venerdì 29 ottobre 2010

Gli eccessi della tv. Rai, ancora uno scivolone. Umberto Folena e Massimo Iondini analizzano tutte le cadute di stile. NON UNA PAROLA sul trattamento riservato dalla Sciarelli a Benedetto XVI. Eppure in un'altra occasione...

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Leggiamo e poi commentiamo:

GLI ECCESSI DELLA TV

Rai, ancora uno scivolone

Umberto Folena e Massimo Iondini

Mercoledì scorso, Rai3, ore 20. Brodino, cotoletta e televisione nel tinello di milioni di italiani. Il giochino di Blob, fatto di abbinamenti stridenti dall’effetto comico e amarognolo, è noto. Talvolta è facile e palese, ad esempio quando alterna l’annuncio del confronto tra due politici rissosi, che notoriamente non se le mandano a dire, con i guantoni di Rocky e Ivan Drago, guerra fredda riscaldata sul duplice ring, quello del film, quello dello studio televisivo. Ma poi, alle 20.10, il giochino si fa al tempo stesso più colto, raffinato, violento. E insopportabilmente blasfemo.

Un estenuante e ballonzolante piano sequenza s’insinua tra camerini e studi del Grande Fratello; clima sovraeccitato, sorrisi esagerati, strilli e urletti, il trionfo dell’ipocrisia pacchiana; ma il sonoro è la voce di un attore (chi? da quale film? Blob non può rivelarlo, per non rovinare il giochino) con una lunga serie di invettive – ciascuna ha per inizio fuck, che non ha bisogno di traduzione – contro tutti: russi mafiosi, agenti di borsa, ebrei ortodossi, portoricani e dominicani, italiani dai capelli impomatati, negri di Harlem che non passano mai la palla, signore-bene, poliziotti corrotti e poi... ecco, poi anche i preti pedofili, la Chiesa pavida che li difenderebbe e lo stesso Gesù Cristo: «Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville».

Il contrasto tra immagini finte e luccicanti e frasi disperate è potente, non da minestrina, ma da amaro centerbe. Ti inchioda alla poltrona. Ma sono le 20.10, fascia protetta. L’invettiva è sottratta al contesto che le dava senso, perfino un senso paradossalmente "cristiano": nel film La 25ª ora di Spike Lee, Monty, interpretato da Edward Norton, sta parlando a se stesso davanti allo specchio di un bagno dove qualcuno ha scritto "fuck", e sfoga la sua rabbia, la sua disperazione, il suo grido... terminando con se stesso, maledicendo se stesso, perché in realtà è con la sua persona irrisolta che ce l’ha, è con se stesso che è chiamato a fare pace e quel Dio insultato è in realtà un Dio da cui non si sente ascoltato.

Ma il giochino di Blob consiste nel togliere un oggetto dal suo contesto collocandolo in un contesto del tutto estraneo. Chi è maturo e conosce bene il film forse apprezza, cento volte forse; tutti gli altri – diciamo 99 telespettatori su 100? – restano straniti, disturbati, offesi; bambini e ragazzi ricevono l’ennesima pessima lezione da un soggetto autorevole, qual è la televisione nelle case di innumerevoli italiani, nonostante anni e anni di dimostrazioni di inaffidabilità.

Questo è successo mercoledì sera non doveva accadere. Non doveva in assoluto, ma in particolare su una rete del servizio pubblico. Per portare fino in fondo un raffinato giochino intellettuale, Blob non si è minimamente preoccupato di rispettare le regole, alle quali evidentemente si sente geneticamente superiore. Le regole della fascia protetta. Le regole del buon gusto e del buon senso, la regola che ti dice: rispetta sempre la sensibilità della gente, non offenderla mai gratuitamente; perché si sa che la quasi interezza del pubblico, a quell’ora, non può possedere l’abilità critica per decodificare il giochino. Blob ha peccato di autocompiacimento («Oh, quanto siamo raffinati!») fregandosene dei destinatari della comunicazione, errore da principianti. Avrà buon gioco a replicare che il problema non è suo, ma di chi si sente offeso; e sarà un’ipocrisia che si aggiungerà all’altra, quella pacchiana del Grande Fratello, dove viene costruita una comunità di esibizionisti invitata a collaborare e fare amicizia, mentre l’obiettivo di ciascuno è far fuori tutti gli altri.

