martedì 28 settembre 2010

Prolusione del card. Bagnasco: il commento di Giacomo Galeazzi

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Dopo il vescovo pedofilo, il vescovo latitante. Roger Vanghelhuwe si è dato alla macchia (Messainlatino)

Una fase nuova per i Cattolici Italiani (Messa)

Lord Patten: “La visita del Papa in Gran Bretagna, un grande successo” (Zenit)

Ostellino: così la Chiesa sa essere riferimento proprio per tutti (Roberto I. Zanini)

I vescovi sono «angustiati» per il clima politico italiano (Tornielli)

Bernard-Henri Lévy: Il Cattolicesimo è la religione più attaccata in Francia, molto più dell'islam (Abc.es)

Non negoziabile. Festivi compresi. Il Papa ripropone il tema cruciale del rapporto tra famiglia, lavoro e festa (Giorgio Bernardelli)

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La prolusione del card. Bagnasco nel commento di Errico Novi (Liberal)

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Il Papa: "dopo la morte, sarà troppo tardi per ravvedersi". Un anticipo di ciò che dirà contro la Mafia a Palermo? (Matteo Orlando)

Prolusione del card. Bagnasco: nota Sir

Mons. Georg Gaenswein: "Dio non ama la ripetizione e le fotocopie. L'acqua e' dovunque diversa perchè 'acqua assume ogni volta delle caratteristiche singolari in rapporto al terreno che la filtra. Così accade per i Papi"

Ricardo Blazquez sarà il Visitatore Apostolico del Regnum Christi (Rome Reports)

Card. Bagnasco: sulla pedofilia seguire il Papa (Apcom)

Consiglio Episcopale Permanente della Cei: prolusione del card. Bagnasco

Giro d'Italia senza uscire dal Vaticano. Come prepararsi al 150° dell'unità passeggiando per la Galleria delle Carte Geografiche (Antonio Paolucci)

Scaraffia: Caro Melloni, perché tanti silenzi? (Riformista). Addirittura Joseph Ratzinger non figura fra i teologi!

L'incontro del Papa con il Presidente dello Ior (Tornielli)

Il Papa incontrerà Zapatero a Barcellona, il 7 novembre (Ansa)

Dal Papa un “grazie” a tutti coloro che hanno contribuito a fare del riposo estivo un “soggiorno sereno e proficuo”

Frutta e frutteti. Il gesuita Mark Massa, professore decano del Boston College’s School of Theology and Ministry, attacca l'ermeneutica della continuità e conclude sostenendo che l'amore del Papa per la Messa in latino deriva dal fatto che "He's Austrian"

Viaggio del Papa nel Regno Unito: intervista a Jack Valero, leader di Catholic Voices (Zenit)

Sfida educativa: ritrovare la persona. La via indicata da Benedetto XVI (Marco Doldi)

Il Papa: Fin dall’inizio del mio pontificato, ho inteso vivere il mio ministero di successore di Pietro con i sentimenti del pellegrino che percorre le vie del mondo con speranza e semplicità

Il Papa si congeda da Castel Gandolfo, "amena cittadina, a me tanto cara, dove la Provvidenza mi concede ogni anno di trascorrere un soggiorno sereno e proficuo" (Discorso)

Il Papa al Congresso dei Pellegrinaggi e Santuari: il mio Pontificato è un pellegrinaggio per portare Dio nel mondo con speranza e semplicità (Radio Vaticana)

Il Papa: vigilare sui Santuari, vi si entra con rispetto e decoro (Izzo)

Il mandato a Gotti Tedeschi di bonificare la banca d’Oltretevere è «più che mai valido» (Galeazzi)

Il Papa: "In questo momento storico, in cui, con forza se possibile ancor maggiore, siamo chiamati ad evangelizzare il nostro mondo, va messa in debito risalto la ricchezza che scaturisce dal pellegrinaggio ai santuari" (Messaggio)

Abc: Mary MacKillop, la prima australiana ad essere proclamata Santa, fu scomunicata per avere denunciato un prete pedofilo (Asca)

L'altra curia di Benedetto XVI. Le nomine, i risultati. Musei, biblioteca, cultura, arte, musica, media (Magister)

