lunedì 29 novembre 2010

Profondo rammarico del Papa per gli scontri nelle favelas di Rio de Janeiro (R.V.)

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Una bruttissima notizia. Il diktat dell'Alta Corte: "Niente grazia per Asia Bibi"

Il Papa all'Angelus: l'uomo è vivo finché attende (Sir)

Il Papa: Ci sono tendenze culturali che cercano di anestetizzare le coscienze (Vecchi)

"Luce del mondo". Papa Ratzinger e la fede del Dio dal volto umano (Sergio Zavoli)

Il Papa: l'attesa e la speranza, misura dell'essere umano (Zenit)

Wikileaks e il conclave di Papa Ratzinger (Tornielli)

Il vescovo anglicano Andrew Burnham depone la mitria ed il pastorale ai piedi della Vergine per abbracciare la fede cattolica (Thompson)

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Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi. Riflessione di Mons. Bruno Forte su "Luce del mondo"

Il Papa, il condom, la morale e le nostre banalizzazioni (Benedetto Ippolito)

"Luce del mondo", Benedetto, il Papa che spiazza tutti (Cervo)

Thomas Wenski (arcivescovo di Miami): L'umiltà di Papa Ratzinger è evidente in tutto il libro intervista, come sono evidenti la sua mente acuta e l'intelletto formidabile (Miami Herald)

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"Madre Badessa": che tenerezza e che garbo quel necrologio del Papa per Manuela...

"Luce del mondo". Col suo nuovo libro Benedetto XVI ci parla da Papa, da teologo e da uomo (Fontana)

Segnalazione "Camera con vista". Il blog di Gaetano Vallini

Il Papa: preghiamo per la vita nascente ed i genitori in attesa (Izzo)

Il Papa: la nostra statura morale e spirituale si può misurare da ciò che attendiamo, da ciò in cui speriamo (Apcom)

Ai Vespri di ieri, l'appello del Papa per una cultura sempre rispettosa della vita

Nella prima Domenica di Avvento il Papa parla dell’attesa, tempo di viva speranza, e del valore della vita nascente (R.V.)

Card. Ratzinger: "Retrospettivamente appare assai significativo che Paolo VI abbia pubblicato proprio nell’anno fatale del 1968 due grandi documenti, che sono una testimonianza della sua capacità di comprensione e della fermezza della sua azione a partire dalla fede. Vi è innanzitutto la Professione di fede...vi è poi l'enciclica Humanae vitae" (1995)

Il Papa sarà ad Ancona l'11 settembre 2011 (Izzo)

Il Papa concluderà il 25° Congresso Eucaristico che si svolgerà a settembre 2011 ad Ancona (Radio Vaticana)

Il Papa: Avvento, tempo di attesa, come tutta l’esistenza umana (AsiaNews)

Il Papa: L'uomo e' vivo finchè attende, finchè nel suo cuore è viva la speranza (Izzo)

Il Papa: "Si potrebbe dire che l’uomo è vivo finché attende, finché nel suo cuore è viva la speranza. E dalle sue attese l’uomo si riconosce: la nostra "statura" morale e spirituale si può misurare da ciò che attendiamo, da ciò in cui speriamo" (Angelus)

Benedetto XVI inizia l’Avvento pregando per la vita nascente (Tornielli)

Erano Tettamanzi, Danneels e Castrillon Hoyos i candidati che Washington considerava «migliori» per diventare Papa (Molinari)

"Eletto Ratzinger, gli americani sono sotto choc". Rivelazione dal rapporto Wikileaks (Molinari)

La Spagna e la nuova evangelizzazione. Conclusa l'assemblea plenaria dell'episcopato (O.R.)

Peter Seewald racconta come è nata l'idea di intervistare il Papa e le ore trascorse con lui (Die Presse)

Il Papa: Ci sono tendenze culturali che cercano di anestetizzare le coscienze con motivazioni pretestuose. Il progresso contribuisca al bene integrale della persona e nessuno patisca soppressione e ingiustizia (Izzo)

Il Papa: "Riguardo all’embrione nel grembo materno, la scienza stessa ne mette in evidenza l’autonomia capace d’interazione con la madre, il coordinamento dei processi biologici, la continuità dello sviluppo, la crescente complessità dell’organismo. Non si tratta di un cumulo di materiale biologico, ma di un nuovo essere vivente, dinamico e meravigliosamente ordinato, un nuovo individuo della specie umana. Così è stato Gesù nel grembo di Maria; così è stato per ognuno di noi, nel grembo della madre" (Omelia)

Il Papa prega davanti al feretro di Manuela Camagni (O.R.)