Blob – a sua volta una citazione da Blob fluido mortale, film del 1958 con remake del 1988 – potrebbe essere uno dei programmi più educativi della Rai. Forte della sua ispirazione colta – il situazionismo di Guy Debord e il suo La civiltà dello spettacolo, libro-bandiera di 40 anni fa – potrebbe smascherare con l’arma disarmata del sorriso ipocrisie, incongruenze, vanità, egocentrismi, sciocchezze, storture e brutture della televisione, educando per contrasto al bello e all’intelligente. Mercoledì sera l’ha fatta fuori del vaso. Non ha compreso che chiunque deve porsi un limite. Chiedere scusa sarebbe il minimo. Non lo farà, purtroppo, per l’eccessiva considerazione che ha di sé. Umberto Folena

BORGOMEO (AIART): ADESSO QUALCUNO DEVE PAGARE
Questa tv pubblica dà sempre più l’idea di un’Italia allo sbando, con il suo quotidiano regredire rispetto ai naturali argini del buon senso e del buon gusto». È rammaricato e indignato Luca Borgomeo, il presidente dell’Aiart, associazione di telespettatori cattolici, all’indomani del grave episodio che ha visto protagonista "matrigna" Rai (nella fattispecie Raitre con il suo Blob), l’altra sera alle otto, quando molte famiglie italiane, genitori e figli, all’ora di cena hanno probabilmente il televisore acceso.

«Sul nostro sito – sbotta Borgomeo –, non senza disagio, abbiamo riportato testualmente le scurrili frasi trasmesse, che offendono i fedeli, la Chiesa e Gesù Cristo stesso. Stavolta non ci sono davvero parole. È un episodio intollerabile, perché coinvolge la tv pubblica, quella pagata col canone dai cittadini. Naturalmente l’Aiart si riserva di denunciare all’Autorità giudiziaria questa blasfema offesa ai sentimenti religiosi dei cittadini italiani e invita l’Authority per le Garanzie nelle comunicazioni, la Presidenza Rai e la Commissione di Vigilanza Parlamentare sulla Rai, a intervenire con urgenza, comminando sanzioni adeguate alla Rai, anche se le multe, alla fine, finiscono per pagarle i telespettatori-contribuenti». Borgomeo ricorda poi che oltre all’articolo 21 della Costituzione (che vieta «le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume»), «è il Codice Penale a vietare trasmissioni oscene, prevedendo sanzioni per i trasgressori». «Ma se le multe – sbotta – non le pagano i diretti responsabili, si sprofonda nell’impunità più totale. Un vero invito a trasgredire. E non si dica che siamo di fronte a satira o a liberali provocazioni. Magari! Qui siamo soltanto di fronte alla pura volgarità, alla mancanza di coscienza civile e di rispetto per i cittadini. Prima offesi e poi, in quanto contribuenti, costretti a pagare». Massimo Iondini

BLOB (27 OTTOBRE)
Sono circa le 20.11 di mercoledì sera. Su Raitre da Blob arriva un pugno nello stomaco ai telespettatori. Sul video scorrono le immagini di una puntata del Grande fratello ma l’audio è un durissimo monologo con ingiurie e bestemmie. Nessuno spiega da dove arrivino quelle parole. Nemmeno una scritta in sovraimpressione. Sono frasi e bestemmie contenute in un folle monologo del film La 25ª ora di Spike Lee. Frasi irripetibili sulla Chiesa, sui preti e persino su Gesù Cristo, oltre a una serie di insulti razzisti orrendi. Il tutto in prima serata, in piena fascia protetta e sul terzo canale del servizio pubblico. Non è la prima volta che la provocatoria striscia quotidiana di Raitre fa scandalo, ma stavolta ha passato il segno. Non c’è appello al diritto di satira che possa obiettivamente giustificare simili «trovate».

