mercoledì 21 aprile 2010

Immigrati, il Papa: le nazioni cristiane hanno il dovere di accoglienza. Il no ad aborto e divorzio è per Malta una scelta coraggiosa (Izzo)


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Il Papa: Ho condiviso la loro sofferenza e con commozione ho pregato con le vittime degli abusi commessi da sacerdoti

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Il Papa ricorda l'incontro a Malta con le vittime di preti pedofili: servizio di Stefano Maria Paci

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Intanto Gruber smentisce la smentita: "nessuno mi ha mandato un fax e l'arcivescovo Ratzinger non si occupava dei trasferimenti"

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Il Papa: il disegno di Dio “è più grande dellle tempeste e anche dei naufragi” (AsiaNews)

Il Papa dopo incontro con le vittime: "Ho condiviso la loro sofferenza"

Il Papa: "Ho guardato ai giovani di Malta come a dei potenziali eredi dell’avventura spirituale di san Paolo, chiamati come lui a scoprire la bellezza dell’amore di Dio donatoci in Gesù Cristo; ad abbracciare il mistero della sua Croce; ad essere vincitori proprio nelle prove e nelle tribolazioni, a non avere paura delle “tempeste” della vita, e nemmeno dei naufragi, perché il disegno d’amore di Dio è più grande anche delle tempeste e dei naufragi" (Catechesi)

1200 universitari di Roma firmano una lettera di solidarietà al Papa (Izzo)

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Sorpasso cristiano in Africa (Tosatti)

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I primi cinque anni controcorrente di Papa Ratzinger: il bellissimo commento di Andrea Tornielli

Dolore e speranza come di «naufragio». Le lacrime del Papa non nascoste alle vittime (Marina Corradi)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

IMMIGRATI: PAPA, NAZIONI CRISTIANE HANNO DOVERE ACCOGLIENZA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 21 apr.

"Crocevia naturale, Malta e' al centro di rotte di migrazione: uomini e donne, come un tempo san Paolo, approdano sulle coste maltesi, talvolta spinti da condizioni di vita assai ardue, da violenze e persecuzioni, e cio' comporta, naturalmente, problemi complessi sul piano umanitario, politico e giuridico, problemi che hanno soluzioni non facili, ma da ricercare con perseveranza e tenacia, concertando gli interventi a livello internazionale".
Lo ha detto Benedetto XVI all'Udienza Generale di oggi, commentando in piazza San Pietro l'appello da lui rivolto domenica all'Unione Europea affinche' sostenga Malata nell'accogliere doverosamente gli immigrati che vi sbarcano provenientio dalle coste africane. "Cosi' - ha scandito oggi - e' bene che si faccia in tutte le Nazioni che hanno i valori cristiani nelle radici delle loro Carte Costituzionali e delle loro culture". Per Papa Ratzinger, "la sfida di coniugare nella complessita' dell'oggi la perenne validita' del Vangelo e' affascinante per tutti, ma specialmente per i giovani.
Le nuove generazioni infatti la avvertono in modo piu' forte".

© Copyright (AGI)

PAPA: SCELTA CORAGGIOSA DI MALTA IL NO A ABORTO E DIVORZIO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 21 apr.