Le caricature mediatiche sul Papa e la necessità di superare i pregiudizi anche grazie a "Luce del mondo" (Gustavo Olmedo)

Nel libro intervista "Luce del mondo" il Papa si dimostra ancora una volta un gigante fra gli intellettuali europei (ABC)

Il viaggio del Papa in Spagna lunedì alle 23.40 su Raidue a cura del TG2-Rai Vaticano
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Profondo rammarico del Papa per gli scontri nelle favelas di Rio de Janeiro

Benedetto XVI segue “con profondo rammarico” gli scontri violenti di questi giorni a Rio de Janeiro tra forze dell’ordine e narcotrafficanti, in particolare nella favela “Vila Cruzeiro”, che hanno provocato oltre 40 morti. Il Pontefice, in un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone indirizzato all’arcivescovo di Rio, mons. Orani João Tempesta, assicura le sue preghiere per le vittime di questa escalation di violenza. Il Santo Padre chiede inoltre ai responsabili “che pongano fine a questi disordini” e li incoraggia affinché venga ristabilito il "rispetto della legge e del bene comune". Silvonei Protz, del nostro programma brasiliano, ha contattato l’arcivescovo di Rio de Janeiro per una testimonianza su come è stato accolto il messaggio del Papa:

R. – Qui a Rio de Janeiro il messaggio del Santo Padre è stato ricevuto molto bene. Ringrazio il Santo Padre e tutti quelli che sono con noi in questi giorni.

D. – Com’è oggi la situazione a Rio de Janeiro?

R. – In questi giorni le forze dell’ordine hanno occupato due quartieri abbastanza difficili di Rio de Janeiro, che prima erano occupati dal narcotraffico, mentre adesso sono stati occupati dalle forze di Stato, forze militari. Ora la situazione è tranquilla.

D. – Qual è la situazione della Chiesa presso queste comunità, dove sono state attuate queste misure di sicurezza?

R. – La Chiesa è loro molto vicina. Ci sono preti e comunità della Chiesa, che lavorano sempre per l’evangelizzazione, che si danno da fare per capire quello che succede. La Chiesa è molto presente ed è molto vicina al popolo.(ap)

E da oltre 30 anni, vicino al popolo e in particolare ai bambini dimenticati delle favelas di Rio de Janeiro c’è padre Renato Chiera, sacerdote italiano fidei donum, fondatore della Casa do Menor. Raggiunto telefonicamente a Rio da Alessandro Gisotti, padre Renato si sofferma sulle cause profonde di questa violenza che in questi giorni sta sconvolgendo il Brasile:

R. – Noi viviamo un clima di guerra ed è proprio guerra quella che troviamo nelle strade. Mi piacerebbe si riflettesse in Brasile – e mi pare che non si faccia – su questo: contro chi si fa questa guerra? E’ una guerra contro i giovani e gli adolescenti, che la nostra società, i nostri governi, le nostre famiglie hanno abbandonato, hanno dimenticato da anni. In fondo, i nostri figli – perché sono tutti ragazzi – hanno scelto dei capi e i capi sono i narcotrafficanti, sono più vecchi di loro e hanno tra i 25 e i 30 anni. Noi dovremmo pensare se stiamo facendo la guerra contro i nostri figli – i figli del Brasile, delle nostre favelas - che abbiamo abbandonato totalmente: sono figli senza prospettive, che non sono stati amati e in genere hanno una famiglia spaccata; sono figli che vogliono raggiungere quel benessere che hanno tutti gli altri e che la società spinge ad avere.

D. – Padre Chiera, come si è arrivati a tutto questo, a questa violenza, a Rio de Janeiro?

R. – Com’è nato tutto questo? Sono 40 anni che c’è questa situazione. L’abbandono delle famiglie, l’abbandono della società, l’abbandono dei governi ha provocato questa situazione. Essendo profondamente feriti, cosa hanno fatto? Hanno organizzato adesso, in tutto il Brasile, queste sacche di resistenza, queste sacche di violenza. Noi dobbiamo sì difenderci, ma non è sufficiente vincere una guerra qui a Rio, che tra l’altro non abbiamo vinto, perché si tratta solo di due favelas su 1080: dobbiamo riflettere su cosa sta succedendo con la nostra gioventù e con il nostro Brasile. (ap)

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