giovedì 7 ottobre 2010

Mons. Eterovic: Medio Oriente, il Sinodo «chiama» tutti i cristiani (Bernardelli)

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Medio Oriente, il Sinodo «chiama» tutti i cristiani

Diffuso l’elenco dei membri di nomina pontificia, degli esperti, degli uditori che, con i vescovi delle Chiese locali e i capi dicastero della Curia romana, prenderanno parte all’assise. Eterovic: un evento ecclesiale legato a una regione ma dal respiro universale

DI GIORGIO BERNARDELLI

«Un Sinodo di carattere regionale, ma assai significativo per tutta la Chiesa, considerando l’importanza del Medio Oriente, della Terra Santa, per la Chiesa universale, anzi per tutti i cristiani».
Con queste parole il segretario generale del Sinodo dei vescovi, monsignor Nikola Eterovic, illustra in un’intervista diffusa ieri dall’agenzia Sir il significato dell’ormai imminente Assemblea speciale per il Medio Oriente, che si aprirà domenica a Roma.
Ed è proprio questa stessa valenza universale ad apparire chiara scorrendo l’elenco dei membri di nomina pontificia, degli esperti e degli uditori che – insieme ai vescovi delle Chiese del Medio Oriente e ai capi dicastero della Curia romana – prenderanno parte a questo evento ecclesiale.
Anche questo documento è stato reso noto ieri dalla sala Stampa vaticana. Vi si può dunque leggere che in questa occasione sono diciassette i Padri sinodali nominati direttamente dal Papa. Nell’elenco figurano quattro cardinali: il decano del Sacro Collegio Angelo Sodano, il presidente emerito del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani Walter Kasper, l’arcivescovo maggiore di Kvyv-Haly in Ucraina Lubomyr Husar e il Gran Maestro dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro John Patrick Foley. Ma con le sue scelte Benedetto XVI ha voluto sottolineare anche il legame tra la Chiesa italiana e la Terra Santa, chiamando a partecipare a questo Sinodo il vescovo di Arezzo- Cortona-Sansepolcro Riccardo Fontana. Tra gli altri nomi spiccano poi quelli del patriarca emerito di Gerusalemme Michel Sabbah e quelli di due vescovi indiani di rito orientale (il siro-malankarese Baselios Cleemis Thottunkal e il siro malabarese Bosco Puthur), testimonianza dei legami storici esistenti tra le Chiese del subcontinente e quelle del Medio Oriente. Infine merita di essere sottolineata la nomina di padre David Neuhaus, che in Israele è vicario per la pastorale dei cattolici di lingua ebraica: pur non essendo vescovo padre Neuhaus parteciperà al Sinodo come membro a pieno titolo. Un modo per ribadire l’importanza per la Chiesa cattolica di questa piccola comunità, memoria viva della radice ebraica della fede cristiana.
Spettava invece direttamente all’arcivescovo Eterovic la nomina degli esperti e degli uditori. Trentasei i primi, che avranno il compito di coadiuvare l’assemblea: tra loro spiccano i nomi dell’islamologo padre Samir Khalil Samir, del rettore del Pisai Miguel Anguel Ayuso Guixot, del decano dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme padre Claudio Bottini, della teologa suor Telesphora Pavlou, del direttore della Fondazione Internazionale Oasis di Venezia Martino Diez. Ma in un’area del mondo dal presente così delicato è interessante notare il fatto che tra gli esperti figurino anche alcuni giornalisti tra cui l’italiano Graziano Motta. Infine 34 saranno gli uditori, tra i quali ben 23 laici. Va aggiunto inoltre che sia nell’elenco degli esperti sia in quello degli uditori compaiono i nomi di tanti rappresentanti di Chiese di rito orientale, segno di quella molteplicità di riti che sarà uno dei tratti fondamentali di questo Sinodo.
Già in aprile Benedetto XVI aveva scelto i presuli che svolgeranno i compiti chiave in questa assemblea: il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali e il patriarca di Antiochia dei Siri Ignace Youssif III Younan, saranno i presidenti delegati cui spetterà il compito di coordinare i lavori questo Sinodo. Il patriarca di Alessandria dei Copti, Antonios Naguib, sarà invece il relatore generale, mentre l’arcivescovo di Cipro dei Maroniti Joseph Soueif, sarà il segretario speciale.
I vescovi, gli esperti e gli uditori per quindici giorni daranno vita a un’assemblea che – come ha spiegato ancora Eterovic, sempre nell’intervista diffusa dal Sir – avrà una finalità «prevalentemente pastorale». «Una rinnovata comunione tra le Chiese del Medio Oriente, che si esprime a livello catechetico, pastorale, come pure in progetti di promozione umana – ha spiegato il segretario generale del Sinodo – diventerà la migliore testimonianza nei riguardi degli appartenenti ad altre Chiese e comunità ecclesiali. E sarà assai importante per promuovere il dialogo con ebrei e musulmani e portare influssi positivi su tutta la società».

© Copyright Avvenire, 7 ottobre 2010

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