TERRA RIBELLE (26 OTTOBRE)
Raiuno, 26 ottobre, prima serata. La serie tv Terra ribelle firmata da Cinzia Th Torrini da qualche puntata appassiona quasi 7 milioni di casalinghe, abbagliate da un feuilletton romantico e banale al confronto del quale Elisa di Rivombrosa sembrava un capolavoro di Bergman. Quando all’improvviso, tra butteri maremmani e perfide contesse vengono piazzate ben due dettagliate scene di sesso bollente e uno stupro violento. Il tutto in piena fascia protetta, come protesta il Moige, alla faccia dei minori che magari pensavano di vedere un western all’italiana. L’associazione genitori denduncia anche la totale assenza di bollini rossi che almeno preavvertano le famiglie a casa. E in Rai che fanno? Il giorno dopo annunciano trionfanti l’ennesimo, triste, trionfo dell’auditel.

CHI L'HA VISTO (6 OTTOBRE)
Il 6 ottobre l’orrore va in onda in diretta su Rai3 in prima serata a Chi l’ha visto?. Mentre la mamma di Sarah Scazzi è in collegamento dal salotto dello zio della ragazza scomparsa, Federica Sciarelli legge un’agenzia stampa in cui si parla del ritrovamento di un cadavere. La giornalista annuncia così in diretta alla madre attonita l’uccisione della figlia, insistendo poi nei particolari terribili che emergeono dall’interrogatorio dello zio Michele Misseri. L’audience schizza alle stelle e apre la strada a un tele-cannibalismo ansioso di particolari macabri e morbosi: da quel momento ci si tuffano tutti, a partire dalle star del servizio pubblico: da Porta a porta a L’Arena, seguiti a ruota dai programmi-contenitore delle tv private per non parlare dei tg. Per fortuna qualcuno (come Matrix) dando spazio ad altri toni.

© Copyright Avvenire, 29 ottobre 2010 consultabile online anche qui.

E il Papa? Possibile che nemmeno Avvenire sia in grado di scrivere una sola parola (UNA!) a tutela del Santo Padre?
Cadono le braccia...sempre di piu'!
Eppure in un'altra occasione Avvenire disse una parolina alla Sciarelli ed in particolare sul "caso" Orlandi. Clicca qui per leggere l'articolo.
Certo...non si trattava di Benedetto XVI!

R.

19 commenti:

laura ha detto...

Terrificante. per ora, decido di non pagare più il canone RAI, di spegnere difinitivamernte la TV se non per seguire le dirette del Santo Padre su latre reti e di scrivere alla RAI per portestare violentemente. Non sevità a nulla, perché l'ho fatto anche latre volte, ma continuo. Vedranno che c'è almeno una persona ancora non del tutto deficiente che non approva le loro oscenità

Anonimo ha detto...

E dire che ci sono dei commenti di bloggers in giro che lamentano il presunto trattamento di sfavore riservato al predecessore di Papa Benedetto. Ricordi l'anima candida che pochi giorni fa scrisse ad Avvenire al riguardo e, ieri, un'altra anima candida che si è lamentata da Tornielli proprio nel post sulla Sciarelli.
Alessia

Raffaella ha detto...

Gia'!
Dalla stampa cattolica ci si aspetterebbe un minimo di "par condicio" ma tant'e'...
R.

sonny ha detto...

IL fascicolo "Stampa Cattolica" è classificato come X flies!

Raffaella ha detto...

:-))
Bella questa, cara Sonny :-))
R.

chiara ha detto...

ad avvenire se la prendono molto di più quando repubblica attacca l'8xmille.
il santo padre?
si è sempre dovuto arrangiare e ne è sempre uscito bene nonostante i suoi collaboratori.

Miserere ha detto...

