domenica 31 ottobre 2010

Il Papa ai giovani: Diventare grandi vuol dire trasformare la propria vita in "un dono agli altri" (Raffaele Luise)

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Il Papa ai giovani: 'L'amore non è una merce'

Raffaele Luise

CITTA' DEL VATICANO 30/10/10 - 22:29

Diventare grandi vuol dire trasformare la propria vita in "un dono agli altri": in altre parole, essere capaci di amare.
Lo ha ricordato il Papa agli oltre centomila ragazzi e giovanissimi dell'Azione cattolica italiana che hanno partecipato al grande incontro di festa in piazza San Pietro.
Rispondendo alle domande rivoltegli da tre rappresentanti dell'associazione, Benedetto XVI ha preso spunto dallo slogan dell'iniziativa "C'è di più.
Diventiamo grandi insieme" per sottolineare che il "di più" della vita consiste "nell'arte del vero amore". E' questa - ha assicurato - la vera meta di ogni autentico cammino di crescita. Che non consiste solo nel diventare più grandi fisicamente, ma nel "fare qualcosa di grande". Un'aspirazione che lo stesso Pontefice ha confidato di aver coltivato negli anni dell'infanzia e dell'adolescenza.
"Nella mia classe - ha raccontato - ero uno dei più piccoli, e tanto più ho avuto il desiderio di essere un giorno più grande". Questa determinazione si è poi ravvivata e consolidata nel periodo della giovinezza: "Volevo - ha proseguito il Papa - qualcosa di più di quello che mi presentava la società e la mentalità del tempo. Volevo respirare aria pura, soprattutto desideravo un mondo bello e buono".
Per Benedetto XVI la "vera grandezza" consiste dunque nell'aprirsi alla volontà di Dio, nella quale c'è "la vera luce, la bellezza, l'amore che dà senso al mondo".
Compito non facile oggi che - ha notato il Pontefice - l'amore è "ridotto a merce di scambio, da consumare senza rispetto per sé e per gli altri". In realtà, "fino a quando si continua a guardare a se stessi, non si diventa mai grandi". La strada indicata ai ragazzi è invece quella dell'"amore impegnativo e autentico", capace di aprire il cuore all'amicizia con Dio e alle necessità degli altri: "l'unico" amore - ha sottolineato - "che dà la vera gioia".
Dal Pontefice anche un incoraggiamento agli educatori, chiamati a offrire "ragioni e traguardi per il cammino della vita" dei più piccoli. "Voi - ha scandito il Papa - non siete padroni dei ragazzi", ma "servitori della loro gioia" e "guide" verso Gesu'. "Anche io - ha confessato a conclusione dell'incontro - sono pieno di gioia e mi sento ringiovanito".

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