lunedì 12 aprile 2010
Il documento pubblicato oggi conferma la linea dura, di trasparenza e rigore, imposta e rivendicata da Joseph Ratzinger, quando era prefetto della CDF
Vedi anche:
Le linee guida del Vaticano per i casi di pedofilia: scheda riassuntiva (Repubblica)
Che succede, media? Siete rimasti basiti? Siete sconvolti? Vergognoso il TG1
Pedofilia, le linee guida del Vaticano. Risalgono al 2003 e vengono messe online in nome dell'assoluta trasparenza imposta dal Papa (Tgcom)
Le linee guida del Vaticano sui casi di pedofilia nel clero (risalgono al 2003!). La traduzione di Marco Tosatti
In casi gravi di pedofilia Papa può "spretare" d'ufficio. Non sarà ammesso ricorso canonico al decreto papale (Apcom)
COMUNICATO DEL VATICAN INFORMATION SERVICE (V.I.S.): NUOVO BLOG VATICANO
Pedofilia, nei casi più gravi il Papa potrà "spretare" i colpevoli senza processo canonico (Ansa)
Linee guida: denuncia alle autorità civili. Nei casi più gravi il Papa potrà ridurre il reo allo stato laicale senza processo canonico
Guide to Understanding Basic CDF Procedures concerning Sexual Abuse Allegations
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PUBBLICAZIONE
Pedofilia, guida della Santa Sede: obbligo denuncia a magistrati
Obbligo di denuncia dei preti pedofili all'autorità civile e, nei casi più gravi, un intervento diretto del Papa per ridurre i colpevoli allo stato laicale, senza processo e senza possibilità di revoca.
La Santa Sede ha pubblicato oggi sul suo sito le procedure che - afferma - sta attualmente seguendo nei casi di abusi sui minori. Il documento, in tutto un paio di pagine in inglese, è l'attuazione - ha spiegato la Sala Stampa della Santa Sede - del documento del 2001 sui 'Delicta Graviora'.
In quel testo, tuttavia, non vi era nessun riferimento alla collaborazione con le autorità civili e nemmeno a un ruolo preciso del pontefice nello spretamento dei sacerdoti predatori più spietati.
Il documento del 2001 avocava alla Congregazione per la Dottrina delle Fede le denunce per delitti di pedofilia, che fino ad allora erano state di competenza dei tribunali diocesani e dei vescovi locali.
Sempre la Sala Stampa ha riferito che, nel 2003, la Congregazione per la Dottrina della Fede si era data una sorta di regolamento interno mai finora pubblicato e che ora, nella sua sintesi divulgativa, è stato reso noto per la prima volta sul sito della Santa Sede.
La "Guida per comprendere le procedure di base della Congregazione per la Dottrina delle Fede riguardo alle denunce su abusi sessuali", così si chiama il testo che compare sul sito vaticano, conferma la linea dura, di trasparenza e rigore, imposta e rivendicata da Joseph Ratzinger, quando era prefetto di quel Dicastero Vaticano.
Contiene, infatti, una frase-chiave, mai apparsa nero su bianca su nessun documento vaticano fin qui reso pubblico: nei casi di abusi su minori da parte dei preti "si deve sempre seguire la legge civile per quanto riguarda la denuncia dei crimini alle appropriate autorità ".
Un altro punto, non contenuto nei 'Delicta graviora' , è il ricorso al verdetto del Papa nei casi particolarmente gravi, ovvero "quando un tribunale civile ha condannato un prete colpevole di abusi sessuali su minori o quando ci sono prove inconfutabili".
Le linee guida pubblicate oggi, ed anche il regolamento del 2003 a cui esse fanno riferimento, non hanno ancora il valore formale del diritto canonico. Tuttavia la Santa Sede, sempre nel testo sul sito web, ha annunciato che la Congregazione per la Dottrina della Fede si sta apprestando a fare alcune modifiche al Motu Proprio del 2001, il Sacramentorum Sanctitatis tutela (che conteneva come appendice il 'Delicta Graviora').
Vi potrebbero essere introdotte le novità pubblicate oggi: inoltre sarà sicuramente rivista la norma sulla "prescrizione" di questi delitti che, nei Delicta Graviora, era stabilita a dieci anni dopo il compimento del diciottesimo anno di età della vittima. L'idea è infatti di abolire qualsiasi prescrizione.
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6 commenti:
1) "pubblicato oggi sul suo sito le procedure che - afferma - sta attualmente seguendo": si comincia già a mettere in dubbio???? Quell' "afferma" suona tanto come un "così dicono, ma non ci crediamo molto"....
2) "è l'attuazione -del documento del 2001 In quel testo, tuttavia, non vi era nessun riferimento": ecco, mirano a confondere la gente!
Quando mai le procedure ecclesiastiche hanno avuto valore di silenzio-negazione????????
No, non mi piace proprio questo articolo, imbona la gente dell'idea di una giustizia ecclesiastica che voglia spodestare quella statale! Ma quando mai la Chiesa avrebbe il potere (cosa che parrebbe presumersi dall'articolo, con riferimento al passato), di impedire alla giustizia "ordinaria" di fare il suo corso??????? E possibile che ci sia gente che ancora creda a questo???? La Chiesa non è uno Stato in quel senso, altrimenti i preti sarebbero solo cittadini della Chiesa e non avrebbero cittadinanza nazionale????? Mah...mah....mah!
Ps. : la foto che hai scelto è troppo tenera :)
Sottolineavo giorni fa, rispondendo al sig. Bast., che se la previsione di un obbligo di denuncia alle autorità civili può avere in alcuni casi una sua utilità, non è certo decisiva. Questo documento lo conferma. Infatti i Vescovi hanno sempre avuto l'obbligo indiscusso di procedere penalmente in via canonica per i fatti di pedofilia. Se uno di essi viola quell'obbligo, tanto più violerà quello di denuncia all'autorità civile. Non ci si illuda che le norme da sole facciano la morale. E' la morale che deve fare le norme. Se non si crede più all'inferno, le norme possono fare poco. Basti pensare all'evidenza del fatto che i delitti sessuali nella società civile continuano ad aumentare (insieme con la pedofilia) nonostante il continuo aumento delle pene, perché la cultura della sessualità è al più totale sfacelo. Per colpa soprattutto di quegli stessi poteri che oggi attaccano impunemente e vergognosamente il Papa.
Per migliorare veramente le cose, che già peraltro sono molto migliorate dal 2001 (avocazione alla CDF), occorre:
1- recupero tra i Vescovi e i sacerdoti del rispetto della bimillenaria severa dottrina morale della sessualità, del peccato e dell'inferno (leggi: recupero del rispetto del Magistero Papale che è sempre stato fermo);
2- deciso rafforzamento del principio di subordinazione gerarchica, con l'esplicito potere del Papa di revocare direttamente i Vescovi con effetto immediato. Oggi questo potere è di fatto surrogato da un invito a presentare le dimissioni
Alberto
http://www.elmundo.es/elmundo/2010/04/12/internacional/1271070387.html
(siamo sempre alla stessa solfa, come fosse roba nuova!)
noto che quando si parla in positivo della normativa vaticana tutti si ricordano improvvisamente del motu proprio
...Motu Proprio del 2001, il Sacramentorum Sanctitatis tutela (che conteneva come appendice il 'Delicta Graviora')
ma guarda...finalmentente il delicta graviora è l'appendice del motu proprio di Giovanni Paolo II, quindi non una lettera segreta del cardinale Ratzinger...meglio tardi che mai
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