A questo punto mi viene da dire che la Chiesa Cattolica, almeno in questo momento tragico che ci tocca vivere, è rappresentata SOLO da B16 e i pochi fedeli che si affidano a lui. Il resto... non esiste! Vescovi, curia... che delusione! :-(

gemma ha detto...

cara raffaella, mi meraviglio del fatto che ancora ti meravigli. Secondo te perchè quelli come te si sono rimboccati le maniche e si sono dati al "blog degli amici di papa Ratzinger? Secondo te noi perchè vi partecipiamo? E' un dato di fatto che dopo Ratisbona, la Sapienza, le falsità sulla Crimen sollecitationis, le ambiguità sul caso Maciel e tanti casi di pedofilia ci siamo sentiti soli, non rappresentati e abbiamo deciso di capire da soli e far capire agli altri ciò che altri non si davano pena di spiegare. Resto convinta che la censura sia in genere controproducente e sortisca solo effetti contrari, così come non sia la Santa Sede a dover intervenire coi canali ufficiali, ma avessi visto più di un solo vescovo, un sacerdote isolato, un laico impegnato avere un sussulto di fronte ad attacchi che spesso aprono la via alla delegittimazione non solo del Papa, ma di tutto ciò che rappresenta
Nessuna analisi ma solo scuse singhiozzanti di fronte a Ratisbona, il presunto discorso su Galileo lasciato nella mani della maladivulgazione dei "sapienti" (nessuno che si desse pena per recuperare il vero discorso), nessun chiarimento sulla Crimen Sollicitationis, Delictis gravioribus, i mali della Chiesa lasciati tranquillamente ricadere tutti sulle sue spalle. Mi raccontano che in passato per una battutaccia di Benigni sul Papa si arrivò all'interrogazione parlamentare, oggi le interrogazioni parlamentari vengono fatte contro la libertà del Papa di dire quel che pensa sul preservativo. Su questo si possono scrivere tutti i libri che si vogliono, se il lupo non perde il vizio c'è poco da fare

azzeccagarbugli ha detto...

e pensare che il reato di diffamazione si integra anche tramite allusioni e suggestioni, non solo con affermazioni dirette.
Ma chi si muove per "questo" Papa oltre "questo" blog?

Alice ha detto...

Ma il fatto che non si sia spesa UNA parola non ti pare che sia voluto?? MA come non si fa a capire che non si è voluto scrivere nulla..Il Papa ha dichiarato di leggere ogni giorno Avvenire.

Raffaella ha detto...

Tante volte si e' volutamente taciuto per poi tornare sui propri passi, quando era troppo tardi e troppo poco!
Visto che l'articolo analizza i peccati della tv e cita la Sciarelli, tanto valeva avere il coraggio di andare fino in fondo.
R.

Alice ha detto...

Io continuo a pensare che la mancata difesa sia voluta e che non sia un atto di mancata attenzione verso il Papa. Ma davvero pensi che metterlo in mezzo in una storia oscura come questa sia la cosa giusta?? tra l'altro nessun media ha avuto il cattivo gusto di parlare del fatto.
L'articolo di Avvenire prendendosela con rai tre ha sicuramente fatto capire a chi di dovere quello che c'era da capire.

Raffaella ha detto...

Mah...speriamo!
Io di attenzione della stampa cattolica verso il Papa ne vedo davvero poca...
Si', vengono commentati (e anche bene!) i messaggi, i discorsi, le omelie, ma, quando c'e' da ribattere per le rime, vedo pochi coraggiosi.
R.

Alice ha detto...

Ma Raffaella l'attenzione ai messaggi, ai discorsi e alle omelie è quello che massimamente devono dare i media cattolici. Il Papa è il successore di Cristo di un uomo che si chinava a lavare ai piedi ai suoi fratelli, il servo dei servi di Dio, in cosa dovrebbe ribattere colpo su colpo???
Ma i messaggi del Papa i suoi discorsi e le sue omelie cosa dicono davvero???
Su tranquillizzati e vai a leggere gli articoli sull'architettura liturgica di Gaudì che sono bellissimi..
:-)))

gemma ha detto...

