domenica 5 settembre 2010

Tarquinio durissimo: Rispetto per i giovani. E per ciò che il Papa dice. Ai giornalisti: comprensione del testo, colleghi!


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Rispetto per i giovani E per ciò che il Papa dice

Per fare cronaca non basta saper scrivere, bisognerebbe saper leggere. Leggere quel che davvero è scritto, non ciò che ci piacerebbe fosse scritto. Magari per 'fare titolo'.
E prima ancora per sparare delle belle virgolette: ipse dixit, l’ha detto proprio lui e proprio in quei termini testuali. Peccato che a volte queste virgolette siano un colpo di pennarello per conferire (falsa) autorevolezza a parole mai dette da alcuno. Com’è successo ieri addirittura al Papa e al suo Messaggio per la XXVI Gmg dell’anno prossimo a Madrid.
Benedetto XVI accenna alla «domanda del posto di lavoro» e di un «terreno sicuro sotto i piedi».
Sottolinea che «è un problema grande e pressante» e aggiunge che « allo stesso tempo la gioventù rimane comunque l’età in cui si è alla ricerca della vita più grande».
Allo stesso tempo. Tra virgolette.
Poi apriamo i quotidiani e restiamo storditi. Un giornale romano fa dire al Papa, nel titolo, tra virgolette: «Il posto fisso non fa la felicità, meglio credere in Dio».
Chiaro? Dio contrapposto al posto di lavoro, e quel «meglio» al posto di «allo stesso tempo». Una manipolazione pesante.
Un altro quotidiano romano, nell’attacco del suo vaticanista, mette tra virgolette parole che il Papa non ha mai scritto: «I giovani, prima di pensare al posto di lavoro fisso, è bene che riscoprano la fede in Dio e i valori del Vangelo».
Nel titolo, altre virgolette di fantasia: «La fede viene prima del posto fisso». Significativa anche la scelta del principale quotidiano milanese. Titolo, senza virgolette: «Il Papa ai ragazzi: il posto fisso non è tutto, cercate Dio». Il lavoro come «problema grande e pressante» scompare.
E il Messaggio viene spacciato come un invito alla precarietà.
Packard più di mezzo secolo fa denunciava i «persuasori occulti». Oggi è l’epoca dei dissuasori palesi, che magari sanno scrivere meglio di chiunque altro, ma hanno dei problemi con la lettura.
Come certi studenti delle medie: la comprensione del testo, colleghi. E rispetto: dei giovani, delle loro attese, della loro intelligenza e – se non vi dispiace – di ciò che il Papa in un mondo sufficiente e ostile sa dire loro. (mt)

© Copyright Avvenire, 5 settembre 2010

9 commenti:

mariateresa ha detto...

cari e care manca la onestà interiore. E' tutto lì e non è poco.
A volte confesso che viene voglia di smettere di leggere qualsiasi cosa che una perchè alla manipolazione deve pur esserci un limite.Il problema però è che questa manipolazione non è cominciata con questo discorso, mi rivolgo a Tarquinio.
Appena eletto, anzi appena voltate le spalle per rientrare dalla Loggia delle benedizioni è stato un continuo.
Se c'è un uomo che parla chiaramente questo è Benedetto XVI,
Non è lui che deve dare una smussatina alle frasi e una raddrizzata ai congiuntivi.
Sono altri che dovrebbero vergognarsi quando si guardano allo specchio.Sarebbe ora che si aprisse un franco dibattito aperto fra giornalisti. Magari cominciando con quelli delle agenzie che o traducono male o sintetizzano peggio.(si dice così: sintetizzano, quando ero più giovane si diceva "sparare balle")

gemma ha detto...

troppo belline le scimmiette per rappresentare alcuni :)

sonny ha detto...

Deliziose le tre scimmiette. Vista la mia performance mattutina scelgo quella centrale.

Raffaella ha detto...

aahhahahahaha
Sonny, guarda che hai fatto benissimo a dire le tue impressioni.
:-))

gemma ha detto...

guarda sonny che da qualche altra parte scherzavo :) come va l'emicrania?

sonny ha detto...

Lo so che scherzavi Gemma.....!
Comunque ora tutto ok!

Anonimo ha detto...

ma che bello il siparietto tra le quattro amiche!

Anonimo ha detto...

E perchè mai per essere un buon cattolico uno dovrebbe glorificare al cultura del "posto fisso". Il nostro ideale adesso è l'impiegato pubblico inamovibile per legge? Oppure siamo anche noi marxisti e per definizione chi crea una azienda, magari piccola, è automaticamente un negriero sfruttatore cui bisogna impedire di valutare quanti e QUALI impiegati/operai avere?

Io preferisco responsabilità personale e libertà di cambiare lavoro se voglio e se mi assumono, e libertà di gestire l'azienda se ne creo una. Lavoro non l'ho mai avuto da sindacalisti, sociologi e politicanti, ma da imprenditori seri, gente che si alza la mattina presto e pensa a come fare un buon prodotto per pagare bollette, tasse, stipendi, fornitori e banche e guadagnare se ne resta, gente che non può mandare "il certificato" se ha la febbre, vera o finta.

A cosa ha condotto tutto questa legislazione semi-comunista che paralizza le aziende VERE(non la FIAT e gli altri colossi del laicismo miliardario, che producono schifezze e sono sempre in rosso che tanto paga pantalone con la cassa integrazione: guadagni loro, perdite a carico del contribuente, e quindi giù ad assumere migliaia di operai non necessari per far contenta la CGIL e - un tempo - il PCI)? Abbiamo ottenuto che l'Italia non da lavoro a nessuno, solo a chi fa parte della mafia sindacale, le aziende restano piccole perchè lo stato le soffoca e tutto per garantire il "posto fisso".

Si cerca il posto fisso perchè in un paese dove l'economia è praticamente gestita dallo stato ed è più MOLTO più facile divorziare dalla moglie o ammazzare il bimbo in grembo che licenziare un parassita, il lavoro semplicemente, non ci può essere, perchè non c'è morale ne legge giusta. Se si perde il posto, non lo si ritrova, perchè le aziende hanno difficoltà ad assumere grazie allo stato padrone che succhia tutto per mantenere le sue grasse burocrazie improduttive e i sindacati. Il posto fisso era il mito sovietico, ed è ora il nostro perchè non abbiamo più ne vera libertà, ne vera moralità, ne speranza. Da qui zero figli, zero futuro, zero responsabilità, tanto ci deve pensare "lo Stato".

Manuela ha detto...

Ieri ero a cena con amici, uno di loro ha tirato fuori la presunta frase del Papa sghignazzando. Gli ho chiesto se aveva letto il discorso. Mi ha risposto di no... allora ho fatto notare che basandosi sul titolo di un giornale non poteva di certo avere un giudizio corretto e ho invitato tutti a leggere sempre le fonti, per poter avere padronanza delle cose e giudicare con cognizione di causa. Mi hanno aggredito accusandomi di superbia..... mah