venerdì 11 dicembre 2009

Il Patriarcato Ortodosso di Mosca è pronto a sottoscrivere con la Chiesa Cattolica un documento comune per la difesa della tradizione cristiana (Asca)


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VATICANO: ORTODOSSI RUSSI PRONTI A MANIFESTO COMUNE IN DIFESA TRADIZIONE

(ASCA) - Roma, 11 dic

Il Patriarcato ortodosso di Mosca e' ''pronto'' a sottoscrivere con la Chiesa cattolica un documento comune ''per la difesa della tradizione cristiana'' - dalla difesa della vita dal concepimento alla morte naturale al sostegno della famiglia tradizionale, dalla promozione della presenza delle Chiese nella sfera pubblica alla salvaguardia dei valori cristiani dell'Europa -, simile nei contenuti e negli intenti alla 'Dichiarazione di Manhattan' sottoscritta oltreoceano da cattolici, ortodossi e protestanti per opporsi all'approvazione di ''leggi ingiuste'' da parte dello Stato: a dirlo all'ASCA e' il numero due del Dipartimento Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato ortodosso di Mosca, lo ieromonaco Philipp Ryabykh.
Il religioso aggiunge, anzi, che il Patriarcato moscovita e' ''ansioso'' di compiere un simile passo, perche' ''le due Chiese sono pronte''. L'occasione per dare avvio ad un simile 'patto', spiega, potrebbe essere ''la plenaria, prevista ai primi di febbraio a Mosca, del Comitato Consultivo Intercristiano per i Paesi dell'ex-Unione Sovietica e dell'Europa Orientale'': ''Questo e' un comitato ecumenico, pan-cristiano. In quel contesto speriamo di poter presentare una dichiarazione per la difesa della tradizione cristiana simile a quella statunitense''. La ''difesa dei valori cristiani della tradizione'' e la lotta al secolarismo e al laicismo sono da tempo temi di grande convergenza tra il Vaticano e Mosca.
La Chiesa cattolica e gli ortodossi russi hanno deciso di avviare un dialogo comune con le istituzioni europee, come previsto dall'art. 17 del Trattato di Lisbona da poco entrato in vigore.
Ma questa collaborazione potrebbe andare oltre: la 'Dichiarazione di Manhattan', lanciata nel pieno della battaglia sulla riforma della sanita' Usa voluta dal presidente Usa Barack Obama, prende infatti esplicitamente di mira quelle che chiama ''Leggi ingiuste'': ''Non acconsentiremo - si legge in quel testo - a nessun editto che obblighi noi o le istituzioni che guidiamo a compiere o a consentire aborti, ricerche distruttive dell'embrione, suicidi assistiti, eutanasie o qualsiasi altro atto che violi i principi della profonda, intrinseca ed eguale dignita' di ogni membro della famiglia umana.
Inoltre, si sappia che non ci faremo ridurre al silenzio o all'acquiescenza o alla violazione delle nostre coscienze da qualsiasi potere sulla terra, sia esso culturale o politico, indipendentemente dalle conseguenze su noi stessi''. Ryabykh spiega anche il motivo della lettera inviata dal 'ministro degli esteri' del Patriarcato di Mosca, l'arcivescovo Hilarion di Volokolamsk alla presidente della Chiesa luterana tedesca, Margot Kassmann, che annunciava l'impossibilita', da parte degli ortodossi, di continuare il dialogo tra le due Chiese ''nella stessa forma'' dopo l'elezione di una donna a capo dei protestanti di Germania e alla luce delle divergenze in campo etico che si sono ''aggravate in modo drammatico''. Una lettera decisione che ha portato i luterani tedeschi, in risposta, a cancellare le celebrazioni per i 50 anni dall'avvio del dialogo teologico con gli ortodossi. Per il vice-presidente del Dipartimento Relazioni Ecclesiastiche Esterne della Chiesa ortodossa russa, questa decisione e' la conseguenza inevitabile del ''declino'' dell'ecumenismo come e' stato praticato negli ultimi decenni: ''Per decenni - afferma Ryabykh - i tentativi dei cristiani di elaborare una posizione teologica comune non hanno avuto successo. Oggi, anche sui temi etici ci sono tensioni e disaccordi che in passato non c'erano''. ''Eutanasia, aborto, matrimoni omosessuali - prosegue -: le nuove divisioni su questi temi non permettono ai cristiani di agire assieme nelle stesse forme del passato''. Da questo punto di vista, aggiunge, un'iniziativa come la 'Dichiarazione di Manhattan' e' un ''buon segno'', perche' ''e' stata sostenuta da cattolici, ortodossi e protestanti. Oggi come oggi manca una struttura di dialogo tra le principali tradizioni cristiane con lo scopo principale di difendere la tradizione cristiana nel mondo moderno, nelle diverse societa', a livello internazionale''. Ryabykh sottolinea l'accordo ''sempre crescente'' con la Chiesa cattolica, ma ribadisce che e' ''ancora presto'' per parlare di un incontro tra papa Benedetto XVI e il Patriarca moscovita Cirillo: ''Apprezziamo l'incontro del papa con il presidente russo Medvedev - spiega - ma persistono i problemi con la Chiesa greco-cattolica in Ucraina, che continua a provare ad espandersi e a fare proselitismo.
L'incontro tra i capi delle due Chiese dovrebbe essere preparato dalle parti in modo da risolvere questi problemi, e questo e' ancora molto difficile''. La possibilita' di un incontro, conclude, e' ''in agenda'', ma ''non e' ancora fissato o in preparazione''.

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4 commenti:

euge ha detto...

Ecco questa è la dimostrazione più evidente, di come l'operato di Benedetto XVI, non solo smentisce le affermazioni di Kasper ma, si dimostri efficace nel riavvicinamento con gli ortodossi.

Piero ha detto...

E' vero che l'ecumenismo condotto direttamente da Benedetto XVI ha prodotto una accelerazione maggiore nella ricerca dell'unità rispetto ai passi del Card. Kasper, ma non dimentichiamo che gli ortodossi russi sono sempre quelli del territorio canonico: concetto che andrebbe da loro rivisto, come alcuni esponenti ortodossi ebbero a sostenere prima della morte di Alessio II.
Stiamo attenti ai facili entusiasmi, comprensibili ma non sempre opportuni.
Piero

sam ha detto...

Io invece sono entusiasta "opportune et non opportune". Anche sta foto postata da Raffealla mi entusiasma. Mi entusiasma questo Papa "Totus Tuus" di Cristo, che dolce, forte e inesorabile raggiunge in tempi mai visti risultati fino a poco tempo fa impensabili.
Oremus pro Pontifice nostro Benedicto. Dominus conservet eum, et vivificet eum, et beatum faciat eum in terra, et non tradat eum in animam inimicoruim eius. AMEN.

Anonimo ha detto...

c'è dubbio che l'asse dell'ecumenismo si sta spostando dal mondo tedesco (luterani, calvinisti, pentecostali) all'ase Mosa-Costantinopoli -Roma.

Le idee ulta progressiste di kasper, che vedono ( come molte altre Conferenze episcopali, inclusa quella italiana), che dobbiamo adeguarci allo stile protestantenelle nostre celebrazioni liturgiche, nella morale, nell'intervento sul sociale devono necessariamente cambiare rotta.

O impariamo a guardare a Oriente, alla gloriosa tradizione ortodossa in materia di liturgia e di dottrina o siamo destinati quali cattolici all'asservimento delle minoranze protestanti che già versano in grave crisi d'identità e di cui i nostri vescovi purtroppo sono grandi estimatori.