non so, forse hai ragione Alice, ma è successo altre volte di aver sottovalutato e taciuto per quieto vivere dovendo però intervenire dopo quando il danno era fatto. Sarà che abbiamo visto passare tanto fango sotto i ponti che andava a riempire la diga di blog limitrofi non proprio amici, dove il fango veniva poi spacciato per verità. Personalmente non chiedo a nessuna fonte ufficiale di redarguire la Sciarelli o rai tre, anche perchè diventerebbe una martire, ma è innegabile che se siamo a questo punto è perchè tutto è lecito. E non sottovaluterei il potere allusivo e persuasivo della tv più che dei giornali. Non credo che a te non capiti nella vita di tutti i giorni di dover partecipare a discussioni sgradevoli, dove quel che si dice in tv viene citato come fosse Vangelo. E ti rispondono magari che siccome nessuno ha smentito, probabilmente è vero. Alla signora Sciarelli vorrei dire semplicemente che Benedetto XVI non è il Papa di nessuno e non va usato per fare fanta cronaca e audience. Così come in generale non andrebbero usati i sentimenti di nessuno perchè qualunque soggetto di interesse per la cronaca è anche figlio, padre , madre, fratello di qualcuno, e non solo gli scomparsi, a cui forse si potrebbe dar visibilità in modo diverso, ma anche i presunti indagati. Tutto qui

Alice ha detto...

Gemma leggo sopra che Rufini si è scusato e penso che l'articolo abbia chiarito adeguatamente che si è offesa la sensibilità dei cattolici.
Poi chi ha voluto intendere (anche su Chi l'ha visto) per me ha inteso.

Raffaella ha detto...

Nessuno ha fiatato quando un libro ha fatto allusione ad una foto del giovane Ratzinger (vestito da prete) che fa il saluto nazista.
Sappiamo che quella foto e' stata vilmente tagliata e che il giovanissimo sacerdote ha entrambe le braccia alzate per la consacrazione.
Nessuno ha fiatato quando il fratello del Papa e' stato sbattuto in prima pagina.
Nessuno ha fiatato quando Benedetto XVI e' stato indicato come il resposabile delle coperture dei pedofili.
Quanti mesi ci sono voluti affinche' lorsignori spiegassero che la CDF e' competente solo dal 2001?
Ha ragione Gemma: spesso quando una notizia non viene smentita, si e' portati a pensare automaticamente che essa sia vera.
Chiudo qui la polemica, ma questo silenzio me lo lego al dito.
R.

Alice ha detto...

Va bene Raffaella che ti devo dire, la tua idea di difendere il Papa è replicare noiosamente ad ogni sciocchezza che si dice compreso che non è stato nazista e non ha ucciso la Claps. Onestamente queste cose non si dovrebbe nemmeno perdere un minuto a pensarle, altroché ribatterle. sono tornata questa notte dall'incontro e sai qual'era il tema?? C'è di più! il papa (ieri l'ho visto a pochi metri di distanza!!) lo ha ribadito diverse volte.
Bene per me il cristianesimo è qualche cosa di più di un bottone e di una foto e onestamente mi dispiace anche che proprio in questo posto dove si fa un bellissimo e grandissimo lavoro di divulgazione degli scritti e delle parole di Benedetto poi si perda il tempo a commentare queste ripicchine varie.
Ieri lo ha detto chiaramente: la strada da seguire richiede qualche sacrificio, ma il premio è la gioia e la bellezza della vita cristiana.
mi stupisce che proprio voi che leggete 30 articoli al giorno poi questa gioia e questa bellezza (che il Papa continuamente richiama) poi non la vogliate vedere..
p.s. la gioia passa anche per il perdonare (non 7 ma settanta volte ) i difetti inevitabili degli uomini che non sono e mai saranno perfetti e anzi proprio quando lo sono meno più hanno bisogno della nostra amorevole comprensione.
Perché come ha ribadito ieri Benedetto è negli umili, negli indifesi, in chi più ha bisogno che si trova Cristo. Non certo negli studi televisivi e negli articoli di giornali, che passeranno più veloci di noi.
E forse se lo ripeto e se mi va di dirlo è perché penso che sia vero, e sia davvero solo volando alto come Benedetto XVI insegna a fare che diamo il meglio di quello che possiamo essere.
Buona domenica.
:-)))

Raffaella ha detto...

Buona domenica e grazie per la tua testimonianza :-))
R.