lunedì 2 agosto 2010

Il Papa all'Angelus: acquistare un cuore saggio come i Santi" (Sir)


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Il Papa: "L’uomo stolto nella Bibbia è colui che non vuole rendersi conto, dall’esperienza delle cose visibili, che nulla dura per sempre, ma tutto passa: la giovinezza come la forza fisica, le comodità come i ruoli di potere. Far dipendere la propria vita da realtà così passeggere è, dunque, stoltezza. L’uomo che confida nel Signore, invece, non teme le avversità della vita, neppure la realtà ineludibile della morte: è l’uomo che ha acquistato "un cuore saggio", come i Santi" (Angelus)

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BENEDETTO XVI: ANGELUS, “ACQUISTARE UN CUORE SAGGIO COME I SANTI”

Un invito a non seguire l’esempio del ricco stolto del Vangelo, ma dei santi, di cui in questi giorni ricorre la memoria liturgica.
È venuto, ieri mattina, da Benedetto XVI, prima di guidare la recita dell’Angelus da Castel Gandolfo, dove si trova per un periodo di riposo. Il 31 luglio, ha ricordato, “abbiamo ricordato sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù”, che “si convertì leggendo la vita di Gesù e di santi durante una lunga degenza causata da una ferita subita in battaglia”. Il 1° agosto viene ricordato “sant’Alfonso Maria de’ Liguori, fondatore dei Redentoristi”, che “ebbe la consapevolezza che Dio vuole tutti santi, ciascuno secondo il proprio stato naturalmente”. In questa settimana la liturgia propone, poi, sant’Eusebio, primo vescovo del Piemonte, e la figura di san Giovanni Maria Vianney, il curato d’Ars, alla cui intercessione il Papa ha affidato nuovamente tutti i pastori della Chiesa. Impegno comune di questi santi è stato “quello di salvare le anime e di servire la Chiesa con i rispettivi carismi, contribuendo a rinnovarla e ad arricchirla”. Questi uomini “hanno acquistato ‘un cuore saggio’, accumulando ciò che non si corrompe e scartando quanto è irrimediabilmente mutevole nel tempo: il potere, la ricchezza e gli effimeri piaceri. Scegliendo Dio hanno posseduto ogni cosa necessaria, pregustando fin dalla vita terrena l’eternità”.
Commentando il Vangelo domenicale, Benedetto XVI ha sottolineato come Gesù metta in guardia “dalla brama dei beni terreni con la parabola del ricco stolto, il quale, avendo accumulato per sé un abbondante raccolto”, s’illude persino “di poter allontanare la morte”. L’uomo stolto nella Bibbia, ha spiegato, “è colui che non vuole rendersi conto, dall’esperienza delle cose visibili, che nulla dura per sempre, ma tutto passa: la giovinezza come la forza fisica, le comodità come i ruoli di potere. Far dipendere la propria vita da realtà così passeggere è, dunque, stoltezza”. L’uomo che confida nel Signore, invece, “non teme le avversità della vita, neppure la realtà ineludibile della morte: è l’uomo che ha acquistato ‘un cuore saggio’, come i santi”. Infine, il Papa ha ricordato altre ricorrenze significative: oggi 2 agosto si potrà “lucrare l’indulgenza detta della Porziuncola o ‘il Perdono di Assisi’, che san Francesco ottenne, nel 1216, dal papa Onorio III; giovedì 5 agosto, commemorando la dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore, onoreremo la Madre di Dio acclamata con questo titolo nel Concilio di Efeso del 431, e venerdì prossimo, anniversario della morte di papa Paolo VI, celebreremo la festa della Trasfigurazione del Signore. La data del 6 agosto, considerata il culmine della luce estiva, fu scelta per significare che lo splendore del Volto di Cristo illumina il mondo intero”.

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