venerdì 16 luglio 2010

Fisichella:"Sono certo che la Chiesa uscirà più forte e anche più credibile da questo momento di difficoltà. Proprio perché sa riconoscere gli sbagli"


Vedi anche:

Abusi, limpido segnale della Santa Sede ma il rigoroso codice della Chiesa mai si ridurrà a «sharia» (Anzani)

Già nel 2005, appena eletto, Benedetto XVI aveva espresso il desiderio di arrivare ad una normativa organica sugli abusi (La Rocca)

Garza Medina smentisce quanto pubblicato dai media: "Nessuno degli attuali superiori dei Legionari era al corrente della doppia vita di Maciel"

Riecco La Spina con la storia della timidezza e del carisma. Peccato che il Papa "timido" sia proprio colui che più si sta dando da fare per la Chiesa

Benedetto XVI inasprisce le misure anti-abusi e cancella le inveterate omertà (Galeazzi)

Joseph Magro (una delle vittime che Benedetto XVI incontrò a Malta): "Questo Papa fa sul serio ma chi abusò di noi boicotta" (Carlucci)

Ventura non ha ben chiara la distinzione fra diritto penale e diritto canonico

Le novità introdotte nelle norme canoniche antiabusi (Tornielli)

Tolleranza zero. Ecco le nuove norme del Papa (Andrea Gagliarducci)

Un mese e mezzo è trascorso fra l'approvazione delle norme da parte del Papa e la loro pubblicazione: resistenze interne? (Corriere Canadese)

Procuratore vaticano: le norme sugli abusi, “un segnale forte”. Spiegazione di monsignor Charles Scicluna (Zenit)

Le nuove "Normae de gravioribus delictis": una linea chiara (Sir)

La rivoluzione di Benedetto XVI: il Papa mette fine all'impunità di vescovi e cardinali (Mora per El Pais)

Nuove norme antiabusi: le reazioni degli episcopati nel mondo (Asca)

Le vittime di abusi in Austria criticano le nuove norme: "La giustizia religiosa non ci interessa più". E allora che cosa si pretende?

Pedofilia, pugno duro di Papa Ratzinger (Iacopo Scaramuzzi)

Diventa legge la tolleranza zero di Benedetto XVI nella lotta agli abusi (Izzo)

Tolleranza zero anti-abusi (Galeazzi)

«Cina-Vaticano: prove tecniche di pacificazione» (Paolo D’Andrea)

Nuove norme antiabusi: il commento di John Allen

Nuove norme antiabusi: il commento di Fr. Z.

Così il Vaticano rende più severo il suo «codice penale» (Massimo Donaddio)

La pedopornografia diventa reato penale anche nella Chiesa. La pedofilia è fra i delitti gravissimi come l'eresia e lo scisma, mentre l'ordinazione delle donne è di competenza della CDF già dal 2007 (Izzo)

Polanski è libero. Per un refuso. Il grandissimo editoriale de "L'Occidentale"

Naturalmente il NYT cita solo opinioni negative, criticando tra l'altro la competenza sul reato di ordinazione femminile, il mancato obbligo di denuncia universale, la mancata eliminazione totale della prescrizione. Miracolo: finalmente hanno capito che la competenza sugli abusi è passata alla CDF solo nel 2001 :-)

La svolta del Papa: "Non indicazioni, ma norme stabili: è punto di non ritorno". Il commento audio di Gian Guido Vecchi

Modificate le norme «de gravioribus delictis». Procedure più efficaci per contribuire alla chiarezza e alla certezza del diritto (O.R.)

Mons. Fisichella: "Sono autorizzato a rendere pubblico che il Santo Padre manifesta il suo dolore e prega per Giuseppe De Carli" (Izzo)

Secondo Mons. Fellay il Papa in privato celebra la Messa tridentina! Ma i vescovi lo minacciano pesantemente (Messainlatino)

Pedofilia, Mons. Scicluna: le nuove norme "provengono dal Papa" e non decadono. C'è obblogo di obbedire alle leggi civili (Izzo)

Pubblicate le modifiche alle "Norme sui delitti più gravi". Le riflessioni di padre Lombardi e mons. Scicluna (Radio Vaticana)

Il Vaticano pubblica norme più severe contro i preti pedofili. La confidenzialità non significa nascondere qualcosa alle autorità civili (Izzo)

Don Di Noto: adesso nessuno potrà dire di non sapere. Nessuno potrà fare finta di niente. Dentro e fuori la Chiesa. Grazie, Papa Benedetto!