Il ricordo del Papa di san Vincenzo de' Paoli e Chiara Badano all'Angelus (Sir)
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Bagnasco: “Basta liti personali”

GIACOMO GALEAZZI

CITTA’DEL VATICANO

Bacchetta Berlusconi e Fini(«stop alle liti personali che bloccano l’Italia»), esorta i cattolici a scendere nell’agone politico(«è il vostro momento»), chiede «riforme subito», media tra la Segreteria di Stato vaticana vicina al governo e i vescovi in trincea per i respingimenti degli immigrati e i tagli al Welfare.
Il capo della Chiesa italiana, Angelo Bagnasco è «angustiato per un Paese in cui le vicende personali hanno avuto il sopravvento sui problemi reali» e lamenta la mancata rappresentanza politica dei credenti: «Deve essere il bene comune la bandiera che nel cuore si serve, la divisa che consente di identificare là dove sono i cattolici».
Nella prolusione al consiglio Cei, il leader dei vescovi affronta soprattutto i temi sociali e invoca «più impegno per i disoccupati e la scuola, un nuovo patto nazionale, contegno e linguaggio adeguato ai politici». Inoltre, lancia l’allarme-decadenza e difende «l’unità della nazione e il tricolore contro false concezioni del federalismo». Dure critiche, quindi, a un’Italia che «nel suo complesso necessita di un rinnovamento, di riscoprire la bellezza del bene comune perseguito nell’azione politica e nella vita quotidiana». L’Italia «sembra tornare sempre al punto di partenza» e invece serve un «confronto serio e decisivo, che non è perdita di tempo, ma ricerca della mediazione più alta e sollecita possibile». Le riforme sono indispensabili in un Paese «povero di risorse prime» e che «più di altri deve far conto sull’efficienza del sistema e sulla valorizzazione delle risorse umane».
Mentre infuria lo scontro Berlusconi-Fini, il presidente Cei esprime «grande sconcerto» e «acuta pena» per «discordie personali che, diventando presto pubbliche, assumono il contorno di conflitti apparentemente insanabili, pretesto per bloccare i pensieri di un’intera nazione, quasi non ci fossero altre preoccupazioni, altri affanni». Quindi, «è il momento di mettere in campo un supplemento di reciproca lealtà e una dose massiccia di buon senso». Insomma l’Italia «sembra sempre quella». Tutto torna al punto di partenza: «Istruisce i problemi, comincia a metter mano alle soluzioni, però non riesce a restare concentrata sull’opera fino a concluderla». Intanto, ai vertici delle istituzioni, «la denigrazione reciproca declassa problemi reali e urgenze del Paese», cioè «riforme, lavoro, equità fiscale, malasanità, lotta alla pedofilia». Perciò i vescovi esortano a «deporre realmente i personalismi, che mai hanno a che fare con il bene comune, per raggiungere il risultato non di individui, gruppi o categorie, ma del Paese». E richiamano il valore del «contegno», «indivisibile dal ruolo», perché «quando si ha responsabilità di parola pubblica si può essere penetranti senza sfiorare il sopruso o scivolare nella contesa violenta». C’è bisogno di «un linguaggio politico che sia confacente a civiltà ed educazione». Fa «malinconia l’illusione di risultare spiritosi o più “incisivi” quando a patire le conseguenze è tutto un costume generale». La fiducia degli elettori non ammette sconti. I cattolici «con doti di mente e di cuore» pensino a «buttarsi nell’agone» e a investire «il loro patrimonio di credibilità per rendere più credibile tutta la politica».
Ormai il federalismo è una riforma «irreversibile», ma «non deraglierà» solo se «si incardinerà nel senso di unità e indivisibilità della nazione». Contro la crisi, le banche devono «compiere il massimo sforzo a favore delle imprese e delle loro richieste di finanziamento». Monito «equilibrato», è il commento «bipartisan» all’elenco Cei dei mali nazionali: la povertà incombe sulle famiglie, la malasanità e la malavita dilagano, le carceri scoppiano, le discriminazioni contro le donne e a sfondo razzista aumentano. Bagnasco ne individua precise responsabilità, senza escludere la Chiesa («crimini inqualificabili» sui minori).

© Copyright La Stampa, 28 settembre 2010

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