venerdì 27 agosto 2010

Il carisma di Agostino in Vaticano (Nicola Gori)


Vedi anche:

A lezione dal prof. Ratzinger (Galeazzi)

Agostino e il vescovo di Milano. L'ex nemico di Ambrogio (Inos Biffi)

Italia e Francia gemelle identiche. Ti chiami Ratzinger? Fuori dalla Sapienza! Sei un Papa tedesco? Non hai diritto di parlare!

La Chiesa celebra la memoria liturgica di Santa Monica, madre di Sant'Agostino (Radio Vaticana)

Il testo integrale dell'intervista di Mons. Marchetto a I.Media: la Chiesa non è di destra nè di sinistra

Inizia oggi il tradizionale seminario estivo degli ex allievi di Benedetto XVI (Sir)

I media francesi riportano con enfasi le offese di Minc al Papa. Tacciono quelli italiani (tranne il Velino) e la Santa Sede dorme

Non ci sono pass per assistere alla Messa del Papa? Sedici famiglie si accampano nella speranza di vedere il Santo Padre

Santa Sede. Messaggio per la fine del Ramadan: cristiani e musulmani insieme contro le violenze interreligiose

I Cattolici francesi insorgono contro le frasi razziste di Minc contro il Papa. E la Santa Sede? Che fa? Tace come al solito?

Il consigliere di Sarkozy contro il Papa ed altri 82 milioni di tedeschi. La Santa Sede convochi all'istante l'ambasciatore e/o richiami il Nunzio

Mons. Marchetto: Basta appiccicare etichette al Papa (Bandini). Benedetto è stato insultato perchè tedesco

Mons. Marchetto: La Chiesa non è nè di destra nè di sinistra e nel deplorare le espulsioni dei rom non intende entrare nelle discussioni politiche

Inizia l'incontro del Papa con i suoi ex allievi sull'interpretazione del Concilio Vaticano II (Rome Reports)

Il Papa: Madre Teresa, dono inestimabile (Cardinale)

L'otto per mille si allarga. Restano fuori i musulmani (Vecchi)

Madre Teresa...chi? (Tosatti)

L’ermeneutica del Vaticano II al centro dell’incontro del Papa con i suoi ex allievi (Radio Vaticana)

I vescovi cattolici inglesi tirino fuori un pò di coraggio imparando dal Santo Padre

Mons. Franco: In ogni Gmg viene meno il mito che i giovani non vogliono saperne di Cristo né della Chiesa (Sir)

Dal Papa la ricetta anticrisi. Ettore Gotti Tedeschi: «Nella Caritas in Veritate c'è scritto cosa fare»

Gotti Tedeschi: educhiamo al “perché” delle cose invece di seguire alchimie finanziarie (Sussidiario)

Madre Teresa e la fame più difficile. Nel centenario della sua nascita non fermiamoci all'icona (Fazzini)

Dal 27 al 30 agosto 2010 si riunisce il "Ratzinger Schulerkreis" sul Concilio Vaticano II (Izzo)

Il professor Ratzinger torna a scuola (Magister)

Inizia l'incontro degli ex alunni di Joseph Ratzinger (Zenit)

Cento anni fa nasceva Madre Teresa. Il Papa: ''Modello di virtù cristiane'' (Adnkronos)

I sacramenti dell'iniziazione cristiana in Oriente (Manuel Nin)

Osservatore Romano: gli Orientali danno l'Eucarestia con il Battesimo (Izzo)

Sul concilio Vaticano II l'incontro degli ex allievi del Papa. Da venerdì 27 a lunedì 30 a Castel Gandolfo (Osservatore Romano)

La biografia di Madre Teresa (Rome Reports)

Il Papa: "Confido nel fatto che quest'anno sarà per la Chiesa e per il mondo un'occasione di gratitudine fervente verso Dio per il dono inestimabile che Madre Teresa è stata nel corso della sua vita e che continua a essere attraverso l'opera amorevole e instancabile che svolgete voi, sue figlie spirituali" (Messaggio)

La conoscenza di Dio e l'incontro con Dio: due bellissimi paragrafi delle Confessioni di Sant'Agostino

Sogli benedetti. Viaggio fra i nomi scelti dai Pontefici (Baldacci)

Il Papa: Madre Teresa è stata un dono inestimabile per la Chiesa e per il Mondo (Izzo)

Un santo per amico. Agostino, compagno di viaggio di Benedetto XVI (Corradi)

Tutti gli schiaffi a Papa Benedetto. Stralci dal capitolo conclusivo di "Attacco a Ratzinger" di Tornielli e Rodari (Il Foglio)

Ecco perché gli attacchi non cesseranno: E attenti all'Inghilterra. Il vaticanista irlandese O' Connell recensisce il libro di Rodari e Tornielli

