De Paolis: lo schock provocato dalle vicende del Fondatore è stato di un impatto terribile, in grado di distruggere la stessa Congregazione

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Legionari Cristo/Commissioni su contenziosi e problemi economici

Fondatore Maciel abusava di seminaristi e aveva donne e figli

Città del Vaticano, 21 ott. (Apcom)

Verranno costituite due commissioni 'ad hoc' per i contenziosi patrimoniali e per i problemi economici, nel quadro della ristrutturazione che il Vaticano ha predisposto per i Legionari di Cristo dopo che è stato accertato che il fondatore, il sacerdote messicano Marcial Maciel, abusava di vari seminaristi, aveva diversi figli da alcune donne - che ora rivendicano un risarcimento - e faceva uso di tossicodipendenti.
Lo comunica il 'delegato' del Papa, il futuro cardinale Velasio de Paolis, in una lettera pubblicata dell'altroieri pubblicata oggi sul sito degli stessi Legionari.
"Si sono individuati alcuni problemi per i quali si prevede che sarà necessaria la costituzione di una commissione", scrive in un passaggio della lettera il prefetto per gli Affari economici del Vaticano: "Anzitutto e principalmente la commissione per la revisione delle costituzioni; ma si prospetta anche la necessità di una commissione di avvicinamento di coloro che in qualche modo avanzano pretese nei confronti della Legione, e di una commissione per i problemi di ordine economico".
Mons. De Paolis precisa che "le responsabilità del Fondatore non possono essere trasferite semplicemente sulla stessa Legione de Cristo" e tocca un argomento controverso in questi mesi, nella Chiesa cattolica e in Vaticano, quando scrive: "Una difficoltà è ritornata più volte e da più parti secondo la quale gli attuali superiori non potevano non conoscere le colpe del Fondatore. Tacendole essi avrebbero mentito. Ma si sa che il problema non è tanto semplice. Le diverse denuncie pubblicate sui giornali fin dagli anni 1990 erano ben note, anche ai superiori della Congregazione. Ma altra cosa è avere le prove della fondatezza e più ancora la certezza di esse. Questa è avvenuta solo molto più tardi e gradualmente".
Il delegato pontificio - una sorta di 'commissario', anche se il presule rifiuta questo termine e puntualizza di non essere neppure un visitatore apostolico - precisa: "Da parte dei Legionari si rileva un desiderio di affrettare i tempi. Ma si è insistito sulla necessità di prendere il tempo necessario, che si prevede di almeno due o tre anni o anche più".
In generale, De Paolis chiarisce che "lo schock provocato dalle vicende del Fondatore è stato di un impatto terribile, in grado di distruggere la stessa Congregazione, come del resto tanti vaticinavano.
Essa invece non solo sopravvive, ma è ancora quasi intatta nella sua vitalità. La grande maggioranza dei Legionari ha saputo leggere la storia della propria vocazione, non tanto in relazione al Fondatore, ma in relazione al mistero di Cristo e della Chiesa, e rinnovare la propria fedeltà a Cristo e alla Chiesa, nella Legione". Tra i sacerdoti dei legionari, "più di qualcuno ha comunicato che ha avuto una prima reazione di stizza e quasi di rabbia, con la sensazione di essere stato tradito; ma poi si è ripreso. Qualcuno ha meditato anche di lasciare la Legione, per entrare in una diocesi. Ma si è trattato, tutto sommato, di pochi, che hanno scelto tale strada".
De Paolis - che verrà creato cardinale al prossimo concistoro del 20 novembre - ammette invece che "qualche abbassamento si è avuto nella promozione vocazionale. In questi casi la difficoltà è venuta particolarmente dai parenti, che non hanno saputo discernere sufficientemente nel grande clamore sollevato dai mezzi di comunicazione la verità dalla falsificazione. In questo vortice di opinione pubblica purtroppo si è lasciato prendere anche qualche legionario che ha desistito dall'impegno di promozione vocazionale".

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