Benedetto XVI incoraggia Malta a mantenere il suo "no" a aborto e divorzio, testimoniando di essere "una comunita' cristiana fervente e solida, che dopo duemila anni e' ancora fedele al Vangelo e si sforza di coniugarlo con le complesse questioni dell'epoca contemporanea".
"Questo - ha commentato all'Udienza Generale di oggi - naturalmente non e' sempre facile, ne' scontato, ma la gente maltese sa trovare nella visione cristiana della vita le risposte alle nuove sfide. Ne e' un segno, ad esempio, il fatto di aver mantenuto saldo il profondo rispetto per la vita non ancora nata e per la sacralita' del matrimonio, scegliendo di non introdurre l'aborto e il divorzio nell'ordinamento giuridico del Paese". "Se Malta da' il senso di una grande
famiglia, non bisogna pensare - ha aggiunto - che, a causa della sua conformazione geografica, sia una societa' "isolata" dal mondo. Non e' cosi', e lo si vede, ad esempio, dai contatti che Malta intrattiene con vari Paesi e dal fatto che in molte Nazioni si trovano sacerdoti maltesi".
Infatti, "le famiglie e le parrocchie di Malta hanno saputo educare tanti giovani al senso di Dio e della Chiesa, cosi' che molti di loro hanno risposto generosamente alla chiamata di Gesu' e sono diventati presbiteri". Nel suo discorso di oggi il Pontefice ha ricordato anche i numerosi maltesi che "hanno abbracciato l'impegno missionario ad gentes, in terre lontane, ereditando lo spirito apostolico che spingeva san Paolo a portare il Vangelo la' dove ancora non era arrivato".
"E' questo - ha spiegato - un aspetto che volentieri ho ribadito, che cioe' 'la fede si rafforza quando viene offerta agli altri'. Sul ceppo di questa fede, Malta si e' sviluppata ed ora si apre a varie realta' economiche, sociali e culturali, alle quali offre un apporto prezioso". "E' chiaro - ha aggiunto Ratzinger - che Malta ha dovuto spesso difendersi nel corso dei secoli, e lo si vede dalle sue fortificazioni.
La posizione strategica del piccolo arcipelago attirava ovviamente l'attenzione delle diverse potenze politiche e militari". Il Papa teologo ha sottolineato poi che "la vocazione piu' profonda di Malta e' quella cristiana, vale a dire la vocazione universale della pace".
"La celebre croce di Malta, che tutti associano a quella Nazione - infatti - ha sventolato tante volte in mezzo a conflitti e contese; ma, grazie a Dio, non ha mai perso il suo significato autentico e perenne: e' il segno dell'amore e della riconciliazione, e questa e' la vera vocazione dei popoli che accolgono e abbracciano il messaggio cristiano".

© Copyright (AGI)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Izzo è bravissimo, ama il Santo Padre e noi gli siamo molto grati per il suo lavoro, ma francamente non mi piace nemmeno se lo fa lui di mettere in bocca al Papa parole diverse da quelle che espressamente dice.
E' evidente che il Papa è per l'accoglienza, ma il suo messaggio è molto più intenso e composito e non nasconde le tante realtà e difficoltà in gioco.
Una delle cose stupende di questo Papa è che usa molto poco le parole abusate, strumentalizzate e banalizzate dal mondo del politically correct.
Ecco le parole complete del Santo Padre:
"Crocevia naturale, Malta è al centro di rotte di migrazione: uomini e donne, come un tempo san Paolo, approdano sulle coste maltesi, talvolta spinti da condizioni di vita assai ardue, da violenze e persecuzioni, e ciò comporta, naturalmente, problemi complessi sul piano umanitario, politico e giuridico, problemi che hanno soluzioni non facili, ma da ricercare con perseveranza e tenacia, concertando gli interventi a livello internazionale. Così è bene che si faccia in tutte le Nazioni che hanno i valori cristiani nelle radici delle loro Carte Costituzionali e delle loro culture."

Che le nazioni cristiane abbiano il dovere dell'accoglienza può anche essere un bel principio condivisibile, ma non mi pare possa rappresentare la giusta sintesi delle parole del Papa che, volendo stare alla lettera, potrebbe essere:
Le nazioni cristiane hanno il dovere di ricercare tenacemente delle soluzioni internazionali al problema delle migrazioni.

Peraltro qualcuno ritiene "accoglienza" aprire semplicemente le porte e non far niente, lasciando che milioni di persone disperate vengano in Europa senza regola e tutela alcuna. Come si vede il Papa inchioda le nazioni cristiane a una responsabilità molto più faticosa, complessa e impegnativa.