Mons. Fellay: i colloqui fra i Lefebvriani e la Santa Sede vanno avanti (Izzo)

De Rita: Cattolici senza rappresentanza politica (Politi)

In preghiera dal Papa un anno dopo la tragedia (Repubblica)

Mons. Fellay smentisce mons. Williamson: pettegolezzi e dicerie (Messainlatino)

Nuovo istituto tradizionale in Brasile (Messainlatino)

I vaticanisti Andrea Tornielli e Paolo Rodari denunciano: il Papa è sotto attacco perchè vuole cambiamenti (Izzo)

I tre nemici del Papa. "Attacco a Ratzinger" di Paolo Rodari e Andrea Tornielli (Massimo Introvigne)

George Weigel sul viaggio del Papa in UK: quando il compromesso vince sulla tradizione apostolica. Il declino della chiesa anglicana
__________________________________________

A colloquio con padre Gioele Schiavella

Il carisma di Agostino in Vaticano

di Nicola Gori

Nel loro saio nero, con il lungo cappuccio e la cintura di cuoio in vita che quasi tocca terra, i religiosi agostiniani percorrono ogni giorno le strade del Vaticano con una familiarità radicata in quasi otto secoli di storia. Tanti ne sono passati da quando nel 1352 vennero chiamati da Clemente vi a prestare servizio nella sagrestia pontificia.
La loro presenza nella parrocchia di Sant'Anna è invece relativamente più recente. Risale al 1929. Pio XI, infatti, affidò loro la cura pastorale della comunità vaticana. Da quell'anno cinque parroci si sono succeduti alla guida della parrocchia: padre Agostino Ruelli (1929-1931), a cui seguì padre Nicola Fattorini (1931-1961), quindi padre Davide Falcioni (1961-1991). Penultimo in ordine di tempo è stato padre Gioele Schiavella, entrato tra gli agostiniani nel 1933, ordinato sacerdote nel 1940, per trent'anni docente di teologia morale all'Agostinianum e al Marianum e già vicario generale dell'ordine. È stato parroco dal 1991 al 2006, anno in cui gli è succeduto padre Bruno Silvestrini. In occasione della memoria liturgica di sant'Agostino, padre Schiavella ripercorre la storia della presenza dell'ordine in Vaticano e rilancia l'attualità del messaggio del vescovo di Ippona.

Da quando gli agostiniani sono presenti nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano?

La loro presenza risale al 30 maggio 1929, quando Pio xi, con la Costituzione apostolica Ex Lateranensi pacto, istituì la pontificia parrocchia e l'affidò alle loro cure pastorali. Il 7 giugno successivo venne nominato il primo parroco, padre Ruelli. Il servizio pastorale iniziò il 18 agosto, in quella che fino ad allora era la chiesa appartenente alla confraternita dei Palafrenieri. Dato che a quel tempo gli agostiniani officiavano anche la parrocchia di San Tommaso da Villanova in Castel Gandolfo, Pio XI decise di affidare quest'ultima ai salesiani. Sempre per volere di Papa Ratti, il sacrista pontificio - che fino al 1929 era anche parroco dei Sacri Palazzi - venne nominato vicario generale del Papa per la Città del Vaticano "con le necessarie facoltà, anche per il tempo della Sede vacante", come recitava la Ex Lateranensi pacto.

Che compiti svolgeva il sacrista pontificio?

Per comprendere l'importanza del suo ruolo occorre risalire al 1352, quando Clemente VI ne determinò le funzioni, decidendo di sceglierlo tra gli agostiniani. Egli era custode del sacrario, bibliotecario e confessore del Papa. L'incarico di bibliotecario, durante il pontificato di Sisto IV, venne affidato a una persona distinta dal sacrista. Alessandro VI, con una bolla del 15 ottobre 1497, confermò che l'ufficio di sacrista in perpetuo dovesse essere assegnato a un agostiniano. Molti furono i sacristi che si distinsero per santità e dottrina, tra i quali Angelo Rocca, che sotto il pontificato di Paolo V istituì la prima biblioteca pubblica di Roma, l'Angelica, con sede nel convento di Sant'Agostino.

Fino a quando fu in vigore questa carica?

Il sacrista pontificio mantenne questi incarichi fino al 1968, quando Paolo VI abolì il titolo di prefetto del sacrario apostolico e lo cambiò in vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano. Il sacrista pontificio conservò questo incarico fino al 1991. L'ultimo agostiniano a ricoprirlo fu il vescovo Pietro Canisio van Lierde. Nel 1991, infatti, Giovanni Paolo II decise di affidare la cura pastorale della Città del Vaticano, in qualità di vicario generale, al cardinale arciprete pro tempore della basilica Vaticana. Papa Wojtyla confermò che gli agostiniani rimanessero presenti in Vaticano nella parrocchia di Sant'Anna e nella sagrestia pontificia, con il compito anche di custodi del sacrario.

