scotta!
R.
17 commenti:
purtroppo Avvenire sta al blog di Raffaella come un battezzato sta ad un devoto...
ciao a tutti... ma avete sentito quel prete su rai1 che ha detto che a lui questo Papa è antipatico...ditemi che ho capito male!!!
li.pa.
Davvero?
Parli del prete che è al fianco del pallosissimo Zavattaro?
Alessia
no, non ha detto che è antipatico. Ha detto che può dare l'impressione di essere distante perchè è timido ma lo Spirito Santo gli dà la forza di vincere la sua indole e di andare incontro alle persone con calore come si è visto in Inghilterra.Il pretino, anzi il pretone,era un po' rozzo nell'esprimersi (sta in Inghilterra da 40 anni) ma le sue intenzioni erano buone e,soprattutto, era felice come una pasqua.
No, non è vero li.pa.. Anzi ...
Antonio
X Li.pa.
Se fosse vero, peggio per lui.
Ciao Raffa, questo prete (italiano che esercita la sua funzione a Londra, famoso nella comunità così lo ha presentato il commentatore rai)
stava parlando del successo della visita del Santo Padre e per inciso ha detto che questo Papa ha lui non piace anche perché non si avvicina alla gente... che gli sarà costato fatica essersi accostato alla folla perché è timido, molto timido e poi ha usato la parola inglese per indicare ciò.
Ora mi immagino cosa può dire (o cosa avrà detto) questo prete a persone cattoliche e non che si avvicinano (o si sono avvicinate)a lui per chiedergli della persona del Papa.
...continuamo così a farci del male....
(mi auguro di aver interpretato male ma....)
li.pa.
Non esageriamo, please.
Il sacerdote, che si occupa della comunità italiana a Birmingham è un entusiasta non proprio rigoroso nelle argomentazioni ma non ha detto che a lui questo Papa è antipatico...ma che, ad alcuni, lo è. E che questo incontro ravvicinato è servito, anche, a far cambiare loro idea.
Non si è espresso in modo chiarissimo ma ha parlato di "miracolo" per queste giornate in Inghilterra.
Dimenticavo. Questo Papa non ha lo stesso carisma di Giovanni Paolo II ne ha uno differente. Non meno attraente e, per quel che mi riguarda, anche di più.
Ed è per quel differente e complementare carisma, credo, che il predecessore lo volle accanto a sè per 24 anni.
E non lo lasciò andare, nonostante Ratzinger lo desiderasse, preparandone così obbiettivamente anche l'elezione al Soglio pontificio.
Smettano, tutti, di contrapporli e/o paragonarli.
Oggi abbiamo, per grazia di Dio, il Papa per questo tempo.
In ogni caso non capisco cosa c'entri Avvenire: si tratta di un intervista. Delle risposte è responsabile l'intervistato.
Vero, Padre Carmelo, mi pare questo sia il nome, ha ottimamente duettaro con l'ottimo Capranica che ha fatto una eccellente sintesi dei discorsi del Papa e dell'effetto che hanno avuto sulla gente, della sorpresa causata fra i non cattolici. In UK il nostro Papa ha abbattuto un altro muro, quello del pregiudizio.
Alessia
QUESTO PAPA GRANDISSIMO E' IL NOSTRO PAPA.E RINGRAZIAMO DIO CHE E' QUESTO PAPA CON IL SUO ALTISSIMO MAGISTERO,LA SUA BONTA',LA SUA FERMEZZA,E LA SUA INCOMPARABILE CARITA' DI CONDURCI SEMPRE TUTTI A DIO.RIPORTARE DIO AGLI UOMINI E GLI UOMINI A DIO ,IL SUO COMPITO,LA SUA MISSIONE ,LA SUA VITA PER LA CHIESA.Che bello essere Cattolici e avere un Papa così grande e Santo.
«Carisma» - come lo intendono i media - non vuol dire nulla o al limite "notiziabilità". O demagogismo. Molti dittatori "avevano carisma", e infatti i media gli si sono prostati di fronte. Guarda caso, più di qualcuno prima era stato un giornalista.
«Carisma» - in senso cristiano - mi sembra voglia dire qualcos'altro. E di carismi Benedetto XVI ne ha da vendere. Perché non si parla del suo "carisma" di parlare alla mente e al cuore delle persone lasciandone libera la volontà? proprio come fa lo Spirito Santo?
JP
cosa vuoi dire anonimo delle 12.06 che non mi è chiaro?
Grazie ragazzi...sono contenta di aver capito male....
:-)
li.pa.
Forse intendeva carisma mediatico.
Ma in linguaggio cristiano il carisma è il dono dello Spirito Santo e in questo senso Benedetto XVI al mio cuore e a quello di molti altri appare imbattibile.
Forse ad Avvenire qualcuno ha più dimestichezza con Weber che con San Paolo.
Raffa... l' "e che palle!" ormai sorge spontaneo anche a me ad ogni confronto :-)
Cara Gemma,
volevo semplicemente dire che non tutti i battezzati sono devoti, cioè -chiedo scusa per la semplificazione generalista che può essere ingiusta, ma siamo a livello di sintesi e non di trattato- davvero coinvolti senza troppi compromessi con il mondo...
Stare con il Papa vuol dire prendere certe distanze, anche da qualche vescovo.
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