Introdotto il delitto di “captazione e divulgazione, commesse maliziosamente, delle confessioni sacramentali” (Bandini)

Ottima notizia: la CDF potrà indagare i cardinali sugli abusi sessuali e sui delitti gravi contro la fede...come l'eresia :-)

«Donne prete delitto gravissimo contro fede». Ma il Vaticano precisa: non può mai essere equiparato alla pedofilia

Pedofilia, Luca Volonté: il Papa conferma la tolleranza zero mentre la Svizzera libera Polanski

MODIFICHE INTRODOTTE NELLE NORMAE DE GRAVIORIBUS DELICTIS: LE NUOVE NORME E LA LETTERA DELLA CDF AI VESCOVI ED AGLI ALTRI ORDINARI E GERARCHI INTERESSATI

LE NORME DEL MOTU PROPRIO “SACRAMENTORUM SANCTITATIS TUTELA” (2001): INTRODUZIONE STORICA A CURA DELLA CDF (da leggere ed imparare!)

Breve relazione circa le modifiche introdotte nelle Normae de gravioribus delictis riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede

Pubblicate le modifiche alle "Norme sui delitti più gravi": nota di padre Lombardi (Radio Vaticana)
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Monsignor Fisichella: "Gli scandali ci rafforzeranno. Riconquisteremo anche gli Usa

"Il teologo: "L'intera società commette errori, noi però sappiamo chiedere perdono. Porterò la fede in America"

di Francesco Borgonovo

Il 30 giugno scorso monsignor Rino Fisichella - uno dei teologi più noti del mondo, già presidente della Pontificia accademia per la vita e rettore della Pontifica università lateranense - è stato nominato presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. Un compito difficile, poiché, come ha spiegato lo stesso Benedetto XVI, il consiglio dovrà «promuovere una rinnovata evangelizzazione nei Paesi dove è già risuonato il primo annuncio della fede e sono presenti Chiese di antica fondazione, ma che stanno vivendo una progressiva secolarizzazione della società e una sorta di “eclissi del senso di Dio”, che costituiscono una sfida a trovare mezzi adeguati per riproporre la perenne verità del Vangelo di Cristo». Insomma, riportare il messaggio cristiano in quei Paesi che sul cristianesimo hanno fondato la propria cultura, salvo poi farsi conquistare dalla secolarizzazione. Il compito di Fisichella è particolarmente arduo anche considerando il periodo di difficoltà che la Chiesa vive proprio in quei territori (Europa e America). Prima lo scandalo pedofilia e addirittura le richieste di dimissioni al Papa. Poi, in Italia, le vicende che hanno riguardato i rapporti di alti prelati con i poteri economici e politici (i guai del cardinale Sepe, per esempio). Abbiamo incontrato Fisichella a Polignano a Mare, piccolo e splendido paese vicino a Bari dove il monsignore era invitato per presentare il suo ultimo saggio (Identità dissolta, Mondadori) al festival culturale “Libro possibile”.

Monsignore, qual è l’obiettivo del nuovo incarico che il Papa le ha affidato pochi giorni fa?

«Penso sia una grande sfida. Quella di riprendere una visione della presenza significativa della fede in quei territori come l’America del Nord e del Sud e l’Europa che hanno perso la consapevolezza della propria identità e il senso d’appartenenza alla Chiesa. Il mio compito è recuperare i valori della fede per quei popoli che dicono d’essere cristiani ma lo hanno dimenticato o sono indifferenti di fronte alla visione della Chiesa. Oppure dicono di essere credenti ma non praticanti. In questi Paesi il progetto del cristianesimo deve tornare a un disegno unitario».

Oggi il messaggio del cristianesimo sembra patire il confronto con tanti altri messaggi che arrivano agli individui.

«Oggi ci troviamo davanti a una pluralità di messaggi. A mio avviso, però, ci avviamo verso la conclusione di un’epoca e l’apertura di una nuova era. Sappiamo quello che lasciamo ma non conosciamo ciò a cui andiamo incontro. In questo frangente assistiamo a un cambiamento paradigmatico dei concetti fondamentali che riguardano l’uomo e che si stanno tutti modificando. Quel che mi preoccupa di più è il fatto che sia venuto a modificarsi il concetto stesso di vita umana».

Questo avviene soprattutto per via dello sviluppo della scienza.

«Ci troviamo in una dimensione in cui scienza e tecnica intervengono in maniera molto forte sulla vita umana ed è inevitabile che tutto questo influenzi la concezione della vita. Il nostro compito è favorire certamente la scienza, ma anche spiegare che questa non può dare una risposta a tutti gli interrogativi presenti nella mente e nel cuore delle persone. Dobbiamo essere capaci di dare una risposta che sia anche una risposta di senso. La Chiesa ha questo compito: rispondere ai grandi interrogativi che riguardano la vita. Chi sono io, che senso ha il dolore, ma anche che senso ha amare o essere traditi. In una società come la nostra si presentano con forza tutte queste tematiche e la risposta non può venire dalla scienza».

