lunedì 27 settembre 2010

Mons. Georg Gaenswein: "Dio non ama la ripetizione e le fotocopie. L'acqua e' dovunque diversa perchè 'acqua assume ogni volta delle caratteristiche singolari in rapporto al terreno che la filtra. Così accade per i Papi"

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Su segnalazione della nostra Gemma leggiamo questa agenzia (molto bella l'immagine dell'acqua):

PAPA: DON GEORG, E' PRIMO DEVOTO WOJTYLA MA GRAZIE A DIO NON E' COME LUI

'Deo gratias', Benedetto XVI e' molto diverso dal suo predecessore Giovanni Paolo II, pur essendone il ''primo devoto'', perche' ''Dio non ama la ripetizione e le fotocopie'': ricevendo oggi pomeriggio ad Anacapri il premio Capri San Michele 2010 per il libro da lui curato ''Benedetto xvi urbi et orbi. Con il Papa a Roma e per le vie del mondo'', il segretario di Ratzinger, don Georg Gaenswein, e' tornato piu' volte sul confronto - riproposto spesso anche dai media - tra il papa tedesco e il papa polacco.
A contrapporre l'immagine dei due successori di Pietro contribuisce lo stesso segretario papale, evidenziando la differenza tra un Giovanni Paolo II ''pontefice delle grandi immagini, dalla potenza immediatamente evocativa'' e un Benedetto XVI ''papa della parola, della forza della parola'', ''un teologo piu' che un uomo di grandi gesti, un uomo che 'parla' di Dio''.
Ma don Georg ha cura di sottolineare come sin dal giorno della sua elezione nel 2005, papa Ratzinger abbia riconosciuto la continuita' con il suo predecessore e si sia messo sulle sue tracce: ''Papa Benedetto XVI - scrive Gaenswein - ha dato alla Chiesa e al mondo una stupenda lezione di stile pastorale: chi inizia un servizio ecclesiale - questa e' la sua lezione - non deve cancellare le tracce di chi ha lavorato precedentemente, ma deve porre umilmente i propri piedi sulle orme di chi ha camminato e faticato prima di lui. Se accadesse sempre cosi', sarebbe salvo tanto patrimonio di bene, che invece viene spesso demolito e dilapidato. Il Papa ha raccolto questa eredita' e la sta elaborando con il suo stile mite e riservato, con le sue parole pacate e profonde, con i suoi gesti misurati ma incisivi''. ''In tutti gli angoli della terra l'acqua e' sempre la stessa: e' sempre l'identica composizione di idrogeno e di ossigeno - osserva don Georg nel suo intervento, pubblicato dall'Osservatore Romano -.
Eppure l'acqua e' dovunque diversa. Perche''? Perche' l'acqua assume ogni volta delle caratteristiche singolari in rapporto al terreno che la filtra. Cosi' accade per i Papi''. ''Tutto questo - ha aggiunto - e' meravigliosamente bello: e' un segno dell'unita' nella diversita'; e' un miracolo di novita' nella continuita'; e' una manifestazione suprema di cio' che accade in tutto il corpo della santa Chiesa di Cristo, dove novita' e continuita' convivono e si armonizzano senza sosta. Papa Benedetto XVI non e' uguale a Giovanni Paolo II, Deo gratias: Dio non ama la ripetizione e le fotocopie. E Giovanni Paolo II non era uguale a Giovanni Paolo I, Deo gratias, cosi' come Giovanni Paolo I non era uguale a Paolo VI, Deo gratias, e Paolo VI non era uguale a Giovanni XXIII, Deo gratias''.

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