In che modo vivete oggi il carisma di sant'Agostino nella vita comunitaria e nel servizio pastorale in Vaticano?

L'amore per Agostino è al centro della vita cristiana, come è stato al centro della vita di Cristo, ed è l'essenza del suo messaggio. Non c'è nulla di più importante dell'amore nella vita di una persona, nulla di più gradito che si possa ricevere. Inoltre l'amore è alla base della scelta esistenziale. Per questi motivi, l'idea madre della spiritualità agostiniana è la costruzione della comunità. D'altra parte, la realizzazione di rapporti amichevoli è l'aspirazione di ogni comunità, sia familiare che civile. La peculiarità della comunità religiosa è determinata dal fatto che le persone che la compongono hanno scelto volontariamente di vivere insieme in Deum, nel cammino verso Dio, come sottolinea il primo capitolo della Regola scritta da Agostino: "Vivete unanimi e concordi e onorate in voi stessi Dio di cui siete fatti tempio".

Che cosa significa in termini pratici?

Quando si dice onorate Dio, viene spontaneo il pensiero a una cerimonia liturgica o alla preghiera personale. Per Agostino significa invece amare il fratello nella vita in comune, e il motivo è chiaro: l'amore è l'essenza di ogni culto a Dio e l'amore al prossimo dimostra concretamente se amiamo veramente Dio. L'umiltà è la condizione indispensabile per la costruzione della comunità, poiché solo l'umiltà consente di aprirsi agli altri. L'orgoglio, secondo il testo della Regola, è dannoso per due motivi: perché è un vizio in sé e si insidia nelle opere buone per farle perire.

Nella catechesi dell'udienza generale di mercoledì scorso Benedetto XVI, citando il vescovo di Ippona, ha invitato i cristiani a ricercare la verità e a non temerla. Che cosa ci insegna in proposito sant'Agostino?

Per Agostino la ricerca della verità fu essenziale. Come cercarla? Sotto la guida dell'autorità o sotto la guida della scienza? Questi gli interrogativi che si pose. La scienza gli apparve la via più idonea. "Volevo raggiungere - confidava - la stessa certezza con cui ero certo che 3 più 7 fanno 10. Volevo comprendere allo stesso modo anche le altre verità, sia le corporee non sottoposte ai miei sensi, che le spirituali". La ricerca della verità sostanzialmente era la conoscenza di Dio e di se stesso: "Che vuoi conoscere?" s'interroga nei Soliloqui, e risponde: "Desidero avere la scienza di Dio e dell'anima. E nulla più? Proprio nulla". Il problema del dilemma tra autorità e fede lo risolse convincendosi che per conoscere la verità occorrevano la fede e la scienza. La conversione esigeva anche un cambiamento di vita, mediante il rifiuto e il rigetto delle vecchie abitudini. Determinante per la ricerca di Dio e di sé fu la purificazione del cuore con il passaggio dall'amore delle cose vane che rendono vano l'uomo all'amore per i beni eterni. Per molti anni, forse per tutta la vita, rimase nel cuore di Agostino un grande rammarico: il rimpianto degli anni trascorsi lontano da Dio, che egli ricorda nelle Confessioni con espressioni inimitabili: "Tardi ti ho amato, bellezza così antica e così nuova...".

Qual è l'attualità del messaggio del dottore della Chiesa?

Benedetto XVI ha riconosciuto che Agostino ha lasciato un'impronta profondissima nella vita culturale dell'Occidente e di tutto il mondo. Si potrebbe affermare che tutte le strade della cultura latina portano a Ippona, dove egli era vescovo. Di rado una civiltà ha trovato uno spirito così grande che sapesse accoglierne i valori ed esaltarne l'intrinseca ricchezza. Paolo vi giunse ad affermare che tutto il pensiero dell'antichità confluisce nella sua opera e da essa derivano correnti di pensiero che pervadono la tradizione culturale dei secoli successivi. Nessuno come Agostino - scriveva tra l'altro Paolo vi - ha tracciato l'itinerario che dagli infimi livelli della vita giunge alla rinascita nell'innocenza cristiana; nessuno prima di lui ha descritto la storia dell'io in termini più sinceri, più drammatici.

(©L'Osservatore Romano - 28 agosto 2010)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Visto stasera per caso mentre ero a caccia di "Caravaggi": domani sera Mons. Marchetto presiede il pontificale alla Parrocchia di S. Agostino di Roma.
Peccato che devo ripartire domani pomeriggio dalla Capitale x tornare a casa.