Lei è stato amico di Oriana Fallaci. Ora si trova a dover evangelizzare quell’Occidente che alla grande toscana stava molto a cuore, come si evince dai suoi libri. Forse Oriana sarebbe felice che sia stato scelto lei per questo compito.

«Credo che Oriana - come mi hanno detto anche tanti amici comuni - sarebbe stata molto contenta. Io, però, non potrei realizzare tutto ciò che Oriana avrebbe voluto. Con lei c’era un bellissimo dialogo, ma comunque critico».

Il suo nuovo incarico arriva in un momento di grande difficoltà per la Chiesa. Gli scandali legati alla pedofilia, poi le vicende di questi giorni che riguardano alti prelati. Lei crede che ci sia un disegno contro di voi?

«Che sia un momento di difficoltà dovuto a sbagli oggettivi di molti uomini di Chiesa credo sia sotto gli occhi di tutti. Penso, però, che sia sotto gli occhi di tutti anche un altro fatto fondamentale. Ovvero che la Chiesa è capace di chiedere scusa e riconoscere i propri errori. Se si comportassero in questo modo anche tanti altri gruppi presenti nella società, probabilmente il mondo sarebbe migliore. Il problema è che solo noi ammettiamo i nostri errori rischiamo di farci carico esclusivo di problemi che non sono soltanto nostri».

Può fare un esempio?

«Prendiamo il problema della pedofilia. Sembra che riguardi solo la Chiesa, ma non è così. È un cancro della società e di una cultura che oggi prende sempre più piede. Se si considera che in Olanda fino a poco tempo fa esisteva un partito politico a favore della pedofilia, può capire a cosa mi riferisco».

Come potrà uscire la Chiesa da questo momento di difficoltà?

«Sono sicuro che la Chiesa uscirà più forte e anche più credibile da tutto questo. Proprio perché sa riconoscere gli sbagli. Papa Benedetto XVI, poi, ha indicato il cammino da seguire e la Chiesa ha davanti a sé una traiettoria che è sostenuta dall’esempio di tutti i nostri sacerdoti. In Italia ce ne sono oltre 400mila. I casi a cui abbiamo fatto riferimento riguardano circa una decina di persone. Mentre tutti gli altri sacerdoti ogni giorno ci offrono una testimonianza di santità, di carità e dedizione».

Ultima domanda, visto che sta presentando un libro. Qual è l’autore che preferisce?

«Ci sono tanti autori. Ma il libro a cui ritorno sempre e che rileggo sempre con piacere è “Il piccolo principe” di Saint-Exupery».

© Copyright Libero, 16 luglio 2010 consultabile online anche qui.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

La preoccupazione di Damian Thompson non è infondata se la reazione del mondo anglasassone e come quella del (compassatissimo???) The Times:
http://blogs.telegraph.co.uk/news/damianthompson/100047485/times-columnist-on-the-catholic-church-they-hate-women-and-gays-and-kids/
Un anticattolicesimo davvero vomitevole.
Alessia

Anonimo ha detto...

Faccio mio l'appello di Fr. Z, Raffa:
...In light of the attacks on Pope Benedict which are sure to continue in the media, I thought it would be a good idea to pray more frequently for the Holy Father and to help you remind others to do the same...
Alessia

Anonimo ha detto...

Oriana Fallaci (atea) voleva un cristianesimo essenzialmente antiislamico, per compiacere la sua nuova patria statunitense. Credo che Mons.Fisichella lo sappia e che, per questo, non debba cavalcare le stesse sue aberranti idee, per risvegliare l'identità cristiana occidentale. In 1500 anni di incontri e scontri con l'Islam, infatti, essa non è mai stata in pericolo come oggi, per colpa però della secolarizzazione relativista e materialista. La stessa che ha individuato nell'Islam il nemico numero uno (nemico dei "diritti dell'uomo", dello "spirito laico", della "modernità", del "femminismo", dai "gay" e chi più ne ha più ne metta). Ma parla a suocera perchè nuora intenda: è infatti il cattolicesimo il vero nemico e se fate attenzione, le colpe che imputa ipocritamente all'Islam sono le stesse che sui media, nella cinematografia e nei romanzi più in voga imputa alla Chiesa Cattolica. Statevi all'occhio e non fatevi prendere per i fondelli!
Marco

Raffaella ha detto...

L'assassinio di tanti sacerdoti e vescovi (ultimo Mons. Padovese) non e' un'invenzione ne' dei media ne' di Oriana Fallaci.
Dialogo si' ma nella reciprocita' e nel rispetto altrimenti diventa monologo.
R.

euge ha detto...

Concordo Raffaella!!!!

Andrea ha detto...

