mercoledì 16 dicembre 2009

Il Papa: «Abusare del pianeta è terrorismo. I mutamenti climatici comportano rischi agghiaccianti» (Galeazzi)


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GIACOMO GALEAZZI

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«Abusare del pianeta è terrorismo. I mutamenti climatici comportano rischi agghiaccianti».
Benedetto XVI lancia un duro monito alle «politiche nazionali e internazionali», esorta a investire sulle «grandi potenzialità dell’energia solare» e avverte la conferenza Onu di Copenhagen: «È irresponsabile rimanere indifferenti». L’abuso dell’ambiente minaccia l’umanità e il suo futuro quanto le guerre e il terrorismo, perciò il Papa condanna l’indifferenza di fronte all’emergenza ecologica e dedica alla tutela del creato il suo messaggio per la Giornata della pace.
«Se, a causa della crudeltà dell’uomo sull’uomo, numerose sono le minacce che incombono sulla pace e sull’autentico sviluppo umano integrale (guerre, conflitti internazionali e regionali, atti terroristici e violazioni dei diritti umani) - spiega il Pontefice - non meno preoccupanti sono le minacce originate dalla noncuranza, se non addirittura dall’abuso, nei confronti della terra e dei beni naturali che Dio ha elargito». Quindi, ammonisce Joseph Ratzinger, «sarebbe irresponsabile non prendere in seria considerazione la crisi ambientale».
È l’allarme più deciso mai lanciato dal magistero «verde» della Chiesa e nei prossimi mesi sarà l’ambasciatore vaticano Migliore a farsi interprete alle Nazioni Unite della sollecitudine ambientalista di Joseph Ratzinger, preoccupato dai drammatici cambiamenti climatici. E cioè «la desertificazione, il degrado e la perdita di produttività di vaste aree agricole, l’inquinamento dei fiumi e delle falde acquifere, la perdita della biodiversità, l’aumento di eventi naturali estremi, il disboscamento delle aree equatoriali e tropicali».
A farne le spese sono i «profughi ambientali», ossia «le persone che, a causa del degrado dell’ambiente in cui vivono, lo devono lasciare, spesso insieme ai loro beni, per affrontare i pericoli e le incognite di uno spostamento forzato».
Benedetto XVI stigmatizza «i conflitti già in atto e a quelli potenziali legati all’accesso alle risorse naturali». A Copenhagen l’accordo non deve arenarsi. «Servono giustizia carità e solidarietà a livello mondiale». La questione ecologica «non va affrontata solo per le agghiaccianti prospettive che il degrado ambientale profila all’orizzonte». A motivarla «deve essere soprattutto la ricerca di un’autentica solidarietà a dimensione mondiale, ispirata dai valori della carità, della giustizia e del bene comune».

© Copyright La Stampa, 16 dicembre 2009 consultabile online anche qui.

1 commento:

Maria ha detto...

D'accordo su tutta la linea e anche sull'uso di parole apparentemente forti. Oggi si blatera tanto, anche di cose non importanti, ma si dimentica di dire che non c'è solo la violenza assassina contro singole persone, ma anche quella che attenta al mondo in cui viviamo tutti!