martedì 15 dicembre 2009

Il Papa: il mondo si autodistrugge, salvare ambiente e uomo (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: MONDO SI AUTODISTRUGGE,SALVARE AMBIENTE E UOMO

(AGI) - CdV, 15 dic.

(di Salvatore Izzo)

In un mondo che rischia davvero di autodistruggersi, ogni abuso ambientale puo' essere paragonato ad un atto di terrorismo.
Quel che e' piu' preoccupante, pero', e' che mentre sono in agguato "prospettive agghiaccianti", regna una "irresponsabile indifferenza, mancano politiche lungimiranti e si perseguono miopi interessi".
Benedetto XVI non usa un linguaggio diplomatico per chiedere un cambiamanto reale alla Comunita' internazionale e ai governi. Non si puo', spiega, restare "indifferenti" di fronte alle "problematiche che derivano da fenomeni quali i cambiamenti climatici, la desertificazione, il degrado e la perdita di produttivita' di vaste aree agricole, l'inquinamento dei fiumi e delle falde acquifere, la perdita della biodiversita', l'aumento di eventi naturali estremi, il disboscamento delle aree equatoriali e tropicali".
"La Chiesa - ribadisce nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace - ha una responsabilita' per il creato e sente di doverla esercitare, anche in ambito pubblico, per difendere la terra, l'acqua e l'aria, doni di Dio Creatore per tutti, e, anzitutto, per proteggere l'uomo contro il pericolo della distruzione di se stesso".
Un intervento che fa seguito, precisa lo stesso Pontefice, ai precedenti numerosi richiami della Santa Sede a "orientare l'impegno di tutela del creato, attraverso un sistema di gestione delle risorse della terra meglio coordinato a livello internazionale, soprattutto nel momento in cui va emergendo, in maniera sempre piu' evidente, la forte interrelazione che esiste tra la lotta al degrado ambientale e la promozione dello sviluppo umano integrale. Si tratta di una dinamica imprescindibile, in quanto "lo sviluppo integrale dell'uomo non puo' aver luogo senza lo sviluppo solidale dell'umanita'".
"Vanno altresi' esplorate - rileva Ratzinger - appropriate strategie di sviluppo rurale incentrate sui piccoli coltivatori e sulle loro famiglie, come pure occorre approntare idonee politiche per la gestione delle foreste, per lo smaltimento dei rifiuti, per la valorizzazione delle sinergie esistenti tra il contrasto ai cambiamenti climatici e la lotta alla poverta'".
"Occorrono - elenca il Pontefice - politiche nazionali ambiziose, completate da un necessario impegno internazionale che apportera' importanti benefici soprattutto nel medio e lungo termine. E' necessario, insomma, uscire dalla logica del mero consumo per promuovere forme di produzione agricola e industriale rispettose dell'ordine della creazione e soddisfacenti per i bisogni primari di tutti".
Nel Messaggio c'e' anche un forte allarme per "il crescente fenomeno dei cosiddetti 'profughi ambientali': persone che, a causa del degrado dell'ambiente in cui vivono, lo devono lasciare, spesso insieme ai loro beni, per affrontare i pericoli e le incognite di uno spostamento forzato".
Di fronte alla drammatica crisi ecologica, poi, "uno dei principali nodi da affrontare, da parte della Comunita' Internazionale, e' quello delle risorse energetiche, individuando strategie condivise e sostenibili per soddisfare i bisogni di energia della presente generazione e di quelle future".
Per questo occorre "promuovere la ricerca e l'applicazione di energie di minore impatto ambientale e la ridistribuzione planetaria delle risorse energetiche, in modo che anche i Paesi che ne sono privi possano accedervi". L'attuale ritmo di sfruttamento mette seriamente in pericolo la disponibilita' di alcune risorse naturali non solo per la generazione presente, ma soprattutto per quelle future". Occorre contrastare tale fenomeno, "sulla base del fatto che ogni decisione economica ha una conseguenza di carattere morale".
"E' necessario - scrive il Papa teologo - che l'attivita' economica rispetti maggiormente l'ambiente. Quando ci si avvale delle risorse naturali, occorre preoccuparsi della loro salvaguardia, prevedendone anche i costi, in termini ambientali e sociali, da valutare come una voce essenziale degli stessi costi dell'attivita' economica".
In proposito, pero', il Pontefice teologo ricorda "ai vari soggetti della societa' civile e alle Organizzazioni non-governative, che si prodigano con determinazione e generosita' per la diffusione di una responsabilita' ecologica, che dovrebbe essere sempre piu' ancorata al rispetto dell'ecologia umana".
"Il Magistero della Chiesa - ricorda Bendetto XVI - esprime perplessita' dinanzi ad una concezione dell'ambiente ispirata all'ecocentrismo e al biocentrismo, lo fa perche' tale concezione elimina la differenza ontologica e assiologica tra la persona umana e gli altri esseri viventi".
Un modo, denuncia il Papa tedesco, con il quale "si viene di fatto ad eliminare
l'identita' e il ruolo superiore dell'uomo, favorendo una visione egualitaristica della 'dignita'' di tutti gli esseri viventi. Si da' adito, cosi', ad un nuovo panteismo con accenti neopagani che fanno derivare dalla sola natura, intesa in senso puramente naturalistico, la salvezza per l'uomo".
La Chiesa invita, invece, "ad impostare la questione in modo equilibrato, nel rispetto della 'grammatica' che il Creatore ha inscritto nella sua opera, affidando all'uomo il ruolo di custode e amministratore responsabile del creato, ruolo di cui non deve certo abusare, ma da cui non puo' nemmeno abdicare".
Infatti, "anche la posizione contraria di assolutizzazione della tecnica e del potere umano, finisce per essere un grave attentato non solo alla natura, ma anche alla stessa dignita' umana".

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