lunedì 2 agosto 2010

Appello del Papa affinchè tutti gli Stati firmino contro le bombe a grappolo. L'Italia non ha ancora ratificato la Convenzione...


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Papa: tutti gli Stati firmino contro le bombe a grappolo

La Santa Sede ha sottolineato ieri un'importante data per il disarmo internazionale ed anche una propria vittoria diplomatica: l'entrata in vigore della Convenzione contro gli ordigni a grappolo, accordo per il quale il piccolo Stato pontificio si è battuto con forza.
Papa Benedetto XVI, nell'esprimere - durante l'Angelus domenicale a Castelgandolfo - la sua soddisfazione per la messa al bando di queste armi micidiali che provocano "danni inaccettabili" ai civili, ha esortato tuttavia gli Stati del mondo ad aderire alla convenzione e a proseguire "con sempre maggior vigore" su questa strada. Infatti l'entrata in vigore della Convenzione non risolve i problemi; la Santa Sede è cosciente che si tratta solo dell'inizio di nuovi, lunghi bracci di ferro. La Convenzione è stata firmata da 107 Stati, ma non da Paesi come gli Stati Uniti, la Cina, la Russia, Israele, l'India, il Pakistan, il Brasile. Tra i 107 firmatari poi, solo 37 hanno già ratificato la Convenzione. All'appello manca ancora, ad esempio, l'Italia.
È chiaro che per estirpare del tutto quello che è anche un enorme business commerciale ci vorrà del tempo, come spiega ai microfoni della Radio Vaticana il nunzio presso l'Onu di Ginevra, mons. Silvano Maria Tomasi. "I grandi, Cina, Stati Uniti e Russia, che hanno grandi stoccaggi di queste munizioni, non hanno firmato la Convenzione e non sembra che abbiano intenzione di farlo molto presto". D'altra parte, osserva il diplomatico vaticano, il fatto che l'accordo sia entrato in vigore crea pressione psicologica e "sopratutto da un punto di vista morale".
La Santa Sede, per ragioni umanitarie e etiche, è stata tra i primi Paesi a proporre il bando di tali ordigni: nel maggio del 2008, durante la Conferenza internazionale di Dublino, 107 Paesi hanno deciso di sottoscrivere la Convenzione divenuta operativa da oggi. Le bombe, o munizioni, a "grappolo" sono - come dice lo stesso nome - armi composte da molteplici parti che si sparpagliano ed esplodono a distanza. Benedetto XVI ha ricordato oggi "le numerose vittime che hanno sofferto e continuano a soffrire gravi danni fisici e morali, fino alla perdita della vita, a causa di questi insidiosi ordigni, la cui presenza sul terreno spesso ostacola a lungo la ripresa delle attività quotidiane di intere comunità".
Per questo, ha detto il pontefice, "con l'entrata in vigore della nuova Convenzione, alla cui adesione esorto tutti gli Stati, la Comunità internazionale ha dimostrato saggezza, lungimiranza e capacità nel perseguire un risultato significativo nel campo del disarmo e del diritto umanitario internazionale". Adesso, però, serve l'adesione di chi finora si è tirato fuori.

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BOMBE A GRAPPOLO: ASS.GIOVANNI XXIII, GOVERNO RATIFICHI CONVENZIONE

(ASCA) - Roma, 2 ago

In occasione dell'entrata in vigore, ieri, della Convenzione di Oslo per la messa al bando delle bombe a grappolo, ''chiediamo al governo italiano una ratifica in tempi rapidi di questo importante trattato e di farsi promotore di un analogo passo presso gli altri stati europei''. La richiesta arriva dal responsabile generale dell'associazione ''Comunita''' Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda. ''Nell'immediato - si legge in una nota - chiediamo una moratoria unilaterale sulla produzione, uso e commercio di questo sistema d'arma, in linea con i contenuti della Convenzione stessa. Le bombe a grappolo sono micidiali ordigni che rilasciano migliaia di piccole bombe che si disperdono su di un territorio molto ampio con conseguenze disastrose per molti anni. Secondo l'associazione Handicap International delle oltre 440 milioni di bombe a grappolo utilizzate dal 1965 ad oggi, circa 100 milioni giacciono sul terreno ancora inesplose. Questo trattato, firmato ad Oslo nel Dicembre 2008, grazie ad un intenso e serio lavoro della societa' civile internazionale, e' stato sottoscritto fino ad oggi da 107 paesi ma solo 37 l'hanno gia' ratificato''. ''Ci uniamo anche noi - prosegue Ramonda - al commento entusiasta del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Ban Ki - Moon: 'e' un passo fondamentale nell'agenda del disarmo mondiale' e del Santo Padre Benedetto XVI: 'con l'entrata in vigore della nuova Convenzione, alla cui adesione esorto tutti gli Stati, la Comunita' Internazionale ha dimostrato saggezza, lungimiranza e capacita' nel perseguire un risultato significativo nel campo del disarmo e del diritto umanitario internazionale'''. ''Questo successo della societa' civile organizzata fa ben sperare - conclude la nota - anche per il prossimo Trattato sul commercio delle armi (ATT), promosso dal 2003 dalla campagna Control Arms e gia' presentato alle Nazioni Unite. Questo nuovo testo richiede una regolamentazione del commercio delle armi che sia globale, vincolante e in grado di prevenire i trasferimenti internazionali di armi qualora vengano usate per commettere atrocita'''.

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Dedicato a chi pensa che in Italia si penda dalle labbra del Papa...
R.

1 commento:

laura ha detto...

L'Itala considera conquiste civili l'approvazone del testamento biologico, dell'eutanasia, dei matrimoni omosessuali e poi ora tutti vanno in vacanza. Che poi sulla terra si muoia per le armi, per gli alluvioni (Pakistan) e per la fame, non ha importanza. La sofferenza deve essere rimossa da qualunque parte venga e qualunque sia la causa. Si dà il caso però che la morte sia l'unica certezza per tutti. Come la mettiamo? Scusate l'acredine