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DE CARLI: FISICHELLA, PAPA MANIFESTA SUO DOLORE E PREGA PER LUI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 15 lug.
"Sono autorizzato a rendere pubblico che il Santo Padre manifesta il suo dolore e prega per Giuseppe De Carli".
L'arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, ha pronunciato queste a conclusione delle esequie del direttore della struttura Rai Vaticano, prima di leggere il messaggio di cordoglio del Pontefice e una lettera del segretario di Stato Tarcisio Bertone che si conclude con una invocazione al Signore affinche' i vaticanisti possano porsi al servizio della verita', come ha fatto De Carli anche in occasione di "eventi epocali" come il Grande Giubileo del 2000 e la morte di Giovanni Paolo II, ma anche il Conclave e i viaggi di Bendetto XVI.
"De Carli amava essere amico e ritrovava nell'amiciza i valori della fede cristiana", ha ricordato nell'omelia mons. Fisichella che del giornalista televisivo era stato compagno di scuola nel liceo di Lodi.
"Era centrale per lui - ha sottolineato il presule - la ricerca della volonta' di Dio sul suo progetto: nel silenzio della sua riflessione ha ricercato fino alla fine della sua esistenza la volonta' di Dio, affidandosi alla sua Misericordia. Aveva desiderato che nessuno sapesse della malattia ma era cosciente della sua gravita' e quando sono andato a trovarlo al Policlinico Gemelli volle che pregassimo insieme. Era cosciente della gravita' della sua malattia. Ho visto che trovava conforto nella preghiera".
Parlando dall'altare della chiesa di Santa Maria in Traspontina gremita di personalita' (c'erano il card. Renato Raffaele Martino, il leader Udc Pierferdinando Casini, il parlamentare Enzo Carra, il direttore dell'Osservatore Romano Giovanni Maria Vian e l'ex portavoce della Santa Sede Joaquin Navarro Valls, mentre l'attuale, padre Federico Lombardi, e quello della Cei, mons. Domenico Pompili erano tra i concelebranti insieme al vescovo ausiliare dell'Aquila D'Ercole e all'ex maestro delle cerimonie mons. Piero Marini, dai vaticanisti di tutte le testate Rai e di molte altre, dai colleghi del Tg1, con il direttore Augusto Minzolini, ma anche da semplici fedeli ed estimatori, mons. Fisichella ha ricordato l'impegno professionale di De Carli.
"Come uomo e come credente - ha detto - Giuseppe De Carli era stato sfiorato dalla vocazione sacerdotale, lambito dall'impegno politico ma ha poi trovato la sua strada quando si e' immerso nell'informazione religiosa che con caparbieta' ha voluto raggiungere e che ha poi servito con la schiettezza che caratterizza noi lodigiani che non andiamo a ricercare tante vie traverse e proprio per questo non sempre siamo capiti.
Ha voluto creare in Rai una struttra capace di una informazioen religiosa di qualita'. Non si e' improvvisato vaticanista ma si e' preparato a svolgere al meglio uno dei ruoli piu' difficili per un giornalista. E i suoi servizi rimarranno storici e saranno ancora consultati per conoscere a fondo Giovanni Paolo II e anche Benedetto XVI che aveva intervistato prima dell'elezione".
"Rimarranno nella storia - ha spiegato il presule - perche' De Carli capiva l'importanza dell'informazione religiosa e di svolgere coerentemente questo ruolo: le parole di Gesu' quello che vi dico ditelo sui tetti le ha tradotte in tante cronache dalla terrazza di Rai Vaticano, affacciata su piazza San Pietro".
Cosi' De Carli, ha concluso Fisichella, "ha reso grande servizio alla chiesa per aver comunicato al paese l'attivita' della Santa Sede e delle chiese locali. Ma ha voluto soprattutto dare voce alla Parola di Dio con l'iniziativa culminante della sua storia professionale: quella initerrotta lettura della Bibbia che riuni' nella Basilica di Santa Croce cattolici, protestanti, ebrei e non credenti".
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