Come qualche giorno fa, sottolineo (con dolore) alcuni gravi errori dell'Arcivescovo:

1- la Chiesa non "chiede scusa" e non "riconosce i propri errori". Gli errori e i peccati sono di ecclesiastici e laici, non "della Chiesa". Questo equivoco si trascina almeno dalla grande richiesta di perdono RIVOLTA A DIO (non agli uomini) da G.P.II nel corso della Quaresima del Giubileo. Vedi l'articolo "Casta meretrix, ovvero doppiamente santa" del card.Biffi su "Il Timone" del genn 2007

2- egli continua a proporre lo schema "scienza sì, ma ci vuole anche...", mentre è evidente che la strage di embrioni o le armi di distruzione di massa NON sono scienza, ma tecnica criminale

3- la simpatia per la Fallaci viene (ahimè) da una comune adesione ad una mentalità "modernizzata", che va spontaneamente allo scontro con l'Islam. Ques'ultimo è certamente incapace di valorizzare l'essere umano, ma è meno pericoloso del pervertimento relativistico, come dice Marco alle 11.47

Anonimo ha detto...

Raffa, Rodari sul blog segnala ciò che compare cercando Vatican su google cerca.
Forse la Santa Sede dovrebbe darsi una mossa.
Alessia

Anonimo ha detto...

Per Euge e Raffaella: la Fallaci non ce l'aveva con i criminali che uccidono i preti in Turchia o in Egitto (entrambi paesi alleati degli USA), ma con Saddam, ad esempio, che aveva un Vice Cristiano (che prima o poi impiccheranno) e che assicurava ai cristiani pari dignità in Iraq. Non mi sono mai sognato di sostenere che gli assassini dei preti in Turchia siano men che criminali da ingabbiare vita natural durante (o peggio). Ma cerco di tenere distinte le loro colpe (e di chi li spinge - di qualsiasi religione sia) da quelle della religione islamica in quanto tale.
Era una di voi due, se non ricordo male, che notava - durante le fasi più dure dell'attuale crisi "pedofila" - che l'Islam si asteneva dall'infierire contro la Chiesa.
Marco

gemma ha detto...

"durante le fasi più dure dell'attuale crisi "pedofila" - che l'Islam si asteneva dall'infierire contro la Chiesa..."

Ad un certo punto anch'io ho fatto questo ragionamento ma poi ho anche pensato: perchè avrebbe dovuto infierire, visto che altri conducono con successo una vasta battaglia anticlericale? In fondo spesso "tra i due litiganti il terzo che sta alla finestra gode". Purroppo, è capitato sovente in questi anni che dal fronte laicista pur di ridimensionare la chiesa si sia attuato una specie di patto di non belligeranza, di disinteresse tollerante nei confronti dell'Islam e delle sue possibili ingerenze nel civile. I nemici della religione in occidente sono più spessi nemici della chiesa che non della religione in quanto tale. Si sconvolgono per un crocifisso, ne sostengono le mozioni a sfavore ma nessuno osi toccare il burqa o dire un no netto ai tentativi di legittimazione di regole della sharia per non ledere le regole del multiculturalismo. Siamo al punto che l'Islam è cultura, il cristianesimo è ingerenza religiosa da ridimensionare, le sue tradizioni zavorra. Le chiese imbrattate o il Gesù presentato in tutte le varianti fumettare sono frutto della battaglia illuminista, di libertà di protesta e di opinione, le moschee sono luoghi di rispetto. Un islamico che viene in Italia ha capito benissimo che a parte qualche intollerante, il suo culto verrà rispettato in maniera "religiosa". Il cristiano vede il proprio culto continuamente sottoposto al giudizio o al ludibrio laico in modo tutt'altro che religioso. E questo lo dico con consapevolezza, perchè conosco musulmani con cui spesso si è parlato anche di questo. Senza essere fanatici, restano perplessi di fronte al nostro tollerare come cosa normale lo sprezzo della tradizione culturale e del sacro. E temono possa contaminare nel tempo anche loro.
Mi dispiace, ma pare che senza essere integrali come la Falllaci o in linea con suoi giudizi e interpretazioni, un certo trend in occidente sia sotto gli occhi di tutti

Andrea ha detto...

Per Gemma: i "nemici della religione" che conosciamo troppo bene sono nemici non "della religione", ma del riferimento concretissimo divino-umano dato da Cristo. In altri termini, sono nemici non di "Dio" (termine che usano volentieri, in senso astratto), ma di Cristo, del Papa, della Madonna; non dell'"uomo religioso", ma dell'anima sposa dell'Uomo-Dio.
L'Islam fu da loro esaltato e utilizzato fin dagli inizi (Voltaire) per la sua forte tendenza anti-incarnazionista, e quindi neo-"spiritualista" (vedi anche arte islamica, mai figurativa)